The younger sister

di MrsBlack4
(/viewuser.php?uid=174661)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


STORIA PARTECIPANTE AL "KEEP CALM AND WRITE OF BELLATRIX" CONTEST //freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10563218&p=1

AUTORE sul FORUM: MrsBlack4

AUTORE su EFP: MrsBlack4

TITOLO: The younger sister

GRUPPO: 1. Keep calm and love Bellatrix

INTRODUZIONE: Estate prima del quinto anno di Bellatrix a Hogwarts. Lei ed Andromeda si ritrovano nel giardino della tenuta dei Black a parlare del loro destino. Cosa pensa realmente di Bella la sorella minore?

 

The younger sister

 

Nonostante fosse ormai metà Agosto, quel pomeriggio era caldo e assolato.  Io e Bella avevamo deciso di trascorrere la giornata all’aria aperta , lontano da tutto e da tutti, soltanto io e lei.

Narcissa, impaziente per l’avvicinarsi del suo primo anno a Hogwarts, aveva preferito andare a far spese a Diagon Alley con nostra madre, lasciando me e Bella distese nell’immenso giardino che circondava la tenuta dei Black.

Mia sorella maggiore si apprestava a frequentare il suo Quinto Anno, l’anno dei G.U.F.O. Quell’estate era cresciuta sorprendentemente. Aveva abbandonato le fattezze da bambina e si stava trasformando in una donna, una donna straordinariamente bella. Per tutta la vita, come ogni sorella minore, l’avevo sempre osservata attentamente e ammirata in segreto. Invidiavo i suoi capelli neri, erano splendidi e particolari, neanche paragonabili al banale castano dei miei. Invidiavo la sua bocca carnosa che tanti ragazzi desideravano baciare. Invidiavo la sua espressione risoluta, il suo sguardo determinato. Invidiavo il suo carattere forte e indomabile. Invidiavo la sua bellezza e la sua intelligenza. Invidiavo la sua tempra, la sua indole, il suo spontaneo, caratteristico e brillante modo di fare. Con ogni gesto, Bellatrix faceva trasparire quella proverbiale sicurezza che solo un vincente possiede. E io non potevo far altro che invidiarla perché ero solo una tredicenne che non sapeva chi era e chi voleva diventare, mentre mia sorella era già una donna con un’identità e delle certezze così ben radicate da poter conquistare il mondo.

Il mio sguardo indugiò su una margherita bianca, mi erano sempre piaciute. La strappai e me la misi tra i capelli.

Mia sorella notò quel gesto, assunse un’espressione disgustata e prese la mia margherita bruscamente. La distrusse completamente, strappando via un petalo alla volta.

“Perché l’hai fatto? Sei la solita prepotente, Bella”

Mi fulminò con lo sguardo.

“Non fare la sciocca, non sei più una bambina”

 “Lo so, ma allora cosa sono?”

Mi aspettavo che mia sorella non mi rispondesse o che sbuffasse irritata per l’inutilità della mia domanda, invece, come ebbi modo di vedere anche in seguito, lei riusciva a capirmi  meglio di quanto credessi. Riusciva a capirmi meglio di chiunque altro. A volte, riusciva a capirmi meglio di quanto mi capissi io.

“Sei una Black e questo ti basta. E’ la nostra famiglia a determinare ciò che siamo, non dimenticarlo”

Io annuì poco convinta e continuai a fissarla mentre lei veniva assorbita nuovamente dalle sue riflessioni.

Gli altri dicevano sempre che io ero l’unica con cui Bella si confidava. L’unica con cui amava trascorrere il suo tempo. L’unica che poteva dire di conoscerla veramente.

La verità era che sapere cosa pensasse Bellatrix era assolutamente impossibile, per gli altri come per me. Le sue idee le gridava a gran voce, ma i suoi pensieri li teneva per sé.

“Bella” sussurrai.

Bellatrix riportò l’attenzione su di me, stranamente non sembrava arrabbiata per la mia interruzione.

“Sai già come sarà il tuo futuro?”

“Certo. Sposerò Rodolphus e combatterò in nome dei valori dei Purosangue”

“Come fai a esserne così certa? Secondo me, è impossibile stabilire una cosa del genere”

“Ognuno ha il suo destino e deve seguirne il corso”

“Ma siamo noi a decidere, possiamo cambiarlo se vogliamo”

“No, il nostro destino è già scritto. Noi non possiamo far altro che assecondarlo”

Mia sorella aveva parlato con la sua consueta fermezza.

Io scostai in fretta lo sguardo, fissando ostinatamente da un'altra parte, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Una Black non doveva piangere. Mai.

"Hai sentito i nostri genitori che parlavano con i signori Lestrange a proposito della possibilità di un tuo matrimonio con Rabastan"

Era una constatazione, non una domanda, ma io annuì comunque.

Bellatrix mi prese per le spalle e mi scrollò.

"Dromeda, ognuno di noi, dentro di sé, conosce già il proprio destino. Anche per te è così, ma adesso non te ne rendi conto. È l'essere una Black che ti rende padrona della tua vita"

Quella volta si sbagliava, essere una Black era una schiavitù. Ma mia sorella, insieme alle sue svariate caratteristiche, come l'impulsività, la sfrontatezza, il sangue freddo o l'esuberanza, aveva anche il dono dell'ultima parola. Doveva sempre essere lei a chiudere un discorso, non c'erano eccezioni. E quando lo chiudeva, era per sempre, non avrebbe ascoltato nessun altra ragione.

 Con il passare degli anni, il mio carattere e quello di Bella si erano ormai definiti nella loro assoluta diversità. Quando decisi di scappare, sapevo che non sarei potuta andare a parlarne con lei, non era più la mia Bella e aveva già chiuso quella discussione molti anni prima, senza darmi il diritto di replicare.

 Così, presi la mia decisione da sola, con la fermezza che si addice ad un appartenente alla famiglia che stavo per abbandonare. Voltai le spalle a quel mondo con consapevolezza. Non sarei più stata “La sorella minore di Bellatrix”.

Non la rividi mai più, ma nel profondo del mio cuore, continuavo ad amare ed ammirare mia sorella maggiore in un modo che mai nessuno avrebbe potuto comprendere.

 

 

 

 

 

Angolo autrice: Sono sempre stata fermamente convinta che Bella tenesse ad Andromeda in modo particolare e che fosse l'unica di cui si fidasse veramente. Immagino che la sorella minore dipendesse da lei in modo quasi morboso e che Bella cercasse strenuamente di temprarla e di custodirla gelosamente, solo per sé. Spero che la storia possa risultare di vostro gradimento :)

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1949973