Cesare, colui che cercò (invano) di conquistare qualcuno di eli0023 (/viewuser.php?uid=33883)
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Virtù uno.
"Angelo, il figlio di un piastrellista di Firenze."
- Angelo!!! Angelo svegliati!!! Sei in ritardo!! -
Il giovane ragazzo biondo grano aprì faticosamente gli occhi
incrociando un raggio di sole troppo insistente. "Era già
mattina?" pensò osservando la non più
giovanissima donna che aveva appena fatto irruzione nella stanza. "Ma
una donna un po' più giovane, che mi ospitasse, non la
potevo trovare?" si domandò porgendo poi in modo
disinteressato gli occhi sulla sveglia.
- cavolo!! - urlò alzandosi di scatto davanti a quell'ora
troppo tarda.
- se non ti muovi arriverai in ritardo il tuo primo giorno di
università! -
- vado!Vado! - disse infilandosi il solo cappello e poi, dopo aver
preso i libri, fiondandosi giù dalle scale. Era una fortuna
che non avesse ancora perso l'abitudine di dormire vestito ed era una
fortuna che l'università non fosse troppo distrante da
lì.
Dopo aver corso un po', ed aver esaurito il fiato, si
ritrovò così per una via comune a tante che
però vantava una "vista" sul grande Palazzo adibito ad
Università e di proprietà della grande famiglia
De Medici.
Era a loro che lui, Angelo da Canossa, doveva tutto. Alla
più grande famiglia italiana di industriali della carne in
scatola. Il grande Lorenzo De Medici, che gli aveva garantito una
fornitura a vita di carne in scatola, era alla base della sua
possibilità di frequentare l'università per
diventare avvocato.
"Già" sussurrò Angelo procedendo a passi svelti e
ritmici "diventare avvocato".
- largo!!! Fai spazio! Fai spazio!-
Angelo, carente di riflessi, prese in pieno quello che doveva essere un
corpo .. un corpo in movimento.
- cavolo - sussurrò il giovane, a terra come lui, che si
stava massaggiando, con la mano sinistra, insistentemente una parte
della testa. Era un giovane di bell'aspetto con una massa di capelli
ricci e neri. "Sì" pensò Angelo
"proprio un bel ragazzo!"
- tu! - disse il giovane indicando Angelo con un dito della mano destra
ed assumento una sguardo scocciato - alzati immediatamente. Se solo
capiscono che mi hai visto sono finito.-
Angelo, preso rapidamente per un braccio dal moretto, si
alzò e solo dopo qualche decina di metri e due o tre
svincoli potè interrompere la sua corsa e rifiatare.
- ma ..- accennò subito zittito dal moretto che, comprimendo
la schiena contro il muro di una casa, si mise in attesa di qualcosa. E
quel "qualcosa" non tardò a passare. O meglio quel gruppo di
ragazze petulanti ed urlanti transitarono a pochi metri dal loro
nascondiglio.
- MIguel!!! - urlò il gruppo più o meno in
sincronia - MIguel!!! Dove sei? MIguel!!!!! -
Ci vollero qualche minuti prima che il moretto, sicuro che il campo
fosse libero, si staccasse dal muro e porgesse attenzione al ragazzo
contro cui aveva sbattuto.
- scusami - disse sorridendo - non volevo farti male. Tutto bene? -
Angelo annuì notando forse per la prima volta i lineamenti
fini del moretto e il vestito palesemente spagnolo.
- ogni mattina è la stessa storia - sbuffò il
moretto - e pensare che ..-
DRIN DRIN DRIN DRIN
Lo squillo del cellulare portò MIguel ad interrompere la
frase e rispondere.
- Pronto? -
- Miguel!! Dove cavolo sei? - tuonò Francesco dall'altra
parte.
- Francesco arrivo arrivo - liquidò Miguel finendo la
chiamata e spegnendo il cellulare.
- scusami non mi sono neanche presentato - riprese Miguel - MIguel De
Corella -
- Angelo Da Canossa -
- sei uno studente dell'Università? - chiese MIguel uscendo
dal vicolo dove si erano nascosti e riprendendo la via maestra.
- di diritto -
- oh anch'io! - escalmò MIguel stirandosi appena - ma non ti
ho mai visto sei nuovo? -
- già - confermò Angelo.
- e noto del gruppo fiorentino. -
- Gruppo Fioren .. fiorentino?? - ripetè sbasito Angelo.
- lo scoprirai. - liquidò MIguel indirizzando sicuro un
sorriso complice ad un ragazza che, vicino all'entrata
dell'università, vendeva fiori di campo.
- o .. ok - balbettò Angelo osservando che la giovane
ragazza, che vendeva fiori, era appena svenuta e un passante l'aveva
soccorsa.
