Fragile immagine di bravo ragazzo.
Esci dalla mia testa,
Fragile immagine di bravo ragazzo,
chimera di ricordi e d’illusioni,
lascia che conservi di te
solo il ricordo
di quello che pensavo che fosse
e che la tua realtà
non occupi più i miei pensieri.
Ore 11: 05, intervallo.
Salgo velocemente per le scale, altrimenti alla macchinetta troverò una
confusione pazzesca, e non riuscirò a prendere il caffè prima che la campanella
suoni nuovamente. E’ un po’ il mio luogo segreto, questa macchinetta, è banale
dirlo, in fondo ogni giorno ci sono molte persone, professori, ragazzi, ma
nessuna delle mie amiche, per questo preferisco stare qui, sola con i miei
pensieri. Nonostante sia un tipo all’apparenza vulcanico ed effervescente, in
fondo ho bisogno dei miei spazi di silenzio e riflessione, momenti in cui
nessuno può disturbarmi o interrompermi. E questo spazio l’ho trovato al primo
piano della mia scuola, davanti alla macchinetta del caffè: ho cominciato a
prendere l’abitudine di venire qua sopra verso la metà dell’anno scorso, e da
allora è diventato per me un appuntamento irrinunciabile. Sorseggio il mio caffè
macchiato con lentezza, sia perché è caldo, sia perché mi piace godermi la
sensazione di essere “fuori dal mondo” senza niente che mi assilli o che mi
tormenti. Sedute sugli scalini di ingresso della scuola, le mie amiche non sanno
fare altro che spettegolare sui ragazzi che frequentano la scuola, criticare il
modo di vestire delle persone, così preferisco starmene per conto mio.
Saluto Francesco, in fila davanti a me, ci siamo conosciuti proprio qui alla
macchinetta, è un ragazzo simpatico, la sua classe è proprio quella di fronte a
me, fa il quinto ginnasio, Francesco, ma è ben più maturo di quanto si possa
immaginare. Protesta perché qualcuno ha tolto dalla macchinetta la foto della
sua classe, che lui e i suoi compagni avevano appiccicato per ricordare la loro
classe anche l’anno prossimo, quando verranno divisi perché sono troppo pochi, e
il preside non può tenere una classe in più nella nostra scuola.
D’un tratto eccola, Lei è lì, gira l’angolo della biblioteca con disinvoltura.
Ileana, quella che una volta era la mia “non-rivale” in amore. O meglio: ero io
la sua “non-rivale” visto che lei stava con un ragazzo del quale mi ero
innamorata. Una volta… Ne parlo come se fosse già passata un’eternità, mentre il
passato a cui mi riferisco risale a poco meno di un anno fa, quando lei e
Fabrizio stavano ancora insieme, e io ero perdutamente innamorata di lui,
consapevole di vivere un amore impossibile. Loro due non l’hanno mai saputo,
anzi Ileana mi saluta e mi parla a volte, mi chiedo cosa avrebbe detto l’anno
scorso e cosa direbbe ora, sapendo che Fabrizio era sempre nei miei pensieri.
Ora non gliene importerebbe più niente, credo, si sono lasciati da circa quattro
mesi, ma Fabrizio non lo vedo più da giugno dell’anno scorso, quindi,
quand’anche fossi innamorata ancora della sua fragile immagine di bravo ragazzo,
non ha più alcuna importanza il poterlo vedere.
Accanto alla macchinetta del caffè c’è anche un distributore automatico di
bevande. E’ lì che Ileana prende da bere, inserisce qualche moneta ed estrae la
lattina di Pepsi dal distributore. La osservo, ho sempre pensato che sia una
ragazza bellissima, ha un viso particolare, grandi labbra rosse e occhi intensi,
non ci vuole molta immaginazione per capire come mai Fabrizio stesse con lei. Ma
ora fra loro è tutto finito, è stata lei a stancarsi, forse la fragile immagine
del suo ragazzo l’aveva stancata e vuole trovare una persona che sia vera.
L’anno scorso dicevo di avercela con lei perché stava con Fabrizio, ma in realtà
facevo solo per scherzare, in fondo l’ho sempre ammirata, è carina, disinvolta,
socievole…
Si avvicina a me e comincia a parlarmi. Oh, Ileana, quante cose non sai di me,
non mi parleresti così allegramente, sapendo che l’anno scorso avrei voluto
rubarti Fabrizio, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo… Chissà cosa avresti
pensato, forse che ero una stronza a volere il tuo Fabrizio, e cosa penseresti
ora, forse che non ho perso nulla non avendo il suo amore… Lo vorrei sapere, mi
incuriosisce la tua opinione, ma non posso certo chiedertelo, così ti ascolto,
ti ascolto… Ti ascolto.
