Never Been Kissed - Burning for Love

di FairLady
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Grace, approfittando della sua figura minuta, era riuscita ad intrufolarsi in mezzo alle gambe di quelli che avevano raggiunto una buona posizione di fronte al palco. Una mano le doleva, qualcuno doveva averla inavvertitamente calpestata mentre sgattaiolava tra un piede e l’altro, per cui si alzò e, solo allora, si rese conto di trovarsi a pochi passi dalle transenne. Aveva racimolato con fatica i venticinque dollari per pagarsi un biglietto che avrebbe sfruttato per un quarto soltanto; ma quei trenta minuti scarsi, li valevano tutti! Fino all’ultimo. Valevano i venti chilometri a piedi che aveva fatto per arrivare e gli altri venti che l’avrebbero riportata a casa; valeva la pena anche di essere messa in castigo, quando suo fratello Peter avesse spifferato della fuga ai suoi. Valeva ogni goccia di sudore, ogni fatica.
Tutto per vederli lì, su quel palco. Tutto per sentire la meravigliosa voce di Jon. Tutto.
Quando le luci si spensero e i primi accordi della chitarra di Richie vibrarono nell’aria, a Grace sembrò che il cuore stesse per schizzare fuori dal petto. Le sembrò di essere in uno di quei suoi sogni ad occhi aperti, e temeva che prima o poi sarebbe tornata alla realtà, dove i suoi genitori le proibivano di ascoltare quella musica da dannati e le impedivano di vivere la sua passione. Quella che lei riteneva tutta la sua vita. Il rock. Quello dei Bon Jovi.
La voce di Jon echeggiò, entrandole nelle ossa, scuotendola e percuotendola fin nelle viscere. L’emozione e l’incredulità erano talmente grandi, che fece fatica a rendersi conto delle prime note della sua canzone preferita: Burning for love stava arrivando, era lì, per lei.
Jon, con i suoi pantaloni di pelle stretti intorno ai fianchi e il giubbino di jeans che lasciava scoperto il suo petto sudato, era una visione talmente sensuale da togliere il fiato. Era una ragazzina di sedici anni lei, non aveva mai neanche baciato, eppure s’immaginava mentre passava le dita in quella peluria morbida, tra quei capelli. In quel momento provò una strana sensazione in ogni parte del suo corpo, come se stesse per prendere fuoco. Lei stessa ne fu sorpresa, quasi scioccata; ma non ci fu tempo di prenderne coscienza. Jon si protese con un braccio giù dal palco, verso di lei; le sorrideva, come tante volte lo aveva visto fare nei suoi sogni. Continuava a cantare, mentre con le dita strette tra le sue, la tirava su, verso di sé. Riuscì a malapena a sentire la folla in delirio, quando finalmente furono una di fronte all’altro. Grace sentì le punte delle dita sfiorare quel fazzoletto di cielo sopra di loro. Era incantata dalla sua voce, come il serpente dal suo pifferaio. I pensieri coerenti erano ostacolati dal turbinio di sensazioni che s’impadronirono di lei mentre Jon, sulle ultime note della canzone, si tese verso il suo viso e le sfiorò le labbra, approfondendo quel bacio che, in quel momento, Grace fu felice di non aver donato prima, a qualcuno che non fosse lui. 





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