another normal day
nota
di inizio capitolo: allora,
fresca fresca di vacanze eccomi qui a cimentarmi con una ff
più
impegnativa su una delle coppie di HP che preferisco, Lily e James.
Ovviamente i personaggi non mi appartengono, ma sono stati creati da
JK Rowling.
Sappiate
che i miei tempi d'aggiornamento saranno
piuttosto lunghi.
Ah!
Dedico questa ff alla cara Meme (LaDamaLuthien), per aver letto in
anticipo tutti i miei scritti e per averli commentati e poi
perchè
adoro le sue storie! Grazie!
Detto
questo vi auguro una buona lettura!
Capitolo
1-Mattinata del cavolo
Principalmente
non sono un tipo che si pone tante domande, sapete, del tipo 'chi
sono io?', 'da dove provengo?', ecc. Le classiche questioni che non
hanno una risposta.
Le domande che
mi pongo io sono più
mirate, e, solitamente, cerco di darmi una risposta. Purtroppo, il
più delle volte, la risposta che trovo è
idiota...o non c'è affatto.
Per esempio una
domanda che mi faccio
spesso è 'perchè la Evans non mi degna
di uno
sguardo?' Credo non mi sopporti. Ma non è una
risposta a
pieno titolo.
Ultimamente mi
è anche capitato
di chiedemi il perchè Silente mi abbia nominato Caposcuola.
Grande quesito questo, suppongo che abbia voluto darmi
un'opportunità
di diventare più maturo, o, come direbbe Sirius, meno
coglione. Idem come sopra.
La domanda che
mi sto ponendo in questo
preciso momento è 'perchè cazzo
Lumacorno mi sta
fissando con aria contrariata?'. Davvero non lo sopporto il
suo
sguardo da inquisitore.
Sirius, accanto
a me, sta ghignando
sotto i baffi, mentre Remus si gira dal suo posto in prima fila per
riservarmi un'occhiataccia. Peter, dal canto suo, sorride.
Belli amici del
cavolo!
Se solo si
degnassero di dirmi il
motivo di questo improvviso silenzio.
"Signor
Potter ha per caso sentito la mia domanda?".
Certo
che no. Ero impegnato a fissare, attraverso la nube creata dal mio
calderone, la ragazza coi capelli rossi in prima fila, quella accanto
a Remus. Lily Evans.
"Ehm...temo
di essermi distratto, professore". Sorrido, cercando di
guadagnare punti con la mia sincerità. Ovviamente i miei
sforzi non sono apprezzati.
"Lo
sospettavo, signor Potter. Perciò credo che per lei, oggi,
la
lezione sia terminata.
Fantastico!
Mezz'ora di svacco!
Certo,
essendo Caposcuola non dovrei farmi sbattere fuori e, a giudicare
dalla faccia contrariata della Evans, direi che è proprio
così. Ma che ci volete fare? E' più forte di me.
Vedo
Sirius lanciarmi uno sguardo invidioso, prendo la mia roba ed esco
mestamente dall'aula.
Francamente
non ho voglia di tornare in sala comune e dato che manca poco meno di
mezz'ora alla campanella, mi accascio sul pavimento vicino all'entrata
e mi accendo
una sigaretta.
E
pensare che è tutta colpa di Evans! Ma questo ovviamente non
posso rinfacciarglielo. Anche perchè ero io che la stavo
fissando.
Però
una parte della colpa è giusto che se la prenda lei,
insomma,
che ci posso fare se ha dei capelli così belli? Per non
parlare degl'occhi! E delle gambe, certo, ma anche il fondoschi...Alt!
Non sono un maniaco. Ho solo buon occhio.
Sirius
dice che assumo una faccia da troll-intelligente quando la fisso. Poi
un giorno mi dovrà spiegare com'è sta faccia da
troll-intelligente, perchè io non l'ho mica capita. E per
quanto ne sappia i troll non sono intelligenti. Un momento...quel
brutto bastar...!
