non
sono abbastanza.
ATTENZIONE: Autolesionismo, insicurezza,
fluff, slash.
Con questo scritto non intendo
rappresentare il carattere di
nessuno dei personaggi o trarne profitto, in quanto non è a
scopo di lucro. Se
siete omofobi, avete qualcosa contro gli omosessuali o questa coppia in
particolare, siete liberi di chiudere la pagina. lettore avvisato mezzo
salvato.
conteggio parole:
1.555
Harry era arrabbiato con
se stesso quella sera. Aveva
sbagliato il suo assolo rovinando la performance di tutta la band e
deludendo
tutti. Aveva sempre saputo di non essere abbastanza per stare nella
band e la
performance di quella sera non aveva fatto altro che confermare le sue
idee. il
viaggio di ritorno dagli studi fu strano, non aveva parlato con
nessuno, neanche
con Louis, che aveva provato in tutti i modi a fargli dire almeno una
parola,
senza risultati, ovviamente. Harry fu il primo ad uscire dalla macchina
una
volta arrivati a casa, e aveva aspettato con impazienza Louis sulla
porta così
che il maggiore potesse sbloccare la serratura per poi entrare in casa
a testa
bassa e dirigersi velocemente verso le scale che portavano al piano di
sopra.
"Harry, ti prego,
aspetta." Louis era fermo ai
piedi delle scale con un espressione speranzosa e preoccupata allo
stesso tempo
sul volto, Harry si voltò e inarcò un
sopracciglio, in attesa che continuasse.
"Guardiamo un po' di tv, o
parliamo, insomma..
qualcosa." Continuò
Louis, Harry
scosse la testa.
"No" Sussurrò.
"Voglio stare un po' da
solo" Aggiunse in fine. L'espressione speranzosa che fino a qualche
secondo prima caratterizzava il volto di Louis scomparve, annui
sospirando e
osservò Harry allontanarsi a passo svelto su per le scale.
Andò in cucina a
prepararsi del tea, e gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non
scaraventare la tazza contro le piastrelle laccate della cucina.
Una volta salite le scale
Harry entrò nella sua camera, per
poi lasciarsi scivolare a terra e piangere. Non voleva parlare con
Louis perché
sapeva che gli avrebbe mentito dicendo cose come "ma cosa dici? hai
cantato benissimo, sei stato fantastico, la performance è
andata
benissimo" e lui sapeva perfettamente che non era vero. Aveva ascoltato
la
performance e poteva essere definita in ogni modo ma non fantastica.
Si alzò da
terra e si diresse verso il bagno, fece una
smorfia guardandosi allo specchio, aveva i capelli spettinati, lo
sguardo
stanco, gli occhi iniettati di sangue e lacrime e le guance arrossate.
Prese un
asciugamano dal mobiletto sotto il lavandino e aprì lo
sportello a muro accanto
allo specchio per cercare il contenitore del sapone, nel tirarlo fuori
fece
cadere il rasoio, che durante l'impatto con il pavimento si ruppe,
facendo
uscire una delle lamette. Osservando
il
rasoio distrutto a terra si ricordò di qualcuno che gli
aveva parlato di come
le lamette alleviassero lo stress e il dolore, allora, come guidato da
un
pilota automatico, raccolse una delle lamette del rasoio e prese ad
osservarla
con attenzione, in un attimo si era già dimenticato del
sapone. Appoggiò la lametta
sul suo polso, davvero intenzionato a premerla, prima che potesse far
scorrere
la lametta sulla pelle del suo polso il suo telefono
squillò, facendolo
sussultare e facendo cadere la lametta dalle sue mani. Tremante,
raccolse la
lametta, e con un sospiro la fece scorrere velocemente da parte a parte
guardando con estremo interesse il modo in cui il sangue aveva
cominciato fin
da subito a scorrere sulle sue dita e in seguito nel lavandino bianco
di
porcellana.
