LA VERITA'
Dopo aver constatato quanto la vecchia Genkai aveva lasciato nel
testamento il team Urameshi e company si era recato al mare e aveva
deciso di fermarsi per una notte per potersi godere il mare di giorno.
Keiko stava ancora in acqua con Yusuke e si schizzavano ridendo,
Shizuru e Yukina erano andate a cercare una camera libera seguendo
Botan,e Kurama e Kuwabara guardavano la scena ridendo. “ Hei
Kurama! vieni un po’ qui..” disse Kuwabara
giocherellando con un sassolino. Il ragazzo con i capelli rossi si
avvicinò a lui sorridendo con la sua solita aria tranquilla
“riesci a colpire quell’albero laggiù
con un sasso? Guarda un po’ qui!” e
lanciò il sassolino che centrò in pieno il tronco
del bersaglio (questo perché Kazuma deve sempre mettersi in
mostra)Kurama sorrise in cenno di sfida e colpì anche lui
l’albero. Continuarono ancora, sempre più lontano,
ad un tratto Kurama disse “che ne dici di
quell’albero in cima alla collina?” indicando un
promontorio poco distante “prima tu avanti!!” lo
provocò.
Kuwabara non si fece intimorire, si concentrò e
lanciò la pietra. Quando questa era a metà strada
però esclamò “accidenti ho sbagliato
mira! Troppo in alto!” come previsto infatti la pietra
andò ad incastrarsi nei cespugli.
Ci fu un rumore insolito, poi qualcosa di nero piombò
giù dall’albero. I due incuriositi corsero sul
promontorio a vedere di cosa si trattava e rimasero alquanto sorpresi
nel vedere il bel demone del fuoco Hiei steso a terra con gli occhi a
spirale.
“Bel colpo Kuwabara!!” rise Kurama. Kazuma dal
canto suo non era affatto divertito, non sarebbe stato di buon umore
quello quando si sarebbe ripreso.
Comunque se lo caricò sulle spalle e insieme a Kurama lo
portò alla pensione.
Non appena arrivarono,tutti si accorsero subito di Hiei fuori
combattimento e gli furono intorno. “santo cielo che cosa gli
è successo?” chiese preoccupata Yukina
poggiandogli le mani sul viso per trasmettergli il suo potere di
guarigione “è stato uno spettro di grado A? oppure
S?” chiese preoccupato Yusuke. Kurama scosse la testa con un
enorme gocciolone sulla fronte e raccontò
l’accaduto.
Tutti i presenti scoppiarono in una fragorosa risata, in quel momento
Hiei si riprese “la mia testa!” borbottò
“hei Hiei lo sai che Kuwabara..” “COME TI
SENTI NANEROTTOLO!?” urlò Kazuma interrompendo
Yusuke dato che teneva alla pelle “benissimo
carotone!” ringhiò Hiei.
Kurama sorrise pensò.
“senti, sei qui per controllare chi sappiamo?” il
ragazzo gli rivolse uno sguardo inceneritore. Kurama rise tra se e se.
alla fine Hiei decise di rimanere lì anche lui, tanto non lo
avrebbero lasciato andare via comunque.
Quella notte faceva molto caldo, cosa peggiorata dal fatto che
dormivano tutti nella stessa stanza.
Hiei si svegliò di soprassalto. Ancora quel sogno: la sua
infanzia, il momento in cui Rui l’aveva gettato
giù dal castello errante. Era tanto che non succedeva. Si
voltò alla sua sinistra. Yukina, sua sorella, dormiva
profondamente, proprio lì, così vicino a lui,
poteva sentirla respirare.
Kurama ci aveva preso, era lì per lei, perché non
si facesse male.., e soprattutto perché quel tonto di
Kuwabara non la importunasse pensò
Guardò la ragazza, si avvicinò di più
a lei nel silenzio della notte e quasi inconsciamente
allungò una mano verso i suoi capelli turchesi per
accarezzarla.
Da quando aveva trovato le due cose che cercava aveva cominciato a
pensare a come morire, della scomparsa di una vita inutile e
indesiderata come la sua a nessuno sarebbe importato gran che. Era solo
per lei che aveva voluto continuare a vivere, per
quell’ultimo sentimento che gli era rimasto.
Proprio quando stava per sfiorarla un urlò
squarciò il silenzio “ARGHHHH! Cosa diavolo stai
facendo!!?!?” gridò Kuwabara che si era svegliato
e aveva visto la scena. Hiei fece un balzo all’indietro,
tutti si svegliarono, cosa stava succedendo? “ti ho visto! Ti
ho visto! Brutto nano maniaco!” gridava Kuwabara
“vuoi stare zitto!” urlava Hiei “dite un
po’..” chiese calma Shizuru picchiando entrambe
sulla testa “si può sapere cosa diavolo state
facendo? “ “maledetta umana manesca!” si
lamentò Hiei massaggiandosi la testa “E’
questo qua l’ho visto! Mentre Yukina stava dormendo ha
cercato di metterle le mani addosso!” gridò
Kuwabara totalmente fuori di se “co-cosa!?”
balbettò Hiei arrossendo violentemente
“ma questo non è vero!”
gridò. Yukina fissava i due senza capire e sbadigliando
“Hei! Io non ti ho neanche sfiorata!” le disse Hiei
“certo! Perché sono intervenuto io!”
gridò Kazuma.
