sterek
Always
at my back.
"Non
è che io mi stia lamentando, eh, sia chiaro. E' solo che non
mi pare giusto che tutti voi abbiate una vita sentimentale
normalissima, come dei semplici adolescenti e io no. Ripeto,
rispetto alla mia situazione precedente c'è stato un, uhm, eccellente miglioramento,
ma visto che ho fatto trenta, vorrei fare trentuno, mi spiego? Non
voglio rose rosse o cioccolatini - per Dio, sono un maschio!, comunque
un minimo di interesse ai miei sentimenti non mi dispiacerebbe. O
parlare, per esempio. A me piace parlare, oh quanto mi piace parlare!,
e vorrei parlare dei miei sentimenti. Sì, detta
così sembra tremendamente gay, però
è la realtà dei fatti. Oddio, non è
che mi dispiaccia fare sesso, amo
il sesso, solo che certe volte mi sento un pochino usato,
sapete com'è, oramai abbiamo battezzato ogni santissimo
mobile di quel loft..."
"Stiles!" urlò improvvisamente Scott, tappandosi di scatto
le orecchie.
Il ragazzo sbattè le palpebre e mise a fuoco il suo migliore
amico. "Cosa c'è?"
"Ho accettato che tu mi confessassi la tua cotta per nientemeno che
Derek Hale. Ho accettato l'odore nauseabondo della tua eccitazione ogni
santa volta che ce lo trovavamo davanti. Ho accettato perfino che lui
mettesse le tue zampe addosso a te. Ma, per favore, non posso ascoltare
i tuoi racconti porno"
"Guarda che è porno di alto, altissimo livello!"
sospirò, estasiato. "Quante ne ha viste, quella cucina!"
"Ok, sto per vomitare" Scott si voltò spaventato verso
Allison, che rise e gli tirò una guancia.
"Dovresti essere felice per Stiles" diede un morso alla mela che aveva
sul vassoio. Si guardò in giro a mensa, prima di cominciare
a parlare. "So per esperienza che fare l'amore con un licantropo
è... da fare"
gli sorrise e lo baciò.
"Ma mi avete ascoltato prima?" ringhiò.
"Assomigli sempre più a Derek, ogni giorno che passa" Lydia
si sedette al loro tavolo e sbattè il vassoio. "Sono stanca
di vedere tutti che fanno sesso tranne me"
Allison e Scott risero, invece Stiles giocherellò con il
riso scondito che aveva davanti. "Lui... lui vuole solo fare sesso. Non
credo che gli interessi se sia io o... Isaac"
"Anche Isaac è gay?" Lydia alzò un sopracciglio.
"Mon Dieu, dove andremo a finire?!"
"No, era un esempio" Stiles alzò gli occhi al cielo. "Dico
solo che... sto avanzando l'ipotesi che Derek non voglia davvero me!
Sono passati quattro mesi e non si può dire che i baci siano
una sua priorità. Punta subito alle mie mutande"
"E' in calore?" ridacchiò Allison.
"Sentite, non sto scherzando! Io voglio..." Stiles cominciò
a gesticolare a vuoto. "Voglio Derek! Non solo il suo pene!,
cioè anche quello ma..."
"Stiles!" urlò di nuovo Scotto. "Ti prego!"
"Scusa!"
"Derek! Derek, sei qui?" chiamò Stiles, entrando con la sua
copia delle chiavi nel loft. "Derek?!"
Non apparve nessuno dal nulla, così arrivò alla
conclusione che il lupo non dovesse essere in casa. Si
stiracchiò e, qualche secondo dopo, cominciò il
suo rito: posò le chiavi nello zaino, gettò lo
zaino vicino alla porta, passò dalla cucina a prendere
qualcosa da bere - nel caso specifico, un succo alla pera - e si
gettò a peso morto sul divano. Di solito, a questo punto,
Derek usurpava il suo trono e lo mordeva sulla spalla destra, per
convincerlo a fare sesso: ovviamente non aveva mai fallito nel suo
intento. Ma quella volta Derek non era in casa e Stiles poteva quasi
sentirsi un fidanzato
normale, che aspetta il ritorno del suo ragazzo sul
divano.
Tutta quella situazione, inutile dirlo, lo faceva sentire davvero a
disagio (nonostante il sesso fosse assolutamente meraviglioso); aveva
sperato in un cambiamento positivo quando il lupo gli aveva dato una
copia delle chiavi del loft, considerandola una specie di proposta - non era
proprio un anello, ma ci si poteva avvicinare, no? Ma Derek non aveva
cambiato di mezzo millimetro il suo comportamento. Stiles non aveva
coccole, non aveva paroline dolci, non aveva uscite in pubblico
(perchè di certo le fughe e gli omicidi non potevano essere
considerati un'uscita tra amanti), nè tantomeno obbligo di
monogamia. Per quanto ne sapeva, Derek poteva aveva 150 amanti, mentre
lui lo aspettava miagolando sul divano.
