Stood till the End

di Fifth P The Catcher
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Era finita, ormai. Niente seconde possibilità. Niente salvataggi all’ultimo.
Si era scelta quel destino, e non se ne pentiva.
Meglio morire combattendo. In fondo, cosa aveva da perdere?
E poi un vero capitano “affonda” con la propria nave. E magari con quelle del nemico.
La velocità a cui la Phoenix era lanciata era alta, eppure le sembrò di vivere tutto al rallentatore.
La nave alveare davanti, sempre più vicina.
Bum. Un battito del suo cuore.
Jack. Il suo tocco caldo. Il suo sorriso.
La nave alveare.
Bum. Un altro battito del suo cuore.
Suo padre e sua madre, finalmente insieme e felici. Mark ed i suoi figli.
La nave alveare.
Scintille che le danzano davanti agli occhi.
Daniel. Teal’c. Hammond. Vala. Cam. Landry. Tutti davanti allo Stargate aperto, pronti a partire.
La nave alveare.
Bip. Una spia che segnala che un altro sistema è collassato.
Janet e Cassandra, che le sorridono e si abbracciano.
La nave alveare.
Bum. Di nuovo sola con il suono del suo cuore.
Rodney. I team di Atlantide.
La nave, sempre più vicina. Le scintille, sempre più luminose. Le spie, che ronzano con intensità crescente. Il suo cuore, che batte sempre più forte.
Eppure sente solo silenzio in quel momento.
Guarda fisso, davanti a sé. Ma, all’ultimo, chiude gli occhi.
È finita.

“This is the end.
Of our elaborate plans, the end.
Of everything that stands, the end.
No safety or surprise, the end.
The end of laughter and soft lies.
I’ll never look into your eyes again.
This is the end.”




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