Fandom:
Digimon
Pairing:
Takeru/Daisuke
Prompt:
AU!Hogwarts
Il prompt mi è stato fornito dalla cara Reicoffee,
sul gruppo Fanfiction Challenges.
Il
Coraggio della sua Speranza
La notte aveva calato il suo manto di stelle su Hogwarts da poche ore.
Le prime ore del loro terzo anno alla scuola di magia.
Daisuke era evidentemente sovreccitato e, infatti, aveva scaricato le
valige sul letto e si era messo a trotterellare per la sala comune dei
Grifondoro salutando tutti, curiosando qua e là, verificando
che tutto fosse come lo aveva lasciato e se ci fossero
novità, considerato che la monotonia in un luogo del genere
era bandita.
C’era gran fermento fra la scolaresca visti gli accadimenti
recenti: Sirius Black, per non parlare dei terrificanti Dissennatori
che avevano seminato il panico fra gli studenti sul treno.
Molti si erano riuniti davanti a Harry per chiedergli spiegazioni, per
curiosare… insomma, Potter era la star, c’era poco
da fare. Fortuna che lo fosse suo malgrado, perché
altrimenti Daisuke non l’avrebbe sopportato.
A lui non piacevano quelli che amavano farsi vedere e si pavoneggiavano
fra i corridoi facendosi forti agli occhi degli altri per le gesta del
paparino bellicapelli (ogni riferimento a Malfoy è puramente
fatto apposta). Potter avrebbe preferito non essere così
famoso e si sforzava di vivere da studente comune. Con scarsi
risultati, suo malgrado.
Daisuke, guardandolo, riteneva che il motivo di quella fama si potesse
riassumere in una sola parola: speranza.
Potter era sopravvissuto al Signore Oscuro.
Qualcuno l’aveva fatto.
Qualcuno poteva farlo.
C’era un ostacolo che il Signore Oscuro non era riuscito a
superare.
Sorrise accennando un saluto col capo ai tre dell’Ave Maria e
si decise a tornare nella stanza da letto.
Come immaginava, Takeru era ancora lì, intento a sistemare
le sue cose con la solita aria pacata che lo caratterizzava. Il moro l’abbracciò alle spalle,
beccandosi una gomitata sulla faccia di conseguenza.
-Ahi!- protestò.
-Sei scemo a venirmi dietro così?!- lo aggredì il
biondo.
-Beh, scusa, ma potevi dirmelo senza frantumarmi la faccia…
ci basta già tuo fratello per quello.-
Takeru Takaishi sorrise debolmente.
-E’ già qui?-
-E’ sempre qui, è un Grifondoro ad honorem.
Però è con Taichi, perciò, prima che
Capitan Gelosia mi dia in pasto a Fluffy, che ne diresti di darmi un
bacino?- gli chiese sporgendo le labbra verso di lui.
Il biondo gli prese il viso fra le mani e lo accontentò. Un
bacio veloce, delicato e casto. Si staccò appena da lui con
un sorriso triste dipinto sul volto.
-Ehi, che c’è?- gli chiese il moro, apprensivo.
L’altro rispose con un breve mugugno, prima di vuotare il
sacco.
-Beh… hai presente i Dissennatori?-
-E chi non li ha presenti… non si dimenticano
facilmente… in sala ne parlano tutti, visto che hanno
aggredito Harry. E non solo lui... -
Takeru sbuffò.
-Take, che è successo?- insistette il ragazzo, inarcando il
sopracciglio in apprensione.
