Ritorno a casa
Stavo
tornando da una
lunga passeggiata, dirigendomi verso la mia dimora. Era la villa in cui
avevo
vissuto negli ultimi cinque anni della mia vita. Avevo la musica nelle
orecchie
e camminavo con le mani nelle tasche dei jeans. Mi arrivò
una telefonata. Interruppi
la riproduzione della musica e risposi -Pronto?!- dall'altra parte
parlava una
voce inglese che avrei riconosciuto ovunque: la voce di mio fratello
maggiore,
Henry. -Sorellina!- aveva una voce squillante, io sorrisi -Hey
fratellone! come
va?- lui sospirò -Tutto bene tu? come te la cavi in Italia?-
già, da cinque
anni ormai vivevo a Roma, lontano dalla mia famiglia. Avevo frequentato
il
liceo linguistico in Italia, avevo una conoscenza molto larga delle
lingue,
quando ancora vivevo a Londra la mia famiglia mi aveva educato in modo
esemplare in ogni ambito, specialmente quello delle lingue straniere
essendo io
portata per questo tipo di studi. -A meraviglia! ma mi mancate
tanto...- avevo
un po' di nostalgia di casa. -Non preoccuparti piccola, ci
rincontreremo
presto...- io feci una faccia speranzosa -Vieni a trovarmi?
finalmente... non
vedevo l'ora! vedrai ci divertiremo un mondo... ti farò
conoscere tutti i miei
ami...- non mi fece finire di parlare che mi disse -Hey frena frena...
non verrò
io da te, ma tu da me? ti va di tornare
per un po' a casa?- io mi bloccai sul posto -Davvero?- lui rise -Certo!
è casa
tua sciocchina, e poi manchi a tutti specialmente alla nonna, vedrai,
sarà
contentissima di incontrarti! allora che ne pensi?- io sorrisi -Ma
certo! ma
che domande mi fai?- cominciai a saltellare per strada attirando
l'attenzione
di qualche signora che mi lanciava sguardi sconvolti e perplessi
-Quando si
parte?- gli chiesi e lui -Anche oggi stesso... che ne dici di una
mezzoretta?-
io spalancai la bocca -E me lo dici così?! io devo
prepararmi... facciamo
domani?- lui sbuffò -E va bene... ti mando il jet?- io ci
pensai -Va bene... ma
poi voglio fare un giro per Londra... è da tanto che non la
vedo...- lui sembrò
pensarci -Okay... ci incontriamo direttamente a casa allora....- io
stavo
passando davanti alla casa di una mia compagna di scuola e sorrisi -Hey
fratellone, un'ultima cosa... posso portare con me una persona?- lui
allora
-Chi è? il tuo ragazzo? no, perchè se
è il tuo ragazzo, prima devo conoscerlo...
se non mi va bene puoi anche scordarti di vederlo... e poi devo
parlargli e...-
io lo fermai ridendo -Ma che ti stai inventando?! - risi ancora -Non ho
un
fidanzato...- lui allora si calmò -Bene... allora chi devi
portare? un'amica? è
carina?- io risi ancora più forte -Sei sempre il solito... e
comunque è piccola
per te... ha la mia età... oltre al fatto che non so se
verrà sul serio, voglio
chiederglielo... senti.. ma per quanto tempo restiamo?- lui mi rispose
dopo
qualche secondo -Se fosse per me ti farei restare per sempre, sta a te
decidere... potresti prendere l'università qui in
Inghilterra....- io ci pensai
-Non è una cattiva idea... va bene... ci penso... intanto
facciamo tre mesi...
poi scelgo se rimanere oppure tornare qui? che ne dici?- lui
acconsentì, allora
io lo salutai e chiusi la comunicazione. Poi mi avvicinai al cancello
della mia
amica. Suonai il campanello, rispose al citofono la voce di una donna
-Chi è?-
io risposi -Sono Amanda, un'amica di Ludovica... potrei parlarle un
attimo?-
lei mi aprì e io entrai -Grazie..- poi raggiunsi il portone
e suonai di nuovo,
mi aprì la donna. Era di bell'aspetto, con i capelli a
caschetto biondi e gli
occhi marroni che avevano un che di molto dolce, quel colore mi
scaldava il
cuore anche se non la conoscevo. -Ciao, io sono la madre di Ludovica,
vieni, te
la chiamo... fai come se fossi in casa tua...- io la fermai -Scusi, ma
prima
volevo parlare con lei...- la donna si voltò sorpresa, poi
sedette di fronte a
me -Vuoi qualcosa da bere?- io scossi il capo -No, grazie... comunque
volevo
chiederle una cosa... io ho origini inglesi, non so se Ludovica glie ne
ha
parlato... beh, poco fa mi ha chiamato mio fratello che è
rimasto a vivere a
Londra e mi ha proposto di tornare in Inghilterra per un po' di tempo,
visto
che ho finito la scuola e io ho pensato ecco... di chiederle se
Ludovica
potesse accompagnarmi....- lei mi guardò sbattendo
più volte le palpebre -Che
cosa?- io giocai con le mie stesse dita -Si, ecco, so che le piacerebbe
andare
a Londra, quindi ho pensato "perchè non chiederle di venire
con me?"