"Accidenti!" mormorò, massaggiandosi gli occhi.
Ogni volta che ci pensava gli si apriva una voragine che, a dispetto di
tutto, solo il sesso con Derek poteva placare. Ma lui non c'era e
Stiles decise di essere stanco di lui e di quella relazione - se
così la poteva chiamare.
Si alzò di scatto dal divano, preso da una follia
momentanea, e marciò verso lo zaino, pronto ad uscire dal
loft e non tornarci mai più. Stava per aprire la porta,
quando qualcuno dall'esterno lo anticipò.
"Dove stavi andando?" domandò placido Derek, spingendolo
involontariamente verso l'interno.
"Stavo andando a casa mia" ringhiò Stiles e Derek fece
scattare un sopracciglio.
"Ah, si? Ero con Isaac e ho fatto un po' tardi"
"Non mi interessa, me ne sto andando a casa" si sistemò lo
zaino sulla spalla e provò ad attraversare la soglia, ma
Derek afferrò lo zaino e lo tirò indietro.
"Resti"
"No, me ne vado"
"Stiles"
"Ah, no!" stizzito, se lo scrollò di dosso. "Stavolta non
dirai il mio nome con quel tono ringhioso-barra-soffuso,
così che mi si possano incendiare i Paesi Bassi e potrai
sbattermi sul tuo letto, assolutamente no! E' finita Derek, la pacchia
è finita. Stiles Stilinski non è la bambola
gonfiabile di nessuno, tantomeno la tua! Io merito di meglio, ok?
Merito... qualcos'altro, ma sicuro merito di più! Ti rendi
conto che facciamo sesso dappertutto da quattro mesi, ma non siamo
usciti nemmeno una volta, e dico una! Io non ce la faccio
più, va bene? Le persone normali, tipo me, soffrono per
questo tipo di cose. Perciò trovatene un altro" la voce
tremò lievemente e, invano, sperò che Derek non
ci avesse fatto caso. "Ciao" tirò su col naso e
uscì dal loft.
Hai fatto bene, Stiles.
Hai fatto bene... non hai rovinato l'unica cosa bella che ti sia mai
capitata.
"Buonanotte, papà"
"Buonanotte, Stiles!"
Stiles Stilinski sorrise a suo padre ed entrò in camera sua,
chiudendosi la porta alle spalle con un colpetto. Sobbalzò,
quando vide Derek Hale seduto sul suo letto.
"No"
"Stil-"
"No, no, no, no" alzò le mani. "Và via. Non
farò sesso con te, no. E se mi costringerai io... non me lo
farò piacere!"
Derek soffocò una risata con un leggero colpo di tosse.
"Certo. Non voglio fare sesso"
"Ah. Ok"
Derek si alzò, con le mani affondate nelle tasche, e gli si
parò davanti con una dolcissima (e Stiles si odiò
per averlo solo pensato) espressione confusa. "Sono uscito con Isaac,
prima, per comprare un regalo per il tuo compleanno"
"Oh" Stiles arrossì. "Cos'è?"
"Non lo saprai fino alla settimana prossima" sospirò il
lupo. "Quando esci da casa mia, dopo aver fatto... quello che facciamo"
si schiarì la gola. "... io ti seguo"
"Cosa?" Stiles spalancò la bocca - stava decidendo se essere
intenerito, lusingato o spaventato a morte.
"Io ti seguo, mentre torni a casa. Per assicurarmi che... tu ci arrivi,
a casa. Vengo a prenderti dopo gli allenamenti perchè sono
sicuro che tuo padre è in ufficio e non può
vederci. Perchè tu, Stiles, sei minorenne e sei figlio
dell'uomo che mi ha arrestato. Ti ho dato le chiavi del loft, Stiles"
Alzò un sopracciglio.
"Mi - mi stai dicendo che tu... che non è solo..."
"No"
"Tu mi copri le spalle, vero? Sempre" biascicò Stiles.
"Mentre torno a casa, agli allenamenti... sei sempre dietro di me. Non
ho bisogno di protezione, Derek" il lupo fece per parlare, ma il
ragazzino gli circondò il collo con le braccia e lo
obbligò a tirarselo contro, sollevandolo per le gambe. "Ma
è la cosa più dolcemente dolcissima che tu abbia
fatto, Derek Hale. E mi dispiace. So che non sei abituato a tutto
questo, ma dovevo essere io a capire il tuo modo di amarmi"
Derek arrossì.
"Aw" Stiles gli mordicchiò le labbra. "Se diventi un'altra
volta color pomodoro, penso che verrò nelle mutande in
quattro secondi netti"
Fine.
(?)
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