Il Lupo (elogio del diverso)

di Lilith in Capricorn
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Il Lupo (elogio del diverso)

 
 
I crini inzuppati dalle gocce sanguigne
delle prime luci dell'alba nascente.
La coscia illuminata da irregolari raggi
aromatizzati di rosso cocente.
Il gelido dolce sguardo attento
dell'impassibile pallida Madre.
 
Quando le stelle di fuoco dell'uomo
baceranno la mia carne selvaggia
solo tu, oh Madre, assisterai
alla più assurda delle manifestazioni
di questo serio gioco di ruoli.
 
E i bambini ammireranno sgomenti
le aguzze meraviglie dei denti
e le nonne ne avranno da narrargliene
di storie sui mille e più pericoli
della mia subdola indole malvagia.
 
Ma prima di allora avrò ancora il tempo
di meditarci e di rimaner deluso
nello scoprir che non c'è speranza
per la tremenda ignoranza di chi non sa
chi sia il realtà il temibile Lupo.
 
E con la mia mente che vaga tra ricordi
di razionali codici di perfezione sociale
nei giochi, nelle cacce e negli accoppiamenti,
tu, desolata Madre, ascolti indifferente
il dilaniante canto del tuo innocente figlio
tra le scoppiettanti stelle del Cacciatore.



Nonostante sia stata scritta in pochi minuti, sono piuttosto legata a questa poesia per la tematica che tratta, perciò mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, se vi è piaciuta e se vi ha lasciato qualcosa :-).
Grazie in anticipo a tutti, anche a quelli che leggeranno soltanto! La storia è stata scritta per il concorso "Versi (di)versi" della casa editrice Pagine.

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