- è un po' noiosa la vita universitaria ma a volte ci si
diverte - comunicò MIguel salutando un po' tutti quelli che
incontravano nei meandri dell'università.
- dici? - domandò Angelo sentendosi un po' troppo in vista
per essere il primo giorno.
- comunque - proseguì MIguel avvicinadosi ad un bacheca
universitaria ed appoggiandovisi contro - questa è la mia
e-mail e il mio sito internet. Se hai bisogno di qualcosa, che siano
domande dei test, appunti, dritte o consigli la mia segretaria
sarà lieta di aiutarti. -
Angelo deglutì a fatica davanti a quella maxi foto di Miguel
sulla bacheca con la scritta "ancora una volta il più
popolare dell'università" e sotto la quale era indicato un
sito internet e una e-mail, mentre di lato c'erano una serie infinita
di bigliettini con cuoricini.
- grazie ..ie -
- di niente. E ..-
- MIGUEL! -
Angelo vide MIguel farvi improvvisamente serio mentre una figura alta e
slanciata si avvicinava a lui.
- Messer Cesare. - lo salutò.
- cosa stai facendo qui? Sono quindi minuti che Savio ti chiama al
telefono!!-
- sono appena arrivato. - si giustificò.
- lo avviso io allora - comunicò Cesare sistemandosi un
ricciolo marrone ribelle per poi prendere il cellulare e chiamare Savio.
TU .. TUTUTU .. TUTUTUTUTUTU ..
- ciao TESORO! -
Cesare sobbalzò controllando di avere fatto sul serio il
numero di Savio.
- Sa .. Savio? -
- cosa vuoi che ti faccia PORCONE? -
MIguel vide sbiancare Cesare ed ebbe sinceramente paura che ci
rimanesse secco.
- Sa .. Savio sono - balbettò Cesare.
- CALDO?? -
Cesare ebbe un calo drastico della pressione che gli provocò
un tic ad una palpebra che continuà ad aprire e chiudere.
- sta .. sta male? - chiese Angelo a Miguel spaventato.
- penso di sì - sussurrò MIguel osservandolo
attentamente.
- Savio sono Cesare. -
Savio dall'altra parte si fece serio.
- Cesare chi? - chiese.
- CESARE BORGIA!!!! - urlò Cesare al telefono sobbalzando ed
aumentando la velocità di chiusura della palpebra.
- Ah!! Cesare!! Ma potevi dirmelo prima! -
- Savio!! - tuonò Cesare diventando paonazzo - devi
smetterla con questo secondo lavoro della linea erotica!! -
- pensi che con i broccoli io riesca ad arrivare a fine mese? -
- ti passo Miguel! - troncò Cesare passando il cellulare a
MIguel.
- ciao Savio! -
- ciao MIguel! -
- hai spento il cellulare! -
- lo so - rispose MIguel appoggiandosi con una mano alla parete. -
è che mi chiamano ogni secondo, insomma non ne posso
più. C'è quella marca di Shampoo che mi vuole
come testimonial ma io non penso sia una buona idea e ..-
Cesare guardò Miguel parlare con Savio. Erano già
passati sette giorni da quando si era prefissato l'obiettivo di
conquistarlo ma ancora non ne aveva avuto occasione.
- voi .. voi siete Cesare? Cesare Borgia? - chiese d'improvviso Angelo.
Cesare lo guardò gonfiando il petto come un pavone.
- certo! - rispose mostrando un sorriso perfetto sotto quel viso fine e
quei capelli marroni, lunghi e ricci. - se hai mangiato un broccolo
surgelato c'è il novanta per cento di possibilità
che fosse importato da mio padre! - aggiunse atteggiandosi da figo e
appoggiandosi alla parete.
- UAO! - esclamò stupito Angelo.
- e quest'anno abbiamo intenzione noi Borgia di sponsorizzare il
Festival di San Remo. - aggiunse conpiaciuto.
- Davvero??? -
- e poi chissà .. potremmo anche pensare al Festival del
Cinema di Roma. -
- Cavolo. - concluse Angelo con occhi gonfi di ammirazione.
Cesare si rispecchiò in quegli occhi ed alimentò
il suo ego.
- e tu? come ti chami? -
- Angelo - disse a mezza voce - Angelo di Canossa -
Ciao a tutti!
Spero che questo primo capitolo di "Cesare. Colui che cercò
(invano) di conquistare qualcuno." vi sia piaciuto.
Parto con i ringraziamenti:
Grazie ad Ally e Deirdre per le loro recensioni e perchè
l'idea di questa parodia è nata anche per merito loro.
Grazie a Ayma per la recensione ( tranquilla vedrai che sorpresa
nasconde in relatà il titolo :) ..).
A prestissimo :)
Baci Eli
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