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Disclaimer: Il Joker, Harley Quinn, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi
appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
#8 seduta - veleno
L'amore è un cancro.
È un pugno di cellule anomale che avvelena ogni ragione, ogni senso.
È la risata sincopata d'un assassino e il suo bacio dal sapore
del fiele, un trucco sbavato a coprire un viso che non ti appartiene
più.
"Mi piacciono gli arlecchini, cosino. Li trovo così... appropriati per questa città."
È avvenuta la trasformazione e della tua vecchia pelle rimangono solo un tappeto di ricordi e sensazioni opache.
È uno sfregio nerastro il pipistrello e non ti degna d'uno sguardo, relegandoti al ruolo di pedina e vittima.
"Ehi!" berci al suo indirizzo "Guarda un po' qua, bat-idiota!"
Scansa il colpo, ma la risata del tuo pasticcino basta e avanza per farti capire d'aver fatto centro.
"Harleen Quinzel." latra il pipistrello "Cosa diavolo stai facendo?"
"Una festa! Perché, non si vede?"
Contrae la bocca in una linea durissima il pipistrello e ti afferra per il polso.
"Tu vieni con me."
"Oh, B-man, non è un po' troppo da primitivo una richiesta del genere senza prima un invito a cena?"
Rafforza la presa il pipistrello ed è allora che l'Asylum esplode, concedendovi una via di fuga.
"Giù per le scale!" grida il Joker.
"Ma sono incendiate." replichi incerta.
Sorride il clown e ti allunga una mano guantata.
"E dove sarebbe tutto il divertimento se non fosse... strano?"
Alla Morte, in fondo, piaceva ridere.
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