NOTE
(doverose ^^')
Ciao
a tutti!
Quella
che state per leggere è una one-shot altamente
demenziale, con un
pairing a dir poco assurdo e improbabile.
L'idea mi è
venuta dopo una conversazione delirante su MSN con Ladyhawke, quindi
il merito di questa creazione va diviso con lei...Anche se non so
quanto ne sarà felice XD
Non ho altro da
aggiungere, se non: preparatevi al peggio!
Buona lettura
_ Flea _
* * * * *
“GALEOTTO
FU IL MANUALE”
Come
in ogni romanzo d'amore da quattro soldi, che siano sterline o
galeoni, accadde per puro caso. Per puro caso, e per un motivo
preciso: il vecchio, classico, abusato bisogno di sesso.
Sì,
persino le persone più insospettabili prima o poi si trovano a
fare i conti con questo annoso problema. Astinenza, la spina nel
fianco che si conficca nelle povere carni di giovani e meno giovani.
Che
ci crediate o no, che preferiate non pensarci o al contrario amiate
sguazzare fra i meandri più nascosti del gossip, pure la
vecchia guardia a volte si ritrova a desiderare un po' di sana
ginnastica in compagnia.
Rassegnatevi,
signore e signori, perché anche Dumbledore necessita di sesso.
E come lui Horace Slughorn, Minerva McGonagall, Pomona Sprite,
Sibilla Cooman, Filius Vitious, Vector, Rubeus Hagrid...Sì,
Hagrid, soprattutto
dopo esser stato piantato miseramente in asso da Madame Maxime senza
nemmeno un contentino al momento della partenza.
E
se vi siete illusi, se avete esultato...Beh, non cantate vittoria
troppo presto.
Snape,
l'austero direttore di Slytherin, l'insegnante crudelmente
soprannominato Chioma Unta, non è stato dimenticato!
Dopotutto, il povero Severus è un essere umano come tanti
altri, con i suoi sentimenti e i suoi bisogni. Non c'è bisogno
che la natura di questi bisogni sia specificata vero?
Questa
piccola storia è ambientata in una chiara sera di luna piena
(almeno il buio e la tempesta ci sono stati risparmiati), durante il
mese di aprile del 1994.
Questa
piccola storia è una vicenda di torbido e selvaggio, almeno
nelle intenzioni, sesso proibito tra due membri della scuola di Magia
e Stregoneria di Hogwarts.
Questa
piccola storia iniziò così.
“Buonasera”
La sua voce annoiata risuonò nell'ambiente deserto, come una
nota di violino particolarmente stridente.
“Cosa
ci fa lei qui? La biblioteca sta chiudendo!” Esclamò
un'altra voce, se possibile ancora più sgradevole della prima.
“Temo
che dovrà fare un'eccezione” Ribatté l'uomo. “Il
preside desidera consultare un vecchio testo, e mi ha chiesto di
procurarglielo”
“Il
preside non può attendere fino a domani mattina? Anch'io ho
diritto a un po' di riposo!” Madama Pince scrutò il suo
interlocutore con aria torva, sistemando gli occhialini che le erano
scivolati sul naso.
“Il
professor Silente ne ha bisogno immediatamente”
Severus Snape non si
scompose, ricambiando l'occhiata con uno sguardo impassibile.
La
donna sbuffò, bofonchiando una frase che suonò come “Se
proprio non può aspettare”, prima di tornare a sedersi
dietro la scrivania e aprire un enorme registro. “Che libro ha
bisogno?” Domandò, senza fare nessuno sforzo per
mascherare quanto quella situazione la stesse seccando.
“Pozioni
Raccapriccianti e Filtri Mortali” Disse Snape, senza batter
ciglio.
“Po-Pozioni
Raccapriccianti e Filtri Mortali?” Ripeté la
bibliotecaria, sbiancando.
“Hai
capito benissimo, Madama Pince, non me lo faccia ripetere”
“D'accordo,
d'accordo! E' solo che...Insomma, quel libro è davvero
orribile”
“Dal
titolo non l'avrei mai immaginato, ero convinto fosse una raccolta di
ricette per le feste”
“Non
è il caso di essere così permaloso, professor Snape”
La vecchietta lo fissò per un breve attimo, prima di alzarsi.