Al piano di sotto Louis
era ignaro di tutto, aveva appena
finito di bere il suo tea quando il suo telefono squillò,
rispose al secondo
squillo, grato a chiunque fosse per averlo distratto dai suoi pensieri.
"pronto?.. ehi Liam.. no,
ho evitato.. voleva stare da
solo.. non ho intenzione di costringerlo a parlare!.. è di
sopra, è li da
quando siamo arrivati.. si, lo farò.. ok.. va bene, ciao." Louis voleva
disperatamente parlare con
Harry, sapendo che era da solo al piano di sopra e che sicuramente
stava male
per quello che era successo durante l'esibizione.
"Fanculo"
mormorò tra sé e rapidamente salì le
scale in cerca del suo fidanzato. Aprì lentamente la porta
della loro camera da
letto, preparandosi a trovare un Harry rannicchiato sotto le coperte a
piangere, come ormai aveva trovato molte volte. Si guardò
intorno confuso,
cercandolo ovunque per la grande camera da letto senza trovarlo. Non
seppe se
sentirsi meglio o peggio quando sentì un rumore proveniente
dal bagno. Si
diresse verso la porta e nervosamente girò la maniglia. Il
suo cuore perse un
battito quando vide Harry li dentro. Osservò il suo corpo,
intorpidito, guardando
sconvolto il modo in cui Harry fece scivolare la lametta sul suo polso,
ignaro
della presenza di Louis. Louis deglutì a fatica, cercando di
trattenere le
lacrime.
"Harry. Harry, ti prego,
fermo." Lo supplicò Louis,
avvicinandosi e prendendo la lametta dalle sue mani e lasciandola sul
mobile,
prima di stringere la mano di Harry. Harry lo guardò e Louis
alzò la testa da
quell'orrore di sangue, per guardare negli occhi il fidanzato, e Harry
poteva
vedere il dolore, la delusione e la rabbia che era sicuramente rivolta
più a se
stesso che a Harry, non disse niente, ma Louis vide il suo labbro
inferiore
tremare.
"Shh. Ehi, va tutto bene.
adesso ti diamo una ripulita,
ok?" gli disse Louis dolcemente. Harry annuì lentamente.
Louis aprì il
rubinetto dell'acqua e regolò la temperatura prima di
guidare delicatamente il
braccio di Harry sotto il rubinetto. Premette una garza contro i tagli
di
Harry, sussultando in solidarietà quando Harry
inspirò profondamente per il dolore.
"Mi dispiace piccolo"
Disse, ma Harry non lo
ascoltava.
"Va bene, è
tutto finito. Perché non andiamo di la, chi
sdraiamo e parliamo?" Suggerì Louis, dopo aver fasciato il
braccio di
Harry.
"Va bene" Harry
andò nella loro camera da letto e
si sdraiò sul letto. Louis lo seguì e lo strinse
tra le sue braccia.
"Va bene, so che sei
arrabbiato per l'esibizione di
stasera, Ne parleremo tra un minuto. Prima ti vog chiedere una cosa e
voglio
che tu sia completamente sincero, va bene piccolo? E' quello che
è successo
questa sera l'unica ragione per cui l'hai fatto?" Harry aprì
la bocca per
rispondere ma rapidamente la richiuse e si lasciò sfuggire
un sospiro
sconfitto.
"No" Lui scosse la testa,
Louis annuì.
"Ti va voglia di
parlarne?"
"E 'solo… Io
non sono abbastanza bravo. Lo sono mai
stato"
"Abbastanza bravo per che
cosa?" Chiese Louis con
la voce rotta sull'ultima parola.
"Per la band, la fama, i
fans. Per te" sussurrò
l'ultima parte guardando in basso, per non incontrare gli occhi di
Louis. Louis
si sentiva come il suo cuore fosse stato fatto a pezzi, non aveva idea
che
Harry si sentisse così, e si sentiva in colpa per non averlo
capito.
