Due
volte
il primo bacio
Quando
Cal entrò nell’ ufficio le luci erano spente, e
tutto era immerso nel silenzio
più profondo.
Con
la sua solita andatura si avviò verso l’ ufficio
di Gillian, e vi trovò Ria
addormentata sul divano. Rimase un attimo a fissarla, pensando a quanto
sarebbe
stato divertente vederla svegliarsi l’ indomani mattina con
il più grande mal
di testa della sua vita. “Andiamo bene”
esordì in modo ironico; poi proseguì
verso il balcone, e quando varcò la soglia vide Gillian, che
gli dava la
schiena e aveva lo sguardo fisso sul cielo. Indossava una maglia ed un
maglione
rosa scuri, una gonna nera che lasciava scoperta buona parte delle
gambe (punto
sul quale Cal indugiò piuttosto a lungo) e un paio di tacchi
nero lucidi.
Lightman notò inoltre che la mano della donna stringeva una
bottiglia del suo
pregiatissimo Scotch, oramai quasi del tutto vuota.
Finalmente
decise di annunciarsi, e Gillian si voltò verso di lui,
esordendo con un “Heei”
ed un grosso sorriso.
Era
impossibile non notare quanto questa fosse ubriaca, ma Cal riusciva
ancora a
scorgere lo sguardo dell’ amica, sotto tutta quella marea di
Scotch.
Iniziarono
a parlare, e l’ uomo non riusciva a smettere di fissare
incantato il viso di
Gillian, che sembrava sereno come non lo vedeva da molto tempo, forse a
causa
del lavoro, forse a causa di altro.
Non
riusciva a crederci: Foster era riuscita a fargli dire
“grazie”.
Quando
pronunciò quella parola potè leggere una chiara
soddisfazione sul volto della
donna.
Con
un sorriso gli disse “Non vedo l’ ora che sia
domani”
Incuriosito,
Cal domandò “Perché? Che succede
domani?”
Il
sorriso di Gillian si fece malizioso “Divento ogni giorno
più bella” gli
sussurrò guardandolo negli occhi. Poi, stanca di quella
dannata luce che le
offuscava la vista, allungò una mano verso il capo di Cal,
sul quale era
poggiato un casco da minatore, e spense la pila con un click.
Cal
non riuscì più a resistere: il profumo della
donna, il rossore delle sue
labbra, il luccichio che aveva negli occhi… Non importava
quanto fosse
sbagliato, lentamente si allungò verso di lei, per baciarla.
Per
una frazione di secondo gli parve che Gillian si stesse allontanando,
ma in
realtà questa si era limitata a sollevare il capo per
poterlo guardare bene
negli occhi, e poi si era sporta nuovamente verso Cal; a
quest’ ultimo però era
bastata quella frazione di secondo per pensare e capire che quello che
stava
facendo era assolutamente scorretto.
Così
si limitò ad afferrare delicatamente Foster per le spalle e
a trattenerla “Non
posso farlo, Gillian. Sei ubriaca”.
La
donna rimase in silenzio per un secondo, e poi sbuffò
“Dannazione Cal…sapevo
che anche questa sera sarebbe saltato fuori il tuo dannato modo di fare
da
galantuomo inglese, ma lascia che ti dica una cosa”
nonostante l’ alcool, la
donna sembrava decisa a concludere il suo discorso “Tu non
sai quello che
voglio. E’ vero, oggi sono un tantino ubriaca…okay
forse più di un tantino”
ammise dopo uno sguardo sarcastico da parte di Cal “ma anche
senza alcool
vorrei comunque che tu mi baciassi, solo che probabilmente non avrei
avuto il
coraggio per dirtelo; ma ora sono qui, e anche tu sei
qui…quindi baciami”
concluse semplicemente cercando di non perdere
nuovamente l’equilibrio.
Cal
le accarezzò una guancia “Ah, non credere che io
non lo voglia tesoro… Ma che
succederebbe domani? Non lascerò che il mio egoismo rovini
anche la nostra
amicizia…”
Ora
fu Gillian a prenderlo per le spalle, anche se nel farlo
rischiò seriamente di
cadere per terra “Adesso stai zitto e ascoltami. Ora tu mi
baci, perché domani
possono succedere solo due cose: A) io sarò troppo ubriaca
per ricordarmene,
quindi starà a te decidere se farti avanti o meno, oppure B)
m ricorderò del
bacio, e come ti ho già detto vorrò che risucceda
anche senza alcool in corpo.
Quindi peer l’ amor diddio…
baciami”
lo implorò cercando di rimanere seria, nonostante
l’alcool.
Lightman
non riusciva a pensare, in fondo la donna aveva ragione, ma gli
sembrava
scorretto. Comunque, immorale o no, non resistette più,
perché l’ attrazione verso
di lei era troppo forte.
Senza
più esitare si chinò verso Gillian, afferrandola
ai lati della testa e
portandola vicino a se, per poi baciarla, mentre questa si appoggiava
al suo
petto.
La
baciò con tutto se stesso, liberando la mente da qualsiasi
pensiero, e mentre
le loro labbra si intrecciavano gli parve di sentirsi veramente felice,
per la
prima volta dopo tanto, troppo tempo.