Spengo
il mozzicone di sigaretta sul pavimento e lo butto via. Mi passo una
mano fra i capelli e allento il nodo della cravatta. Remus costringe
sempre me e Sirius ad annodarci la cravatta per bene tutte le
mattine, ma poi, immancabilmente, sia io che lui, la allentiamo dopo
la prima ora. E' incredibile come quel ragazzo si ostini a farci la
ramanzina. Ora ha anche la scusa che io sono Caposcuola.
Tiro
fuori un libro sugli schemi per il Quidditch e inizio a prendere
spunti per il prossimo allenamento.
Devo essere
talmente concentrato per
non sentire il suono della campanella, quando la porta dell'aula di
pozioni si apre con un tonfo.
"Ehi,
Ramoso! Luma ti vuole dentro, credo che voglia affibbiarti una
punizione". Sirius sorride sardonico all'idea della mia prima
punizione dell'anno.
"Grazie,
carissimo"
dico sarcastico.
"Ma
figurati, tesoro!
E' stato un piacere" mi risponde con la voce in falsetto. Che
orrore!
Lily
Evans e la sua amica Julie Sanders la pensano allo steso modo, a
giudicare dalle smorfie.
"Black,
ti prego di risparmiaci i tuoi atteggiamenti piuttosto...equivoci
di
prima mattina. Ci è bastata l'esibizione di Potter".
"Gentile
come al solito, Evans!" ribatto fingendomi offeso.
"Con
te sempre, Potter. Ricordati piuttosto che stasera abbiamo la ronda".
"Ma
certo, mon
cherie,
come dimenticarla?". La vedo sbuffare e dileguarsi tra la folla
con la Sanders. Io invece mi preparo al faccia-a-faccia con
Lumacorno.
Dopo
tutto non me la sono cavata così male. Il vecchio Luma mi ha
scodellato una ramanzina su quanto io sia disattento e con facile
tendenza all'ilarità. Io ho sorriso, mi sono scusato, ho
giurato di non farlo più...è stato qui che ho
scoperto
il primo beneficio dell'essere caposcuola.
Lumacorno
mi ha sorriso a sua volta e, dandomi una pacca sulla spalla, ha
detto, testuali parole: "
Suvvia, James. L'importante è che tu abbia capito il tuo
errore. In fondo sei un Caposcuola...per stavolta non ti
metterò
in punizione ".
Lì
per lì sono rimasto di stucco, ho borbottato un grazie
confuso
e poi me la sono filata per i corridoi.
I
Malandrini
ovviamente mi aspettano dietro l'angolo, ansiosi di sapere il mio,
ormai non più tragico, destino.
"Ma
non è giusto! Solo perchè sei caposcuola!" grida
Sirus puntandomi l'indice contro.
"Che
ci vuoi fare Felpato, questa spilla vale un biglietto per la prima
classe" dico ridendo.
"Sì,
ma comporta anche dei doveri".
Ah, Remus il mio grillo parlante!
"Sta'
tranquillo" sbuffo facendo un cenno con la mano. "Lo so
perfettamente".
"Ne
dubito" borbotta lui ed entra in classe scotendo la testa.
Io
e Sirius ci lanciamo un'occhiata e alziamo le spalle, poi lo seguiamo
dentro l'aula.
Però,
ripensandoci, non è male questa storia dell'essere
Caposcuola.
Quando ho ricevuto la lettera ero rimasto piuttosto sorpreso, e
così
pure Sirius accanto a me. Potrei quasi quasi approfittarmene. No,
Lily non ne sarebbe contenta. Oh, ora che ci penso. Questa sera mi
aspetta la ronda con Lily!
Un'occasione
perfetta per stuzzicarla. Lo so che non dovrei, a volte me ne pento,
ma quando la vedo è più forte di me. E' come se
mi
scattasse qualcosa nella testa.
La
vedo.
Click.
Scatta
la molla. E inizio a comportarmi da cretino.
Lei
mi rinfaccia di non riuscire a controllarmi. Il che, ripensandoci,
è
vero.
Il
fatto è che penso a lei continuamente. Dal quinto anno,
più
o meno. Bè Lily Evans non è mai stata una brutta
ragazza, anzi. Era l'unica con la quale litigavo
costantemente.
