75.37.38
Tette.
66.40.40
Tette.
80.33.42.
Tette.
No, non sono coordinate.
Sono misure.
Seno, vita e fianchi.
Tette, tette, tette.
Non passa giorno che non
ne guardi un paio.
Che meraviglia per gli
occhi di un uomo!
Che delizia per la vista.
Che siano "Colline" o
che siano "Montagne", per me resteranno sempre meravigliose.
Il modo in cui
rimbalzano mentre una ragazza cammina, il modo in cui una gocciolina di
sudore scivola lungo la pelle di quella insenatura meravigliosa.. mi fa
perdere la testa!
Una sberla sulla
nuca mi colpì così forte da farmi cadere dalla
sedia.
-Ahio- protestai massaggiandomi quel punto, mentre rivolgevo uno
sguardo d'astio verso il mio aguzzino.
Se voleva uccidermi bastava colpire il cervelletto.
E allora si che sarei crepato. Sul serio.
-Ma sei pazza?- domandai irato.
Aveva appena interrotto i miei sogni erotici.
-Stavi sbavando, maiale!- la voce della capoclasse apparve alle mie
orecchie come il suono del gracchiare dell' alto parlante, un
suono molesto.
Molto molesto.
Eccola. Ve la presento.
56.35.38.
Un metro e sessantatre.
Capelli rosso scarlatto
e occhi del medesimo colore.
Voce insopportabile.
Capoclasse della 3-F.
Fine Kazekate.
Una vera arpia.
E una vera pianura.
Ma che dico.
Un deserto. Arido.
Quella tipa
sbraitava furiosa e al contempo sbatteva la sua bacchetta di
bambù, come una maestrina, sul mio banco.
Dopo averla ammaccata, finalmente la poggiò.
-Shade, ti ho già picchiato 3 volte stamattina!-
-E non dovresti più provarci.-
Incrociò le braccia corrucciando le sopracciglia. -Smettila
di guardare le tette ad ogni ragazza che passa- concluse stringendo le
braccia ancora di più, imbarazzata, per coprire le sue graaaandi pianure.
Io sorrisi maligno.
-Oh, sta tranquilla. Le tue non le guarderò nemmeno.
Promesso.-
Sgranò gli occhi.
-C-Come s-sarebbe a dire?!- domandò rossa di rabbia e di
vergogna, mentre scioglieva la presa dal suo "petto", per prendere la
bacchetta boggiata sul mio banco.
Io, ovviamente, fui più rapido e la gettai fuori.
-Semplicemente, non c'è niente da guardare e da toccare.-
-Ma come...-
-Senti!- dissi, e poi misi le mie mani sulle sue tette e ne verificai
la consistenza, palpandole.
Non erano come le avevo immaginate.
Non erano come le ricordavo.
Eh, già.
In terza media gliele
avevo già palpate mentre dormiva.
Erano di certo più morbide.
E più grandi.
Bisogna rivalutare la stima
delle misure.
58.35.38.
Con questo è
quasi arrivata al sessanta.
Stupefacente.
Si, ma la
novità adesso è un'altra.
Perchè sono
così morbide e grandi?
-Scusa ma sei
incinta? Non riesco a spiegare questa consistenza...-
La vidi sbiancare di colpo e aprire la bocca esterrefatta.
Poi raccolse tutto l'ossigeno presente nell' aula, mettendolo nei suoi
polmoni in meno di 3 secondi.
Infine lo espulse con un urlo sovrumano.
Non ebbi nemmeno il tempo di tapparmi le orecchie.
-CAFONEEEE!-
A questo punto mi assestò un calcio in pieno viso, che mi
fece finire dentro l'armadietto, lasciato inavvertitamente aperto, con
una velocità impressionante.
- ANCHE SE MI HAI BUTTATO LA BACCHETTA, IO SONO ANCHE CINTURA NERA DI
KARATE, IDIOTA!!-
Le ante dell' armadietto si richiusero e poco dopo sentii lo scatto
della serratura.
Il panico si impossessò di me.
Mi aveva chiuso dentro.
Merda.
Non c'è
spazio.
E non c'è
abbastanza aria.
Morirò in
questo marciume di fogli e di avanzi per il pranzo.
Senza poter affondare ancora una volta le mie mani tra i seni di una
ragazza.
-NO! Fine ti
prego fammi uscire! Ti supplico.-
-Vaffanculo, Shade.-
-Fine, ti supplico.-
Un momento di silenzio.
-SI CHIAMA CRESCITA, POI!-
La sentii allontanarsi come un bisonte, per l' andatura, e come un
ciccione da 604 kg dopo una corsetta, per il suo ansimare rumoroso.
E chi l'avrebbe mai detto che
quella tipa sarebbe diventata mia moglie!?
Uno Shade più
maniaco di questo dove lo si può prendere?
ad ogni modo...
Spero piaccia a
tutte le ragazze che hanno letto.
Scappo che e i
miei mi scoprono sul computer sono guai.
Baci
dalla Grazy
;3