countdown

di jasonmccann
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1.
'prologue'







 

 

Hai solo quaranta giorni” sussurrò l’uomo dal volto illuminato dalla luce che ormai sembrava dominare in quella stanza che un tempo era cuba e grigia, conosciuta come il regno delle ombre, dominato dalle tenebre.  
Solo quaranta giorni?” chiese spaesato il ragazzo, trasformando il suo viso cupo, facendo comparire sul suo volto una smorfia. Non capiva dove si trovasse e che volesse quello sconosciuto.

Quaranta giorni per far innamorare quella ragazza di te” rispose trattenendo un sorriso “oppure vuoi che muoia?” ridacchiò, porgendogli una busta. “Contiene una foto” spiegò, guardando Justin negli occhi, senza trasmettere emozioni. Niente. Lo sconosciuto era così calmo, anche se chiaramente voleva che quella ragazza morisse. E se Justin la conoscesse? Se lui avesse una cotta per lei?

Justin afferrò la lettera, osservando attentamente la superficie di quel bianco perfetto. “Aprila” sussurrò l’uomo, abbozzando un sorriso.
Quella foto ritraeva qualcuno che Justin conosceva troppo bene.

Elizabeth Morgan.” Il giovane pronunciò quel nome come se volesse esserne certo, come se volesse convincere qualcuno che si trovava dentro di lui, probabilmente il suo cuore, voleva dirgli che quella era veramente lei, la sua nemica.

Non mi chiedi chi sono?” chiese lo sconosciuto avvicinandosi a lui. Il viso di Justin diventò pallido. “Dio?” chiese il ragazzo. “Diciamo che molti mi chiamano così” rispose in modo brusco l’uomo misterioso, sbuffando. La sua pazienza doveva essere veramente limitata; il suo tono era divenuto nervoso.
Ci odiamo” sbottò Justin, cercando di trovare il motivo valido per tutta quella storia. Si era trovato in una stanza così illuminata, all’improvviso, nel bel mezzo della notte quando stava andando in cucina a prendere un bicchiere d’acqua fresca. “E’ per questo che ti ho contattato” aggiunse l’uomo, iniziando a camminare verso una luce accecante.

Justin portò il braccio davanti al viso, per riparare gli occhi da quel bagliore e, quando lo spostò, si accorse che la visione non era la stessa: si trovava in cucina. “Forse è stato solo un sogno” sospirò pensando alle allucinazioni che lo perseguitavano da quando sua madre l’aveva lasciato.

Allungò la mano per aprire il frigorifero, ma si accorse di quella fotografia. La stessa che ritraeva il suo nemico da salvare.

Afferrò la bottiglia di limoncello mezza vuota e, accecato dalla rabbia, la scagliò a terra, spaccandola in mille pezzi. Quel rumore che aveva spezzato quello strano silenzio notturno precedette un tuono che illuminò il cielo canadese e le gocce iniziarono a battere contro le finestre, accompagnate dai lampi e dai fulmini.













 

aye!

ebbene sì, gente, letizia è tornata.
no, seriamente,vi sono mancata? non è vero? eh..
comunque, non ho più continuato le altre fanfiction perché facevano seriamente
cagare lmao vabbuò ho messo il rating arancione perché.. avete capito cosa succederà.
bho, la protagonista l'ho immaginata come Lucy Hale perché quella ragazza è bellissima
e poi, sinceramente, non sapevo quale personaggio scegliere lmao
poi che posso dire? iniziamo a dedicare questa fanfiction a delle dolcissime ragazze:
Amira, Ari, Sissi, Michi, Denise e Serena aka "le ragazze della biebership". 

 





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