-Beh… ero nel vagone con i Tassorosso… con
Yama… e a un certo punto è arrivato un
Dissennatore e… - tremò da capo a piedi. -Ho
avuto paura… -
-Io me la sono quasi fatta addosso.- ammise candidamente Daisuke con un
sorriso a trentadue denti -Ma c’era Taichi senpai,
perciò mi sono sentito più sicuro… -
-Già…- annuì lui, sedendosi sul letto,
invidiando la sua schiettezza. Lui aveva provato a ostentare sicurezza,
ma non riusciva più a tenersi dentro quel tormento, aveva
un’impellente necessità di lasciarsi andare e
scoppiare a piangere, come un bambino. -Con me
c’era Yama, ma… io… io in quel momento
ero terrorizzato… lui mi rassicurava ma quel…
quel coso mi si è avvicinato… - Takeru si mise le
mani fra i capelli e li scompigliò violentemente. -Sentivo
la mia felicità scomparire, come risucchiata. Ero contento
di venire qua a Hogwarts, perché sarei stato con voi, con
Yama… ma in quel momento non riuscivo che a pensare al
divorzio dei miei, ai miei incubi, alle mie paure…
più tentavo di scacciare quei brutti pensieri,
più mi sentivo opprimere e risucchiare… e i loro
volti… spaventosi… io… -
Daisuke gli posò la mano sul capo e lo strinse a
sé. -Tranquillo, se ne sono andati, non avere paura.-
-Ma sono qui… - protestò il biondo, in un misto
di rabbia e paura, un piagnucolio sommesso per il quale Daisuke avrebbe
pagato oro.
Fare piagnucolare Takeru Takaishi era una gran bella soddisfazione, ma
la cosa valeva solo se era lui a farlo, non un maledetto lenzuolo
stropicciato.
-Non sono qui per noi. Son qui per Sirius Black. Take, ascolta, non ti
faranno del male. Ci sono io con te.- lo abbracciò di nuovo,
teneramente, e posò la testa sulla sua spalla -E
c’è anche Capitan Gelosia. Possiamo portarcelo
appresso, vedrai che se un Dissennatore cerca di sbaciucchiarti gli
strappa via la faccia lui.-
-Adesso sono diventato un cane da guardia?- riecheggiò,
minacciosa, una voce alle loro spalle. Daisuke sussultò e,
dopo essersi staccato dal fidanzato in un modo quantomeno comico, si
voltò tremante verso il biondo che lo fissava con le braccia
incrociate e un sorriso maligno da far paura ai Mangiamorte.
-Ehm… Ciao Yamato senpai…- balbettò
salutandolo, ostentando un tono da come se nulla fosse.
E come se nulla fosse, il fratellone lo spinse giù dal letto
per sedersi accanto al fratellino.
Daisuke si raggomitolò sul pavimento, indispettito,
ragionando su quale incantesimo scatenare contro il perfido quasi
cognato senza compromettere la propria carriera scolastica.
Una bella vomitata di lumache?
Crescita selvaggia di peli su tutto il corpo?
E se invece gli avesse dato una gelatina al vomito di drago?
-Daichaaan… - lo riprese bonariamente Taichi, con le mani
sui fianchi e un sorriso disperato dipinto in volto.
-Quante volte ti ho detto di star fuori dalla portata del Take-segnale?-
-Senpai, ti prego, riprenditi Yamatoooo!-
-Tsk.- il diretto interessato schioccò la lingua contro il
palato -Stai tranquillo, testa di porcospino, me ne vado da solo.-
Come cosa?
Yamato Ishida, Capitan Gelosia, il Terribile Lui, si levava dalle
scatole di sua spontanea volontà lasciandolo da solo con
l’amato fratellino?!
I Dissennatori gli avevano risucchiato il cervello?!
Lo fissò basito come si guarderebbe un povero pazzo. Il
maggiore del duo Ishida-Takaishi si frugò fra le tasche
dell’uniforme e gli porse una tavoletta di cioccolato.
-Ecco qui, mangiatene un po’, dovrebbe tirarvi su.-
Annuì, senza parole e rimase a guardare i due amici
più grandi andare via. Yamato si era comportato in maniera
piuttosto strana. Ma forse era stato Taichi a mettere qualche buona
parola su di lui, altrimenti, al pari dei due anni scorsi il Tassorosso
si sarebbe trasferito nel loro dormitorio pronto a folgorarlo con la
sua bacchetta magica nel caso avesse solo osato sfiorare il suo adorato
fratellino.
Sorrise sospirando sollevato per lo scampato pericolo e divertito per
il lato buffo di quella situazione.
-Ehi, Take, banchettiamo?- propose sventolandogli sotto il naso la
barretta succulenta di cioccolato alle nocciole. Takeru
annuì, ancora giù di morale, ancora spaventato,
ma pronto ad affrontare quella paura.
