1. Zacharias Smith
É seduta davanti a me.
Sembra interessarsi seriamente alla lezione, segue il professore con lo
sguardo, scribacchia appunti.
Posa la penna e accavalla le ginocchia. In una mano, una ciocca di
capelli neri con cui gioca.
L’altra mano stringe la sedia. Basta un accenno al pensiero.
Lei che stringe qualcos’altro. Non posso impedirmelo.
Sbuffo troppo forte. Mi guarda con la coda dell’occhio; le
sue nocche sbiancano.
Cerca di concentrarsi, non ci riuscirà.
Sposta i capelli da un lato, scoprendo una nuca bianca e fine; un lungo
brivido mi percorre la schiena.
Bruciano lenti gli attimi che mi tengono lontano da lei, socchiudo gli
occhi per nascondermi a quella visione.
Et deux par deux
On avale nos mots
C'est dur d'oublier ce que l'on a connu qui a
imprégné nos peaux
(Cit.)
|