io avrei compagnia e lei realizzerebbe il suo desiderio.... ma solo se
lei e
suo marito siete d'accordo, per questo ho chiesto prima a lei...-
abbassò lo
sguardo titubante -Non saprei... come avete intenzione di andare fino a
Londra?
e dove starete? e quanto tempo avete intenzione di rimanere?- io
sorrisi di
fronte a tutte quelle domande. Poi tirai fuori la carta
d'identità e gliela
mostrai. Lei la prese e una volta letto il mio nome completo
sbiancò -C...come...?-
io sorrisi ancora -Stia tranquilla, non la sto prendendo in giro... se
vuole le
chiamo mio padre... magari potrebbe tranquillizzarla... però
è inglese... non
so se riuscirebbe a...- mi interruppe -No, no, ci credo... oh mio
Dio... mi
dispiace di avervi dato del tu, che maleducata... volete che vi faccia
portare
qualcosa da mangiare, da bere?- io risi -Non c'è bisogno che
mi dia del voi...
mi va bene del tu... mi chiami Amanda.... ecco.. per rispondere alle
sue
domande... domani mio fratello manderà il jet della mia
famiglia a prenderci a
quest'ora.... staremo a casa mia per i primi giorni, avevo in mente di
prendere
una casa per conto mio e lei potebbe farmi compagnia.... e Henry, mio
fratello
mi ha proposto di restare per circa tre mesi, poi deciderò
se continuare gli
studi in Inghilterra o tornare in Italia.... quindi potremmo stare tre
mesi,
poi si vedrà... mi farebbe piacere che Ludovica venisse con
me...- la donna
stava ancora immagazzinando le informazioni che le avevo dato. Poi si
riprese -E
l'affitto? vi.... ti devo qualcosa? non posso permettermi molto, mi
dispiace,
niente che sia alla tua altezza...- io le poggiai la mano sulla spalla
-Non si
preoccupi, la casa verrà acquistata dalla mia famiglia e
diventerà una nostra
proprietà... so che magari dovrà parlarne con suo
marito... solo, mi faccia
sapere... io domani partirò lo stesso....- lei prese il
telefono -Scusami un
attimo... magari nel frattempo potresti andare da Ludovica...
è nella sua
camera, infondo a destra, l'ultima porta... faccio tornare mio marito
per
parlargliene e poi vi chiamo okay?- io annuii -Grazie signora...- lei
mi
richiamò -Qualcun altro sa della tua vera
identità?- io scossi il capo -No,
sarebbe stato troppo pericoloso, almeno così pensava mio
padre quando mi ha
mandata qui, quindi la prego di mantenere una certa discrezione...- lei
annuì e
io la ringraziai. Salii le scale e camminai dritto per il corridoio,
arrivata
all'ultima porta a destra bussai e ad un "Avanti" aprii leggermente
la porta, tanto da sbirciare all'interno -E' permesso?- lei
voltò lo sguardo e,
non appena mi vide si alzò dal letto su cui era sdraiata e
mi raggiunse
-Amanda... che cosa ci fai qui?- io sorrisi -Passavo di qui per andare
a casa e
ho pensato di fare un salto...- mi abbracciò e io ricambiai,
poi ci staccammo e
lei mi invitò a sedermi sul letto al suo fianco.
Tirò su il computer e me lo
mostrò -Che cosa stavi facendo?- e lei -Mha... niente di
particolare, ero su
twitter....a curiosare...- guardai lo schermo -Segui i One Direction?-
lei
annuì facendo una faccia come per dire "Ovviamente si.."
