I don't care, I love him. di RememberonlyGodcanjudgeus (/viewuser.php?uid=480822)
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Il nostro primo incontro
''Locked up tight
Like I would never feel again
Stuck in some kind of love prision
And threw away the key
Ohh Ohh
Terrified
Until I stared into your eyes
Made me start to realize
The possiblities
Soo Soo
I'm gonna love you like I've never been broken
I'm gonna say it like it's never been spoken
Tonight Tonight
I'm letting go,go,go,go..''
Maledetta sveglia, pensai.
Allungai una mano e,
continuando a mantenere gli occhi chiusi, cerchai di pigiare il
tasto capace di bloccare quel terribbile oggetto. Nonostante quella
fosse la mia canzone preferita avrei fatto qualunque cosa pur di
fermarla e precisiamo per qualunque cosa intendo anche buttare la
sveglia giù dalla finestra come se niente fosse.
Purtroppo però il
rumore non dava cenno di smettere e così ,rassegnata, decisi di
alzarmi tanto prima o poi avrei dovuto farlo.
Indossai le mie ciabatte a
forma di sandwich e scesi giù in cucina sperando che quella
peste di mio fratello non si fosse già svegliata cosicchè
avrei potuto fare colazione in santa pace. Vidi un foglietto sul tavolo
a cui però non diedi molta importanza, sicuramente era di mia
madre, Kate White ,che ci avvisava che era a lavoro, o da Jack o da qualche
altra parte e che saremmo dovuti rimanere da soli durante la giornata,
come sempre del resto. I miei genitori sono divorziati mio padre
(italiano), vive in Italia e una volta all'anno viene a trovarci
invece io , mia madre e mio fratello viviamo a Londra ed
OVVIAMENTE non passiamo mai del tempo assieme.
Vidi che poi ,affianco al
biglietto, erano sistemati i miei cereali preferiti , 'Bel modo per farsi
perdonare, mamma' sussurrai ironica, li presi e li misi nel mio solito
cappuccino e dopo essermi goduta quei pochi attimi di libertà
(se così si può definire) risalii in camera dove mi
ritrovai mio fratello Jordan intento a saltellare sul mio letto.
-Jordan! Scendi dal letto,
S-U-B-I-T-O.- gridai. Mio fratello scese dal letto e con
aria da sbruffone mi si avvicinò lentamente.
-Hei sorellona, oggi non dovevi andare da Jessicasonoamicadiunasfigata?-
Cazzo, me ne ero
completamente dimenticata! Mi ucciderà, ne sono sicura. Dovevamo
andare assieme al mare e prima sarei dovuta passare da lei.
Così, senza dare
importanza alle parole di mio fratello, con la mia delicatezza da
bisonte lo spinsi fuori dalla mia stanza e mi fiondai sotto la doccia.
Mi vesti con una semplice canotta bianca con su scritto ''IS MY MOUTH I
CAN SAY WHAT I WANT TO'' e degli short neri con le converse bianche
ed infine mi legai i miei lunghissimi capelli color rame in una
coda disordinata. Presi la borsa in cui misi il costume, IPod e i Ray
Ban e mi diressi verso casa di Jess a piedi, in fondo abitavamo nello
stesso quartiere era si e no un quarto d'ora di strada.
Infilai le cuffie nelle
orecchie e inizia a canticchiare la canzone di Justin Bieber che era
apppena partita. Era una canzone stupenda, come sentivo il ritornello
mi veniva una voglia matta di iniziare a ballarla e cantarla a
squarciagola ma, se in quel momento lo avessi fatto, tutte le persone del
quartiere mi avrebbero presa per una pazza isterica.
Per un millesimo di secondo
però, chiusi gli occhi cullata dal suono di quella dolce melodia
ed all'improvviso mi sentii cadere all'indietro e subito dopo prendere
da qualcuno.
-Ehi tutto bene?- sentii domandarmi da una voce allarmata.
Alzai il volto imbarazzata
per vedere chi mi avessi ''salvata'' e mi ritrovai a scrutare
imbambolata un dio greco dalla pelle ambrata, gli occhi color
cioccolato talmente intensi da poter riscaldare anche un ghiacciolo e
un sorriso che avrebbe steso anche un giocatore di rugby.
-Ehi stai bene?!?- mi chiese
qualcuno, qualcuno che non era quel dio greco che avevo di fronte
perchè la sua bocca non proferiva parola anzi aveva uno sguardo
tra lo scocciato e l'arrabbiato; solo allora capii che aveva un'altro
ragazzo affianco ed era quest'ultimo che continuava a pormi domande.
