Alexander F. Orcen

di Kutusumgaal
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24 sep 3.00 am

E' ormai seduto da quattro ore sullo stesso tronco, a scrutare il buio, cercando consiglio tra le ombre, quando scorge un bagliore.

Un brivido premonitore.
Scala un'albero con l'agilità di un gatto, ha scoperto di poter far ben altro...
E' la sua casa che brucia.
Centinaia di altre piccole luci si stanno diramando nella zona circostante: "Stanno pattugliando i boschi"
Un sorriso strappato all'inferno: "Li sterminerò tutti, dal primo all'ultimo"
Ma è conscio di non potercela fare, e poi...
il fuoco...
Il fuoco.
Al solo guardarlo sente crescere quel terrore che accompagna ogni alba.

Un'ultima occhiata di circostanza allla sua città.
Si volta, scruta le montagne coperte di buie foreste e comincia a correre.

5.00 am

Ha corso per quasi cento chilometri, il suo corpo è instancabile, ma comincia ad aver fame.
Ormai è nel cuore di una vegetazione fittissima, sono ancora più di duecento i chilometri che lo separano dal Salt Lake.
Ha bisogno di un rifugio.
Un rumore nel buio, non fa neppure in tempo ad voltarsi e l'enorme figura è sopra di lui.

Rotolano, artigli penetrano nella sua carne riducendola a brandelli.
Tenta un'inutile difesa, colpisce come può, morde, ma il suo avversario è più forte, più veloce, la sua stazza è almeno il doppio.

Soccombe.

D'un tratto la massa pelosa non è più su di lui.
Sta rotolando via insieme a qualcosa di piccolo, indistinguibile nel bruno guizzare di zanne e artigli, le sue ferite sono troppo profonde, la vista è sempre più offuscata,
sviene.





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