14 febbraio 2004, storia della lattina di Pepsi.
Luana era in fila come al solito, aspettava che venisse il suo turno di prendere
il caffè, in fila davanti a lei c’erano solo tre ragazzi e un professore. Era il
giorno di San Valentino, tutte le coppiette della scuola passeggiavano mano
nella mano, abbracciandosi teneramente. Luana stava pensando proprio a questo
quando vide Fabrizio ed Ileana avvicinarsi al distributore di bevande, inserire
qualche moneta, ed estrarre una lattina di Pepsi.
- Ho una sete! L’interrogazione di greco mi ha tolto ogni forza!- disse Ileana.
Fabrizio si affacciò alla finestra e la guardò sorridendo.
- L’importante è che ora sia finita, giusto, piccola?
Le accarezzò dolcemente i capelli e Luana provò una fitta di gelosia: quanto
avrebbe voluto che almeno uno di quei sorrisi fosse rivolto a lei, uno di quegli
sguardi così dolci e affascinanti. Viveva per il suo sorriso, Luana, per un
distratto saluto che ogni tanto quel ragazzo le rivolgeva. Era preso da Ileana,
lui, non si sarebbe mai accorto di nessun’altra ragazza, pensava Luana,
rassegnata all’idea di poterlo solo guardare.
Finì il suo caffè e si incamminò verso l’ascensore, dove sapeva che avrebbe
trovato i suoi amici Marco e Sergio. Quel giorno Marco non era a scuola, così si
mise a chiacchierare con Sergio, compagno di banco di Fabrizio, non ancora a
conoscenza dell’amore che Luana provava per il suo amico. Non si conoscevano
ancora bene, ma presto Luana contava di raccontarglielo, anche solo per avere
qualche dettaglio su quello che a lei sembrava essere un ragazzo perfetto.
Mentre parlava con Sergio, si avvicinarono Ileana e Fabrizio, che stavano
guardando delle fotografie davanti alla presidenza: lei aveva ancora la lattina
di Pepsi in mano e la sorseggiava a tratti, mentre con l’altra mano cingeva il
fianco del suo ragazzo.
Sergio e Luana li osservarono per qualche istante, fin quando la mano di
Fabrizio scivolò ben sotto i fianchi di Ileana. I primi si guardarono con
complicità, Luana con un pizzico di gelosia a dire la verità, e si misero a
ridere maliziosamente, mentre Ileana beveva l’ultimo sorso di Pepsi e baciava
Fabrizio prima di tornare in classe dopo la fine dell’intervallo.
1 gennaio di 2005: fragile immagine di bravo ragazzo infranta.
“Sei in grado di mantenere il segreto? Ileana e Fabrizio si sono lasciati!”
niente male come messaggio per cominciare l’anno nuovo. Luana, ancora un po’
intontita per i festeggiamenti della sera prima, lesse il messaggio di Sergio e
balzò a sedere sul letto, stupita da quella notizia che era l’ultima con cui
poteva sperare di cominciare il nuovo anno. Erano passati sei mesi dalla fine
della scuola, il suo amore nei confronti di Fabrizio si era un po’ spento, forse
per la lontananza, o per la consapevolezza che lui fosse fidanzato. Ma quella
notizia metteva nuova luce nella sua vita. Tutto il giorno Luana e Sergio
parlarono di quest’eccezionale rottura, e finalmente Sergio rivelò quanto voleva
dire a Luana da tanto tempo, quando la sentiva tessere le lodi di quello che a
lei era sempre sembrato essere il suo migliore amico. Si era tenuto tutto
dentro, per non ferirla, per non infrangere i suoi sogni, non aveva mai
giudicato e mai aveva espresso la sua opinione su Fabrizio, tranne quando
ripeteva che l’apparenza inganna.
“Non hai mai saputo niente di Fabrizio!” le scrisse, quando lei commentò la
notizia della rottura fra Ileana e Fabrizio “Non l’hai mai conosciuto!”