I due iniziarono a pestarsi, Yusuke e Kurama intervennero per separarli.
“avanti Kuwabara Hiei non è il tipo che fa certe
cose” cercò di farlo ragionare Kurama poggiando
una mano sulla spalla del ragazzo demone “già!
Secondo me non gli interessano nemmeno le donne!” aggiunse
Urameshi ridendo “grazie tante Yusuke!” disse
sarcastico Hiei alzando gli occhi al cielo. Botan intervenne mezza
addormentata “e poi non sono cose che si possono tra
fra..” Hiei la fulminò con lo sguardo e lei tacque
facendo la sua solita espressione ebete. Keiko si avvicinò a
Kuwabara “Kazuma penso che tu abbia sognato”
convinto dalle parole di tutti Kuwabara si convinse e se ne
tornò a letto (non pensandoci tuttavia nemmeno a scusarsi
con il ragazzo).
Kurama prese da parte Hiei mentre gli altri si rimettevano a dormire
“perché non ne parli con Kuwabara? Così
non ci sarebbero questi malintesi! Penso che potrebbe
capirti” “ scherzi? Non lo farò mai! Non
dirò mai niente a quel tubero!” “allora
penso che dovresti parlarne con lei. Il patto con Shigure è
rotto, non c’è più niente che ti lega.
Se le vuoi bene veramente devi dirglielo, lei sta soffrendo molto la
tua assenza” aggiunse poi in modo più risoluto.
Hiei abbassò gli occhi. Kurama sorrise, aveva capito ne era
certo.
Poco tempo dopo Kuwabara aprì gli occhi e rimase molto
colpito nel vedere che nella stanza non c’era quasi
più nessuno. Erano rimaste solo Botan (che dormiva in pose
equivoche °____°?) Shizuru e Kurama che
però, ne era quasi certo, faceva finta di dormire.
Si alzò per andare a cercare gli altri, non appena fu uscito
Kurama aprì gli occhi. Doveva seguirlo! Non poteva certo
permettere che andasse a rovinare tutto!
Kazuma si aggirò per i corridoi deserti della pensione,
sentì un rumore, andò a controllare: appoggiati
alla balconata c’erano Keiko e Yusuke in facili costumi in
piena pomiciata. pensò Kuwabara
arrossendo e nascondendosi. Poi si affacciò di nuovo da
dietro il muro: Lui la stava baciando appassionatamente strofinando le
mani sulle sue cosce nude e le ricambiava mettendogli le mani un
po’ dappertutto.
Kuwabara, da buon guardone, rimase per un po’ ad osservare
divertito la scena poi sgaiattolò via ridendo per il
corridoio e pensando che avrebbe ricattato Yusuke con questa storia
fino alla fine dei suoi giorni.
Non aveva ancora trovato Yukina!
Non fece in tempo a finire di pensare ciò che
sentì il suono della sua voce provenire da dietro lo svicolo
del corridoio che stava percorrendo. Si affrettò a
raggiungerlo per vedere con chi stava parlando e si affacciò
senza farsi vedere.
“Hei! È tanto che camminiamo! Non hai detto una
parola, che cosa volevi dirmi?” Kuwabara era sconvolto nel
vedere in piedi l’uno davanti all’altra Hiei e
Yukina parlare, non riusciva a capire cosa si stessero dicendo ma
rimase comunque a guardare insospettito.
“ecco,….vedi io…..”
balbettava Hiei “io volevo dirti….. da tanto tempo
io…..” i ricordi si accavallavano nella sua mente
facendolo impazzire “io sono….” Aveva la
nausea, aveva paura che lei gli avrebbe riso i faccia pensando come
minimo a una balla pensò “perdonami”
sospirò “non devo dirti niente, ciao!” e
fece per andarsene, ma lei lo prese per il collo della maglietta
“aspetta che cosa stavi dicendo? Ti prego fermati!”
gli disse voltandolo con forza.
Il movimento fece saltar fuori qualcosa dalla maglia, due lacci,
attaccate ad essi due piccole pietre scintillanti e trasparenti che
rischiararono la notte, due pietre Hirui.
Yukina rimase a fissarle con gli occhi sgranati mentre lui si
affrettava a rimetterle dentro la maglia. Yukina spostò il
suo sguardo dalle pietre al viso di lui, una gliela aveva data lei ma
l’altra… non poteva crederci
“sei…. tu… allora sei
tu…..” sussurrò “sei un
demone del fuoco, hai la mia stessa età la pietra
Hirui…. Sei tu….” Continuava a ripetere
“l’ho rubata!” stava per dire lui
inventandosi una balla, ma non potè farlo perché
la ragazza gli buttò le braccia al collo stringendosi forte
al suo petto. Hiei rimase paralizzato da quel gesto. Il suo corpo era
abituato al dolore, non all’affetto.