-Certo...
che domande mi fai?- scosse il capo sospirando e io risi -Posso
guardare nel
tuo armadio?- lei mi fissò perplessa, poi però
annuì -Va bene...- io mi alzai e
aprii le ante dell'armadio. C'era un lungo specchio alto quanto tutta
l'anta
che riflesse la mia immagine, guardai i miei capelli lunghi e boccolati
che
cadevano in onde nere per poi finire multicolori sul sedere; mi
sistemai la
maglietta. Poi mi dedicai ai vestiti: ce ne erano di tutti i tipi, la
mia amica
era alta e snella quindi i suoi abiti erano molto stretti, a prima
vista avrei
detto che nessuno di quei vestiti mi sarebbe mai entrato. Poi
però feci
spallucce e tornai a curiosare -Perchè non indossi gonne? ti
starebbero bene,
magra come sei...- lei fece una smorfia -Non mi piacciono molto le
gonne....-
commentai tra me e me -Dovremo andare a fare shopping sfrenato...- lei
mi
guardò -Hai detto qualcosa?- io scossi il capo -No, no,
niente... stavo
pensando ad alta voce... dicevo che non mi entrerebbero mai i tuoi
vestiti...-
presi un paio di jeans e me li appoggiai ai fianchi -Sei molto
più magra di
me...- lei rise -Ma che stai dicendo? ti
entrerebbero....perchè non li provi?
vuoi scommettere?- io sorrisi e le strinsi la mano -Scommettiamo... se
non mi
entrano tu comincerai a indossare gonne e mini-gonne...- lei
annuì incerta, poi
disse -E se vinco io tu mi porterai a Londra con te un giorno...- io
sorrisi
dolcemente pensando che probabilmente questo sarebbe avvenuto il giorno
dopo.
Raggiunsi il bagno e mi tolsi i miei jeans per poi provarmi i suoi (http://weheartit.com/entry/44978707/via/Jullepusen)
li infilai e li allacciai -Caspita mi vanno....- mi guardai allo
specchio
notando una sbavatura ti trucco attorno all'occhio destro.
Così mi avvicinai al
mio riflesso e passai il dito sopra la palpebra per rimediare. Poi
ossevai i
miei occhi azzurri e annuii -Meglio...- aprii di nuovo la porta e feci
una
giravolta -Allora?- lei fece un applauso -Ti entrano! quindi mi
porterai a
Londra!- cominciò a saltellare per la stanza battendo le
mani felice; sembrava
una bambina, i suoi occhi scintillavano. Aveva lunghi capelli castani e
occhi
marroni, sia una risata che un sorriso molto contagiosi. Infatti non
potei non
ridere a mia volta. Passammo il tempo a provare vestiti, adesso che
avevo visto
che portavamo la stessa taglia tutti i suoi vestiti erano MIEI
mhuahahah
(diabolik laugh) poi la porta si aprì e ne comparve la madre
di Ludovica che ci
sorrise -Potete scendere un momento?- chiese vedendoci sedute a
chiacchierare.
Ludo chiuse lo schermo del pc e mi seguì fuori dalla camera
e poi al piano di
sotto. Trovammo sul divano il padre della ragazza che mi sorrise
porgendomi la
mano -Piacere...- io chinai il capo -Il piacere è mio
signore....- la donna
sedette accanto al marito e gli strinse la mano guardandoci
-Ludovica... la tua
amica domani parte per Londra... e ci ha chiesto di poterti portare con
sé....
ne abbiamo discusso e per noi va bene... anche perchè
starete nella sua casa...
mi raccomando di essere prudenti e, soprattutto tu, rispettosa... la
sua
famiglia è la più importante del Regno Unito....-
lei cominciò a saltare e
urlare, noi tre ridemmo. La ragazza mi saltò praticamente in
braccio e mi
strinse fortissima -Grazie grazie grazie...- poi si calmò
leggermente -Che cosa
significa che la sua è la famiglia più importante
del Regno Unito?- l'uomo
ancora seduto si rivolse alla figlia -Ti trovi di fronte alla nipote
diretta
della regina Elisabetta II d'Inghilterra.... figlia del principe Carlo
di
Edimburgo e di Lady Diana...- Ludovica scoppiò a ridere
lasciandoci tutti scossi,
non respirava quasi -Certo... come no.... e io sono Cat Woman...- e
riprese a
ridere. Io sorrisi -Dice la verità... mio fratello mi ha
chiesto di tornare a
casa....- lei smise di ridere asciugandosi le lacrime -Dite sul
serio...o mi
state prendendo in giro?- mi guardò, io scossi il capo
sorridendo -Nessuno
scherzo... staremo a Buckingam Palace per qualche giorno, spero non ti
dispiaccia... poi prenderemo una casa nostra... che ne dici? non mi va
di
andare da sola...- lei mi abbracciò di nuovo -Grazie....-
poi riprese a
saltellare -Starò per dei giorni a vivere in una reggia...