L’apparenza inganna, fu questo quanto poté capire quel giorno Luana, Fabrizio in
realtà non era mai stato il principe azzurro che credeva lei, non era dolce, non
era tenero come sembrava suggerire la sua figura. Si arrabbiava per
stupidaggini, aveva causato fiumi di lacrime alla povera Ileana, e Sergio era
sempre stato lì, a consolare la ragazza, divorato dal desiderio di dire al suo
“amico” ciò che realmente pensava di lui. Non l’aveva mai fatto, però… Per quale
motivo? Ipocrisia, opportunismo, o cos’altro? Opportunismo, diceva Sergio,
l’unico motivo per cui la loro amicizia era andata avanti, lui aveva bisogno di
qualcuno con cui uscire il sabato sera, e continuava a sopportarlo ancora per
questo motivo.
Quel primo gennaio vennero alla luce cose di cui nemmeno Luana immaginava
l’esistenza: l’effimera amicizia che c’era sempre stata fra Sergio ed Fabrizio,
l’amore travagliato di Ileana e Fabrizio, costellato da litigi per motivi
stupidi e rappacificazioni poco durature… Lo specchio entro cui Luana aveva
sempre visto la fragile immagine di bravo ragazzo di Fabrizio si era infranto,
per lasciare posto alla vera realtà delle cose.
Ore 11.15, ancora intervallo.
Scorrono veloci i minuti, Ileana continua a parlare, le rispondo interessandomi
alla conversazione, parliamo di professori, di dove andrà lei all’Università.
Una volta avevo sentito dire che voleva andare in giurisprudenza, come Fabrizio,
e Sergio mi aveva detto che era il suo ragazzo a plagiarla. Ora Ileana sembra
essere orientata verso psicologia, vorrebbe diventare psicologa infantile.
Scruto i suoi occhi marroni, così belli, cerco di leggervi ciò che ha provato
scoprendo la vera essenza di Fabrizio, quello che lui era veramente. Non
traspare niente, nessuna delusione, in fondo è stata lei a lasciarlo, perché
dovrebbe sentirne la mancanza? Chissà se ha un nuovo ragazzo, se ogni tanto
pensa ad Fabrizio… Vorrei sapere che ricordo ne ha, se pensa soltanto che non
sia stato il tipo giusto per lei, o se invece lo ritiene uno stupido e si augura
che nessuna ragazza si metta con lui… Quanti dubbi mi frullano per la testa,
come vorrei chiederle di chiarirmeli…
Sergio dice che Fabrizio vorrebbe tornare con lei, e cerca di consolarsi
provando a conquistare quante più ragazze possibile… Si sta distruggendo per
lei, o finge? La finzione, quella che gli è sempre riuscita bene, finge ancora?
Finge di volersi distruggere solo per riavere Ileana con sé, per farla sentire
in colpa per averlo lasciato? E’ così difficile capire se nel suo caso si tratta
di realtà o di finzione, il confine fra le due cose è così sottile… Non posso
credere più a ciò che vedo di lui, vorrei conoscere di lui solo la realtà, lo
specchio della mia mente che rifletteva costantemente la sua immagine si è
infranto per sempre, è quasi impossibile ricomporne i cocci…
Suona la campanella, l’intervallo è finito, ma resto per qualche attimo a
guardare fuori dalla finestra, dopo che Ileana mi ha lasciato sola per andare in
classe… Il cielo è terso, solo una nuvola in cielo. Fissandola mi accorgo che
sembra disegnare il profilo di Fabrizio, leggero, etereo e irraggiungibile, come
è sempre stato lui nei miei confronti. D’un tratto un aereo passa e penetra
nella nuvola, deformandola e facendole perdere la forma che avevo immaginato di
vedere in essa. Il viso di Fabrizio è scomparso dalla mia vista.
FINE
Edit
6 agosto 2011: Sono passati anni da quando ho scritto questa one-shot. Circa
sei, se non sbaglio (poi l'ho messa qui dopo due anni ^^ circa). Ho sistemato
solo oggi l'html, inserendo anche una foto come faccio nelle cose che scrivo
ultimamente. Il testo è rimasto tale e quale, non l'ho praticamente riletto, né
ho intenzione di correggerlo. Di certo sarà uno stile immaturo e ci saranno
strafalcioni, ma intervenire adesso su questa storia significherebbe riscriverla
daccapo, e io non voglio. Voglio ricordarla così, imprecisa ma perfetta,
nonostante tutto.
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