L'unica.

di SilverKiria
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|L'unica.|



Senti il secco suono, ormai familiare, di una persona che si è materializzata. Non ti volti nemmeno, non deve importartene niente.
Dopo qualche secondo qualcuno ti afferra la mano con delicatezza, la devozione emanata dalla persona è incredibile.
- Mio Signore, quanto a lungo ho atteso…grazie, Mio Signore, grazie. –
Solo allora la guardi. La prigione ha sfigurato i suoi eleganti lineamenti, rendendoli sciatti e poco attraenti. Eppure, quando le dici di alzare la testa, vedi ancora ciò che anni addietro ti aveva disarmato. Nei suoi occhi brilla la luce di passione che ti ha sorpreso e meravigliato la prima volta, forse unita alla pazzia che Azkaban le aveva causato.
- Alzati, Bella. –
Lei lo fa, visibilmente deliziata dal soprannome. Le vai incontro, accarezzandole gli indomabili capelli neri come la notte.
- E’ ora di vendicarci, Bella. Sei pronta? – le chiedi, la voce melliflua.
Lei sorride, i denti in più punti neri, e sembra solo una ragazza cresciuta troppo in fretta, non l’omicida che è…che tu l’hai fatta diventare.
- Sì…Tom. –
Non sorridi, tu non sorridi mai. Non dai segno che l’uso del nome ti renda felice né che ti infastidisca. Rimani impassibile, come sempre.
Lei ti tocca, leggera e dolce, il viso tirato da serpente, osservandoti come fossi la cosa più bella che esista.
La passione, la devozione, l’immenso rispetto che emana si sente chiaramente. La tua serva più devota.
L’unica a cui tu abbia mai permesso di chiamarti Tom.
L’unica donna a cui tu abbia mai permesso di avvicinarsi al serpente senza essere uccisa.
Le afferri il braccio, sapendo di provocarle dolore e godendo di ciò.
Lei è sorpresa da quel gesto; forse spaventata, ma non dice nulla.
Sa come funziona. L’ha sempre saputo.
- E’ bello rivederti, Bella. – le dici, fluido e roco.
Le dai un fugace bacio sulle labbra, senza passione né coinvolgimento, ma a lei basta.
Poi la lasci lì, senza dire una parola, ed esci.
Non le avresti mai dato spiegazioni. Lei lo sapeva.
L’aveva sempre saputo.





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