non ci credoooo
conoscerò la famiglia realeeee!!!!- poi si fermò
di botto -Hai detto che
prenderemo una casa? quanto vuoi restare?- io sorrisi ancora, con lei
era
impossibile non farlo -Io pensavo ad una cosa come tre mesi... poi io
forse
continuerò gli studi in Inghilterra, tu sceglierai se
restare o tornare a
casa...- lei mi abbracciò ancora piangendo di gioia -Quando
partiamo?- e io
-Domani a quest'ora...- lei si fiondò al piano di sopra
tirandomi per il
braccio io feci in tempo a ringraziare i suoi genitori prima di sparire
nella
sua camera. Ricominciò a gridare e a saltare sul letto sotto
il mio sguardo
divertito; poi si fermò e mi venne ad abbracciare ancora
-Grazie grazie grazie...
forse... dovrei darti del voi o del lei? sei una principessa...- i suoi
occhi
scintillavano. Io scossi il capo -No, lo ho già detto a tua
madre, dammi del
tu... come hai sempre fatto... ci sono già troppe persone
che mi danno del
voi...- feci spallucce. Tornammo a parlare di quello che avremmo fatto
una
volta arrivate il giorno dopo a Londra -Io volevo andare a fare un giro
prima
di andare a casa... che ne dici? potremmo anche fare shopping,
è da tanto che
non faccio spese pazze con un'amica...- lei annuì -Grazie
ancora Amanda...
davvero... devo assolutamente preparare le valige, devi aiutarmi...- ci
mettemmo subito all'opera e in un paio d'ore avemmo finito. Lasciammo
fuori
solo gli indumenti necessari il giorno seguente. -Vuoi restare qui a
cena?- io
scossi il capo -No, grazie... devo preparare anche io le valige... e
poi devo
chiamare mio fratello e dirgli che è deciso che vieni anche
tu... comunque
passo a prendervi domani verso le dieci? così pranziamo da
qualche parte a
Londra... mh?- lei mi abbracciò -Oggi sei molto
abbracciosa...- risi e lei con
me. Mi accompagnò alla porta di casa; io salutai la sua
famiglia e me ne andai
a piedi. Arrivai a casa qualche minuto dopo e quando aprii la porta mi
accolse
la governante -Signorina... dove siete stata tutto questo tempo... ci
stavamo
preoccupando...- io sorrisi -Non dovevate... sono stata da un'amica....
a
proposito...- dissi mentre ci avviavamo al piano di sopra -Mi ha
chiamato mio
fratello Henry... domani parto, torno a casa per tre mesi... poi
deciserò se è
un trasferimento definitivo o se tornerò qui in Italia...-
lei sorrise -E' una
bella notizia, è da tanto che non tornate a Londra...vi
mancherà tanto
immagino...- io la abbracciai -Infatti, mi mancherai tanto Mary...- lei
sorrise
stringendomi a sua volta -Anche voi mi mancherete signorina... ma
adesso non
perdiamoci in chiacchiere... dobbiamo preparare le valige...e preparare
la
cena... forza forza...- risi andando nella mia camera. Mi guardai
intorno e
sorrisi c'erano molti ricordi in quella stanza, gli ultimi cinque anni
erano
stati molto importanti per la mia vita, come ogni adolescente
dopotutto.
C'erano stati dei momenti in cui avrei voluto essere a casa mia, con la
mia
famiglia. Certo, Mary e i domestici ormai erano diventati come una
nuova famiglia
per me; ma la nessun posto è bello come la propria casa no?
Sedetti sul letto e
mi guardai attorno sorridendo; chiusi gli occhi e tentai di riportare
alla
mente tutti i più piccoli dettagli dei cinque anni appena
passati. Poi mi alzai
e mi misi a preparare le valige; dalla porta entrò Melanie,
una domestica che
vededomi preparare da sola i bagagli accorse -Signorina posso farlo
io...- le
lasciai campo libero mentre sceglievo che vestiti portare -Che dici
questo?- le
indicai un vestitino a fiori, lei annuì -Se vi piace
certo...- mi sorrise. Mi
avvicinai e la aiutai senza permetterle di controbattere. Verso sera le
valige
erano pronte. Cenammo e andai a letto. Il giorno dopo mi alzai presto,
mio
fratello mi aveva detto che l'aereo sarebbe atterrato alle 10.00,
proprio l'ora
che avevo prefissato con la famigla di Ludovica, quindi mi preparai,
erano le
8.30. Mi vestii e scesi a fare colazione e a salutare tutti. Poi salii
in
macchina e dissi all'autista la via della mia amica. Arrivammo in poco
tempo.
Aspettai le dieci meno dieci, poi suonai il campanello. Mi
aprì la mamma che mi
fece entrare dandomi il buongiorno.
Ecco
il primo capitolo!!! :)
Spero
che come inizio vi piaccia ;)
Fatemi
sapere che cosa ne pensate
Baci
Aly xx
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