le fronde degli alberi ondeggiavano al ritmo delicato del
vento...pareva che parlassero.
la notte aveva ormai fatto calare le sue lunghe braccia oscure su
Kaolama...
Due occhi grigi si spalancarono all'improvviso, una mano piccola e
delicata scostò i capelli lisci e lunghi dalla fronte,
un corpiccino minuto e pallido si sollevò dalla fredda
terra. la piccola creatura girò la testa prima a sinistra
poi a destra
come per osservare ciò che la circondava, come se nn
ricordasse come c'era arrivata in quel luogo, come se fosse estranea.
Era una giovane ragazza, minuta, pallida, quasi luminosa alla luce
della luna, aveva gi occhi grigi e i capelli castani lunghi.
si sedette, aveva freddo, fame, non sapeva dove fosse, non sapeva chi
fosse...si passò le mani lungo il corpo
come per cercare qualcosa di perduto, quelcosa di ignoto...poi
guardando poco più in là vide una grotta, forze
la sua unica speranza di vita.
si alzò, era insicura sulle gambe, ma camminò
fino all'entrata, guardò dentro: buio, solo buio.
per terra c'erano delle foglie, ci si accovacciò, sperando
in qualcosa che poteva anche non arrivare mai, si addormentò
accovacciata come
un feto...
Leonard passeggiava avanti e indietro per la sua stanza, non riusciva a
prendere sonno, era nervoso, frenetico.
era alto, robusto e bello, il figlio del capo,un ragazzo che ogni donna
vorrebbe come sposo.
pensava, sentiva qualcosa che non andava, qualche strana energia che in
quel posto non ci doveva essere, sentiva un richiamo
forte...eppure non riusciva a capire, era una notte come tutte le
altre: le stelle brillavano in cielo, gli alberi ondeggiavano
e tutti nel villaggio dormivano, tutti tranne lui.
non capiva...eppure ci doveva essere una spiegazione, non aveva mai
sofferto d'insonnia, mai...invece oggi sembrava
che gli occhi non si chiudessero, il cuore pompava sangue come dopo una
corsa, e la mente viaggiava veloce.
si sedette sul letto, le morbide pelli di Bihonte bianco e le lenzuola
pulite davano un piacere al contatto con la pelle,
mise la testa tra le mani, sembrava che le arterie temporali
scoppiassero, eppure non gli doleva la testa, aveva bisogno di parlare
di sfogarsi...di capire cosa stava succedendo.
sentì qualcuno che bussava alla porta...
-avanti.
-Leonard, figlio mio che hai...perchè non dormi?
-oh, buona sera madre. no niente, sto bene.
-sicuro? sembri pallido.
-no madre, sto bene.
-certo figlio mio, se lo dici tu.
-madre vieni qui a sedrti, fammi compagnia.
La donna si chiamava Katrina, bella, di mezza età, grandi
occhi scuri e dei lunghi capilli neri che arrivaano fino al fondo
schiena.
si avvicinò al figlio con movenze leggere, la lunga veste
bianca e leggera sembrava che volasse, si sedette...
-dimmi Leonard...
-madre, non riesco a prendere sonno, son nervoso.
-cosa ti preoccupa?
-non so, sento qualcosa qui intorno che non mi piace, qualche cosa di
oscuro, malefico.
-figlio mio, tranquillo, sei al sicuro qui, nessuno ti farà
del male.
-no, non è per me.
-e allora?
-c'è qualcosa che non so descriverti, ma non è
niente di buono.
la donna posò la sua mano fredda sulla fronte del figlio,
per misurarne la temperatura.
-madre, davvero sto bene, sono solo preoccupato, tutto qua.
-figliolo, coricati e dormi.
-ma non ci riesco.
-ti farò portare una tisana dalle ancelle...
-bene madre, ci proverò...
-su da bravo figlio mio...ora dormi, è tardi.
-Buona notte madre, a domani.
-Buona notte anche a te Leonard.
Il ragazzo si distese sul letto, e attese l'arrivo dell'ancella poi
senti il bussare della ragazza alla porta.
-avanti.
-mio signore, sono venuta a portarle da bere.
-certo, poggialo la.
-come preferisce mio signore, buona notte.
-vai, buona notte anche a te.
Il giovane principe bevette la tisana, aveva un dolce sapore di fragola
e menta, poi si ricoricò sul letto e
finalmente riuscì a prendere sonno.
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