Era un ragazzo anch'egli bellissimo, un sorriso unico, i capelli
marrone chiaro e degli occhi a dir poco stupendi.
- S-si.- fu quello che riuscii a dire. 'Bene,Charlotte,bene' pensai.
- Zayn secondo te sta bene?-
sentii dire dal ragazzo ancora allarmato, evidentemente ero
rimasta ancora imbambolata con gli occhi sbarrati e sembravo altamente
una cogliona.
- Sì Liam sta
benissimo, piuttosto dovresti imparare a camminare prima di uscire per
strada, bambolina.- mi disse con acidità, ed io di persone acide
ne conoscevo fin troppe e le odiavo con tutta me stessa, era
più forte di me.
- E tu dovresti imparare a
guardare dove vai prima di uscire per strada, bambolino.- sputai con
disprezzo. Zayn rimase sbalordito da quelle parole, lo potevo osservare
dal suo sguardo, però, aveva degli occhi stupendi, ed ogni volta
che lo fissavo il mio cuore iniziava a battere veloce.
'Lo spavento, è solo lo spavento' mi ripetei mentalmente.
- Scusaci davvero, è che andavamo di fretta..se vuoi possiamo andare a prendere qualcosa al bar assieme per rimediare.-
Quel ragazzo era davvero gentile, peccato
che non lo conoscevo minimamente. Stavo per chiedergli il suo nome ma
subito Mister sonofigoemenevanto mi precedette incredibilmente
- Liam ma sei pazzo? NOI dovremmo scusarci con questa e andare al bar con questa ?!?!-
sottolineò particolarmente l'ultima parola, ed io, anche se non
amavo il mio nome, non avrei mai voluto essere chiamata così.
-Senti Zayn o come ti chiami,
io ho un nome sai? Non mi chiamo 'QUESTA' e poi stai tranquillo, non
verrei mai con te al bar piuttosto preferirei suicidarmi.- sbottai arrabbiata.
- Vuoi essere chiamata per
nome? Allora dicci, qual è il tuo bellissimo nomignolo? Mister
acidità?- rise leggermente ed io lo incenerii subito con lo
sguardo.
- Mi chiamo Charlotte, per
gli amici Charlie, cretino.- sussurrai l'ultima parola perchè
sapevo che con quel ragazzo ogni battaglia sarebbe andata persa.
- Va bene Charlie noi..- non lo lascia finire che subito intervenni.
- Tu non sei mio amico, Zayn.- sottolineai, puntandogli un dito contro.
- Va bene allora Charlotte,
noi dobbiamo andare è stato un piacere conoscerti. Ah, io mi
chiamo Liam.- intervenne il moro prima che Zayn potesse ribattere.
- E' stato un piacere anche per me conoscerti Liam.- calcai l'ultima parola.
- Ci si vede in giro.- Liam mi sorrise dolcemente.
- A mai più.- sussurrò Zayn. Come se non potessi sentirlo! Dio che impertinente!
- Certo Liam, ci si vede in
giro.- puntai i miei occhi su quelli di Zayn e mi sembrò di
vedere una punta di gelosia. Scossi la testa confusa e subito dopo mi girai e riiniziai a
camminare verso casa di Jessica il più velocemente possibile.
Se prima pensavo che mi avrebbe uccisa per il mio super ritardo ora ne ero più che sicura.
Mi avvicinai alla porta di
casa sua e bussai. Dopo neppure un secondo mi aprì Jessica
arrabbiatissima e prima che mi ricoprisse di insulti vari la bloccai
-Posso spiegarti tutto.- La mia migliore amica mi guardò curiosa.
-Spero tu abbia una buona scusa.-
-Oh credimi lo è, lo è.- risposi con una risata che coinvolse anche lei.
Ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssalve! *salutaconlamanina*
Questa è la mia prima storia quindi vi chiedo di non essere
cattive. Ho iniziato a leggere Fanfiction circa 2 anni fa e solo
quest'estate mi è venuta in mente l'idea di realizzarne una.
Questa storia non è nulla a confronto di alcune che ho letto,
però mi andava lo stesso di pubblicarla. Magari nessuno la
leggerà mai, magari qualcuno la disprezzerà pure ma non
mi importa; adoro scrivere e non smetterò mai di farlo.
Detto
questo vi lascio dicendo che ogni giorno metterò un capitolo. Ho
intenzione di scriverne circa 100-150. Sono pazza lo so.
P.S Se vi piace la storia recensite vi prego. C:
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