Poi,
al quinto anno, quando l'ho vista dopo l'estate salire sul treno,
è
scattata la famosa molla. Click.
E sono rimasto fregato. La stuzzico per prenderla in giro, dato che
è un pò -ehm...freddina, ma, diciamolo, la
verità è che mi piace litigare con lei. No, non
sono masochista, è che quando si arrabbia diventa
più bella, dà il meglio di sè.
Crescendo
litighiamo di meno e
noi del settimo anno, che comprende sia i Malandrini che Lily e le
sue amiche, ci siamo uniti di più, tanto da mangiare insieme
al tavolo di Grifondoro. Prima eravamo in lotta, battibeccandoci
continuamente, ora riusciamo a parlare più civilmente. Certo
gli scherzi e le battutine ci sono sempre, ma in fondo rendono le
giornate più allegre, no?
Mi
arriva una gomitata da parte di Sirius. Mi volto e lo sento
bisbigliare confusamente.
"Che
hai detto?"
chiedo
sussurando.
Lui
sbuffa. "La
Evans ti stava fissando".
Lo
shock è grande.
"COSA?!".
Ops. Devo aver urlato.
Il
selenzio cala sulla classe. La McGranitt mi guarda accigliata. La
Evans si sbatte una mano sulla fronte e scuote la testa,
così
pure Remus. Sirius si limta ad un "Che
coglione".
Io
mi accascio sempre di più sulla sedia.
"Potter,
le pare normale?"
chiede
la McGranitt, piuttosto seccata.
"Certo
che no, professoressa. Mi sono solo stupito di quanto fosse utile
l'incatesimo che ha appena spiegato" dico
senza pensarci, osservando l'incantesimo di trasfigurazione
umana descritto sulla lavagna.
Stupdo.
Stupido. Stupido.
"Signor
Potter, non la trovo affato divertente. Dieci punti in meno a
Grifodoro e sarebbe così gentile da lasciare l'aula?"
con
un cenno del capo mi indica la porta.
Fantastico.
Sbattuto fuori due volte di fila, nella stessa mattinata.
"Signor
Black, le sarei pregata se la smettesse di ridere. Vorrei continuare
la lezione".
Chiudo
la porta dell'aula, ma questa volta mi dirigo verso la sala comune,
trascinando i piedi.
Che
mattinata del cavolo.
nota
di fine capitolo: et
voilà, il primo capitolo è finito. Ho delle
piccole
precisazioni da fare. La prima riguarda l'ambientazione temporale: la
ff l'ho ambientata durante il settimo anno dei Malandrini a Hogwarts,
quindi a cavallo fra il 1977 e il 1978. Cercherò di
riprendere
gli ideali di quel periodo. Ci tengo a giustificare anche il fatto
che James fumi, pure Sirius ovviamente, ma in questo capitolo non
appare: in quel periodo, più di adesso, il fumo era
considerato un modo per rendersi più 'fighi' o
più
ribelli, quindi penso che anche loro lo facessero proprio per lo
stesso motivo. Comunque non sono fumatori accaniti, quindi li
farò
fumare poco^^.
La
seconda riguarda un personaggio da me citato: Mary MacDonald.
Effettivamente non l'ho creato io, ma la Rowiling, sebbene l'abbia
citato solo di sfuggita ne "Harry Potter e i doni della morte".
Dato che l'ha solo citato, mi sono permessa di inserirlo nella casa
di Grifondoro, nello stesso anno di Lily, infatti, nella mia storia,
Mary è una sua amica (comunque da quel che si capisce nel
libro, pare che sia come l'ho immaginato io...). Per quanto riguarda il
titolo ho
avuto serie difficoltà a trovarlo. Volevo una frase ad
effetto, ma alla fine il meglio che sono riuscita a tirare fuori
è
appunto il titolo attuale, che, credo, abbrevierò spesso in
'A.n.d.'. Bene, concludo qui, ringraziando anche tutti coloro che hanno
commentato le mie precedendi one-shot! grazie!^^
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