Apoteosi di una propaganda necrotica.

di Dulcamara_KR
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- Apoteosi di una propaganda necrotica.





Una propagazione iperbolica, questa stasi autostradale;
lapidi cimiteriali narcotizzate sui conglomerati cementizi
nelle coordinazioni muscolari di cerimonie matematiche.
L’elitropia confeziona propagandistiche basiliche necrotiche
in un moltiplicarsi di saturazioni oniriche nelle orazioni sillabate
e i segretari dell’incolumità sputano ausili in esilio
di professioni ansimanti su manifesti emicranici d’inni nucleari.
Un esordio di debilitazioni comatose dispone la torre unidirezionale:
analgesico di follie interrotte in questa contrazione asfissiante.
Babele ordinaria è prefazione di protesi di plastica in cravatta,
una congiunzione di polimeri scagliatisi come ambrosia
negli addomi deidratati di un piedistallo ai fumogeni afrodisiaci.
Sradica combustioni e forgia colpi d’inferi dalle maschere empiree,
ma il violino lacerato non s’arresta nell’apoteosi di un rimpianto attenuato.
Naufrago mi punge in questa riesumazione di frenesia bastarda:
un dipinto martirizzato dai fucili dello scroto verbale domenicale,
collisioni d’astri in deflagrazioni cosmiche tinte da un incubo ubriaco.
E’ movimento tellurico in sordina, questa solennità omicida;
una sigaretta consunta in una merlatura di cavi elettroconvulsivi
e questo labirinto di silenzi mi ha stancata dei suoi bisbigli numerati.
Il mio violino è un farfugliamento d’abrasione viscerale,
un simposio di apofisi caustiche senza anestesia,
una misantropia inversa in quest’emetico sillogismo triangolare.




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