“Comunque mi segua”
“Posso
anche prenderlo da solo, così lei sarebbe libera di andarsene”
“Io
non lascio mai la mia biblioteca incustodita, dovrebbe saperlo”
“Ha
paura che rubi qualche libro altamente pericoloso da consegnare a
Lord Voldemort per caso?” Le labbra di Snape si contrassero in
una smorfia beffarda. “Eppure dovrebbe sapere che il Signore
Oscuro non ha bisogno di questi mezzucci”
“Come-Come
osa?” Squittì la Pince, indignata. “Io non ho
pensato nulla del genere!” Aggiunse, continuando a scivolare
lungo i corridoi deserti.
“Invece
l'ha fatto, signora”
“E
lei come fa a saperlo?” Si fermò davanti ad uno scaffale
del Reparto Proibito, traboccante di volumi coperti di polvere e
muffe assortite. Agitò la bacchetta, e un libro dall'aria
particolarmente consunta le volò tra le braccia. “Mi ha
letto nella mente per caso?” Toccandolo il meno possibile, come
se temesse di essere contagiata, gli allungò il testo con un
gesto rabbioso.
Snape
rise. “Esatto”
La
pelle incartapecorita di Madama Pince impallidì per la seconda
volta in pochi minuti. “Ottimo bluff” Disse, cercando di
mantenere intatto il suo aplomb da distinta Regina della Carta
Stampata. “E sentiamo, cos'altro avrei pensato da quando sono
con lei?”
A
quel punto l'uomo si riavviò i folti capelli corvini e lucidi
con un gesto sexy, prima di rivolgerle uno sfavillante sorriso da
seduttore navigato. “Ha pensato che le sarebbe piaciuto fare
sesso con me proprio qui, tra i suoi preziosi manuali”
“Bastardo!”
Lo insultò lei, sibilando come Nagini che chiede un po' di
carne umana per merenda a papà Voldie.
Snape
le si avvicinò, lasciando cadere Pozioni Raccapriccianti e
Filtri Mortali con noncuranza. Continuando a mulinare la lunga
chioma, la intrappolò alla parete di libri alle sue spalle
appoggiando le mani su “Pozioni Soffocanti attraverso i secoli”
e “Intrugli Oscuri”.
“Vuole
divertirsi un po' con me, signora?” Le sussurrò poi
all'orecchio, stuzzicandole i lobi rinsecchiti con la lingua.
Madama
Pince emise un gemito che nelle intenzioni doveva essere eccitato, e
si lasciò sfuggire una risatina nervosa simile al grido di una
mandragola. “Professore, ma cosa sta facendo?” Squittì.
“Ho
sempre sognato di farlo qui, sin da quando Lily si è rifiutata
di darmela in cambio dei compiti di Pozioni” Bisbigliò
l'altro, sollevando la lunga veste fino a mostrare i suoi attizzanti
calzini bianchi e i suoi tonici polpacci depilati di fresco. “E
tu? Tu
l'hai mai fatto nel
tuo stesso regno?”
“Io...Io...”
Boccheggiò la vecchiarda, ormai in un bagno di sudore. “Per
Merlino, no! Ho provato una volta a coinvolgere Gazza, ma quel
bastardo era troppo occupato a giocare con quella gattamorta della
Chips e le sue siringhe!” Ululò, mentre continuava a
fissare le gambe bianche di Snape come se fossero due succulenti
pezzi di tacchino cucinati al forno.
“Ti
andrebbe di recuperare il tempo perso, allora?”
La
Pince si aggrappò al collo della sua tunica firmata di raso
nero, rischiando di strozzarlo nell'impeto della passione ormai
dilagante. “Oh, sì! Sì! Sono tutta tua, Sevvy
Sevvy!” Sbraitò, mentre istinti che credeva assopiti da
decenni si risvegliavano in lei all'improvviso.
Nell'ufficio
sorvegliato dal freddo gargoyle di pietra Dumbledore si addormentò
nella (vana) attesa del suo libro di pozioni.
La
mattina dopo Harry Potter si prese del “pallista” e del
“visionario” da tutti i suoi compagni di Gryffindor, dopo
aver raccontato di aver sentito Snape urlare “IRMA! CONTINUA
COSì!” mentre passava davanti alla biblioteca durante i
suoi soliti pellegrinaggi notturni.
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* * * *
PS.
Il nome della Pince l'ho recuperato sul solito, preziosissimo Harry
Potter Lexicon.
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