"Oh, Haz, non è
assolutamente vero", lo rassicurò
gentilmente, tirando su la testa di Harry con due dita da sotto il
mento. Harry
chiuse gli occhi e Louis dolcemente asciugò le lacrime che
cadevano dai suoi
occhi.
"Sì,
è così Louis. So che lo è, non
c'è bisogno che tu
menta."
"Non sto mentendo piccolo.
Sei così perfetto e
stupefacente. Ti amo così tanto."
"Ti amo anch'io" lo
interruppe Harry. Louis gli
fece un piccolo sorriso e poggiò delicatamente le labbra
sulle sue prima di
continuare.
"Sei così
talentuoso. potrei ascoltare la tua voce per
il resto della mia vita. E sei così bello e fai innamorare
chiunque ti
incontri, la fama non ti ha cambiato affatto e non ha cambiato niente
di quello
che provo per te; sei semplicemente il miglior fidanzato che chiunque
potrebbe
desiderare, onestamente sono io a non meritare te." Harry
aprì la bocca
per protestare, ma Louis lo fermò con un dito sulle labbra.
"Shh. Non ti sto mentendo,
sto dicendo la verità. Sai
stupirmi ogni giorno e mi uccide di sentirti dire queste cose su di te,
perché
non è vero. Niente di tutto questo lo è."
"Ma stasera-"
"Stasera è
andata bene. Sei stato grande. Promesso"
"Questo non è
vero. Nessuno la pensa così. Hai letto i
commenti su Twitter? Tutti mi odiano."
"No, non l'ho fatto e mi
auguro non l'abbia fatto,
perché non valgono niente. Sono tutti gelosi di te."
"No, non lo sono. Non
c'è niente da invidiare in me."
"Sì, che
c'è amore. C'è così tanto da essere
gelosi di
te. Hai talento e si divertente, generoso e premuroso e la lista va
solo avanti
e avanti"
"Lo pensi davvero?" Chiese
Harry a voce bassa.
"Certo che lo faccio, ogni
singola parola."
"Grazie."
sussurrò Harry seppellendo il viso nel
collo di Louis che premette un bacio tra i suoi capelli.
"Mi dispiace."
Gemette Harry pochi istanti più tardi.
"per cosa?"
"Stasera. Come mi sono
comportato." Louis era
confuso da quelle parole finché non seguì gli
occhi di Harry fino ai tagli sui
polsi. Louis fece un lieve sospiro e portò il braccio di
Harry alle sue labbra,
vi premette un bacio delicato per ogni fetta e Harry versò
qualche altra
lacrima.
"Va tutto bene, va tutto
bene. Solo ora basta, per
favore, non farlo mai più, ok? Vieni a parlare con me, se ti
senti giù."
"Io farò."
promise Harry. Louis annuì e si girò in
modo da trovarsi faccia a faccia con Harry. Gli avvolse un braccio
intorno alla
vita e strinse la mano di Harry che fece lo stesso e
seppellì il viso nel collo
di Louis di nuovo.
"Ti amo"
sussurrò Louis quando sentì Harry rilassarsi
sulla sua spalla. Harry strinse la su mano in risposta prima di cadere
nel
sonno. Louis premette un altro bacio sui suoi i capelli prima di
addormentarsi.
angolo
autrice.
erano le quattro e mezza
di notte quando ho iniziato a
scrivere questa one shot, e devo dire che, a parte il finale super
fluff, non
mi dispiace neanche tanto.
Come avrete ben capito questa one shot è ambientata
nell'ormai lontano (fatemi tornare indietro nel tempo, pls.) 2011 e
prende
ispirazione dall'esibizione dei ragazzi a Red or Black.
(http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=igMf_nbglRQ
) grazie a hjsdjmples, per i suoi splendidi banner e beh, che altro aggiungere, sto facendo un poema più lungo
della one shot,
fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo, e se volte dirmi qualcosa al
di fuori
delle (speriamo ce ne siano) recensioni, cercatemi o nei messaggi o su twitter @lousv0dka.
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