Kuwabara dal canto suo era sconvolto. Cosa accidenti le aveva detto
Hiei per farla comportare in quel modo? Forse lei era innamorata di lui
e quando lui le aveva dichiarato di ricambiare i suoi sentimenti lei lo
aveva abbracciato.
Stava per uscire dal nascondiglio per andare a chiarire la questione
che venne afferrato per la maglia da qualcuno e tenuto giù.
“kurama!” disse quasi urlando “cosa ci
fai qui e che stai facendo perché mi fermi?”
Kurama gli fece cenno di tacere “perché non
ascolti? So cosa stai pensando ma non è
così” Kazuma si rivolse verso i due tendendo le
orecchie.
Yukina stava piangendo ancora aggrappata al petto del ragazzo
“perché? Perché? Perché non
mi hai detto niente? Quanto ancora volevi tenermelo nascosto! Quando mi
avresti detto che eri tu il fratello che stavo tanto
cercando!?” lui era immobile, ascoltava le sue parole
rimbombargli nella testa, il rumore delle sue lacrime divenute pietre
ticchettare sul pavimento, l’atmosfera era rischiarata dalla
fioca luce delle gemme. Avrebbe voluto stringerla, avrebbe voluto dirle
che le voleva bene ma disse solo “sei….
delusa?” Yukina si staccò da lui,
guardò Hiei nei suoi occhi di fuoco con i suoi occhi color
del ghiaccio e gli sorrise dolcemente. Aveva smesso di piangere.
“come potrei essere delusa?” lui la
guardò fisso negli occhi “dalla prima volta che ti
ho visto, ho capito che tra me e te c’era qualcosa di
particolare, ho creduto di essere innamorata di te, ma era un amore
diverso, ora lo so. C’era qualcosa, un legame forte
l’ho sentito chiaramente. Mi hai salvato la vita tre volte, e
chissà quante altre di cui io non sono a
conoscenza” sorrise dolcemente “ho sempre sentito
la tua presenza vegliare su di me, hai risparmiato le donne che ti
hanno abbandonato, ti sei fatto piantare il terzo occhio per cercarmi,
ora lo so. Hiei, tu sei un ragazzo meraviglioso e io non potrei essere
più felice di aver scoperto chi fosse mio
fratello!”
Hiei abbassò lo sguardo tenendolo fisso a terra, tremava.
Conosceva quella disgustosa sensazione così umana: stava per
piangere. Strinse i pugni fino a farli sanguinare “Perdonami
tu…. Hai sofferto tanto. Quando eri da Tarukane ti hanno
ferita per farti piangere, nello spirito e nel corpo, e io….
Non ho potuto fare niente perdonami ti prego” Yukina sorrise
dolcemente e abbracciò il fratello passando le mani nei suoi
folti capelli neri come la notte “il dolore che ho
provato è stato niente in confronto a ciò che hai
patito tu da quando sei nato. Hiei…. Hai sofferto
così tanto, ora puoi stare tranquillo, perché hai
trovato persone che ti amano.
Lo sguardo di lui poggiato sulla spalla della ragazza si
rilassò del tutto forse per la prima volta.
Kuwabara intanto da dietro l’angolo era diventato una statua
di marmo e cominciava già a scricchiolare
“qu…quindi il fratello che Yukina stava cercando
con tanta premura sarebbe …. HIEI!?!?” disse.
Kurama sorrise “io l’ho scoperto per caso ma
neanche io lo avrei mai immaginato” Kazuma non era per niente
così calmo e non faceva che saltellare con due fiumi di
lacrime che gli sgorgavano dagli occhi “non è
possibile! E io che credevo che la sorella di Hiei avesse uno sguardo
truce e un pessimo carattere! Ora per me sarà impossibile
avvicinarmi a lei con quel demonio che può stargli sempre
intorno!!!” gridava mentre Kurama lo guardava sconvolto e con
un enorme gocciolone sulla fronte.
Hiei respirò profondamente, il tocco delle sue mani era
così dolce, Yukina respirò profondamente, il
calore del suo corpo, quel tepore a lei, demone del ghiaccio, del tutto
sconosciuto la faceva sentire così tranquilla.
Il ragazzo sentì qualcosa di gelato scivolargli
giù per la schiena, qualcosa di piccolo e sferico, pietre
Hirui. Hiei si staccò da lei fissandola con i suoi occhi
profondi e rossi come il fuoco, ci fu un lunghissimo istante di
silenzio, poi allungò un braccio lo passò dietro
le spalle di Yukina e la strinse forte a se anche se un po’
rozzamente “non devi piangere più promettilo, non
hai più motivo di piangere ora” Yukina
poggiò la guancia sul suo petto “fratello mio te
lo prometto”.
Hiei accennò un sorriso, era felice,
era…veramente felice.
Finita! Che ve ne pare? Mi dispiace che Kuwabara abbia fatto la figura
dello scemo rompiscatole perché è un personaggio
che adoro quindi mi scuso con lui ma.. esigenze di copione!! E ora
coraggio recensite a volontà!
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