Odiava la magia oscura, non ne parlava quasi mai, ma aveva subito un
trauma da bambino e da allora studiava quasi con foga tutte le arti e
le pratiche necessarie per ostacolarla. A volte era quasi come se ne
fosse ossessionato.
La odiava, appunto, la temeva, desiderava combatterla per scacciare il
terrore di quel giorno terrificante.
Era quello che Daisuke amava di lui: Takeru era un ragazzo forte.
Potevi dirgli che era un cocco di suo fratello, che era un
po’ fighettino e che se le faceva girare un po’
troppo facilmente dai Serpeverde, potevi trovare su di lui mille mila
lati negativi, ma era una persona che non si lasciava abbattere, che
portava con sé un’incrollabile fiducia nel futuro,
una speranza sempre, prepotentemente, accesa nel cuore.
Quando si erano conosciuti, Daisuke si era quasi immediatamente
scontrato con lui e, pugno dopo pugno, battibecco dopo battibecco,
aveva scoperto il Takeru sotto tutta quella scorza da duro e
l’aveva adorato.
Si era lasciato travolgere da lui e l’aveva desiderato.
Lo desiderava ogni momento, stentava a trattenersi dal solo
abbracciarlo perché occhi indiscreti non potessero
giudicare, né vedere ciò che lui amava di
più al mondo.
Alla fine poteva essere definito un degno concorrente al titolo di
Capitan Gelosia.
-Dai… - disse piano il biondo, impacciato -Grazie, per
prima… -
Lui gli passò il braccio intorno alle spalle e gli
offrì il primo morso della barretta.
-Di niente. La prossima volta che uno di quegli straccetti neri si fa
vedere, ci penserò io a farlo volare a largo.-
Takeru rise, per un attimo considerò l’idea e la
ritenne fattibile. Solo il pensiero di tutti i momenti felici e
oltremodo divertenti passati col suo ragazzo bastò ad
allontanare la paura, a riempire il vuoto dei ricordi e delle
sensazioni stupende defraudate.
-Va bene.- rispose addentando il cioccolato e offrendone a sua volta un
pezzo all’altro, da labbra a labbra.
Sirius Black, Dissennatori, Signore Oscuro, tutti quegli spiacevoli
pensieri furono momentaneamente accantonati.
Takeru possedeva la Speranza.
Daisuke il Coraggio e l’innata capacità di dare
anima e corpo per i suoi Amici.
Quando erano insieme, che ne fossero o meno consapevoli, allacciavano
un’intesa appena percettibile agli occhi dei più,
eppure tremendamente forte.
Ritennero che se avessero incontrato di nuovo i Dissennatori, insieme
si sarebbero sentiti al sicuro nonostante tutto.
Ne erano certi.
Takeru ci sperava.
Note: Come
suggerito da Reicofee nella sua fic "Videogiochi
e dopocena", Yamato è un Tassorosso,
perché ha
tanta pazienza, mentre per gli altri personaggi della fic ho pensato
possano essere tutti Grifondoro. Takeru mi da quell'impressione. Non
è
un Serpeverde, non è un Corvonero e non mi pare un
Tassorosso. Ho voluto inserire comunque un richiamo al suo odio per il
potere delle tenebre, senza specificare cosa gli sia accaduto.
Altrimenti diventava PottaH due la vendetta u.u Inutile dire, ma lo
dico lo stesso, che la sua antipatia per i Serpeverde è
data, secondo me, proprio dal fatto che il loro modo di essere li rende
incline a scendere a patti o a cercare la magia oscura o a usare la
magia nel modo sbagliato, a fare alleanze sbagliate, a non curarsi
delle conseguenze delle loro azioni (diciamo che questo vale per i
Serpeverde più infidi). E inutile aggiungere che Take
prenderebbe Malfoy per le orecchie e lo riempirebbe a calci, ma sono
dettagli.
Questo è stato un esperimento con una situazione che non
avevo mai usato, una coppia che trovo carina ma su cui non ho mai
riflettuto e con un personaggio (il Takeru) verso cui provo sentimenti
discordanti. Anche se ultimamente lo uso per suscitare il lato
coccoloso di suo fratello o^o
Infatti, perdonate se il sanguinario Tassorosso è
così geloso X°D L'idea mi fa morire dal ridere
X°D
Ok, vi lascio, alla prossima fic!
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