Quando
si staccarono Gillian lo guardò e gli sorrise, poi gli diede
un altro bacio e
tentò di levargli la giacca, ma a questo punto, anche se
decisamente di
malincuore, Cal la strinse per i polsi e la bloccò, sapendo
cosa stava tentando
di fare “Andiamo, ti porto a casa”. Prese i tacchi
della donna, la aiutò a
mettersi la giacca e poi la caricò in macchina, per portarla
a casa.
Giunti
all’ appartamento di Gillian, Cal la fece sdraiare sul divano
e fece per
voltarsi, ma la donna lo afferrò nuovamente e
tentò di farlo coricare sopra di
lei; Lightman però riuscì a resistere e le diede
un bacio sulla fronte “Non
stanotte, tesoro”.
Poi
prese un secchio e lo appoggiò vicino al divano, esordendo
con un sorrisetto
“Tieni…credo che ne avrai bisogno”. E
senza entrare nei dettagli, fu così.
Quando
la solita sveglia delle sei e mezza squillò penetrante in
casa Foster, per
Gillian fu come se un’ ascia le avesse spaccato di netto la
testa in due.
Dolorante
si portò una mano alla fronte e strinse i denti, reprimendo
la voglia di
vomitare ancora che la stava assalendo.
Non
ricordava assolutamente niente, ma per il momento, non era in grado di
pensarci; il suo unico pensiero era raggiungere il bagno, prendere
l’ aspirina
più forte che avesse nell’ armadietto dei
medicinali e fiondarsi sotto la
doccia.
Ingerito
il medicinale aprì l’acqua, e non appena fu
tiepida si svestì e si infilò sotto
la doccia. Qualche secondo dopo che l’acqua iniziò
a bagnarla, la memoria le
tornò improvvisamente, e fu come se in una frazione di
secondo tutti gli
avvenimenti della notte precedente le si fossero stampati in testa. Ma
non
erano flashback chiari, ricordava solo a tratti, a spezzoni: ricordava
di
essersi ubriacata con Ria, e di essere andata sul balcone mentre quella
si era
addormentata; dopo non sa quanto era arrivato Cal, avevano parlato
e…in qualche
modo lo aveva convinto a baciarla.
A
questo punto Foster si bloccò, paralizzata.
Aveva
baciato Cal.
Ma
non era questo che più la turbava.
Chiuse
gli occhi e li strinse forte, cercando di ripensare a quel momento, ma
niente
da fare…Non si ricordava cosa aveva provato.
Era
troppo ubriaca, e l’unico ricordo che aveva era di Lightman
che si sporgeva per
baciarla, ma non riusciva a ricordare le sensazioni provate, il sapore
delle
labbra di Cal premute contro le sue, non ricordava assolutamente niente
di quel
bacio.
Era
questa la dura e cruda realtà: non
ricordava e mai avrebbe ricordato
il
loro primo bacio.
Questo
pensiero le fece fermare il cuore, le fece stringere le viscere.
Si
rannicchiò nella doccia e mentre l’acqua scorreva
rimase lì, inerme, a piangere
sconsolata per ciò che si era persa a causa
dell’alcool.
Quando
si decise ad asciugarsi le lacrime e a trovare la forza per alzarsi e
uscire
dalla doccia doveva essere passata una buona mezz’ora.
Dopo
essersi calmata, lavata, asciugata e vestita, si diresse verso la
cucina per
cercare di mettere qualcosa sotto i denti, sebbene non avesse la
benché minima
fame.
Quando
arrivò ai fornelli tutta la sua attenzione venne attirata da
un post-it
appiccicato sulla caffettiera…doveva per forza essere di Cal.
Con
mani tremanti afferrò il bigliettino e lo
avvicinò a se, per leggere.
Buongiorno
tesoro, spero che la testa
non ti faccia troppo male! E che tu riesca a venire a lavoro oggi, per
risarcirmi del mio ottimo Scotch e tutto il resto…
Spero
a tra poco,
Cal
Terminato
di leggere, a Gillian incominciò a salire un’
ansia sempre più forte.
E
ora che diavolo doveva fare?
Che
fosse innamorata di Cal era innegabile ma…Okay, la
verità era che aveva paura.
E tanta.
Che
cosa avrebbe potuto dirgli stamattina? Infondo lei era ubriaca, magari
Lightman
era solo attratto da lei e non aveva voluto dire di no ad un bacio
facile.
No,
Cal non lo avrebbe fatto…ma era davvero questo che lei
voleva? Un futuro con
Cal? Certo, era da molto oramai che avrebbe voluto averlo sempre con
se, ma tra
la fantasia e la possibilità concreta che questo accadesse
c’era di mezzo un
oceano.
Gillian
guardò l’orologio: le otto e dieci.
Non c’era più
tempo per pensare, era in ritardo a
lavoro.
Okaay
gente spero vi sia piaciuto, manca solo un altro capitolo c:
Mii
appello ancora a voi, scrivete anche solo che ci siete ma scrivete vi
pregoo!
Suvvia, i Callian sono i Callian dobbiamo mantenere vivo questo fandom!
Se
sarete un po’ inizierò a postare presto anche una
long rossa che sto scrivendo
:3
Shaao
bellii :3
Jenny
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