sam
SAM
"Va bene, vieni a stare
a casa mia"
disse Nick al grosso pastore alsaziano disteso davanti a lui
"però devi ubbidire a due semplici regole. Primo: la
domenica si
vede la partita, noi teniamo per i Dallas Cowboys. Secondo: quando
ritorna la mia compagna, Anna, tu dormi per terra. D'accordo?"
La grossa bestia aveva chinato il capo in segno di assenso.
"Un cane?" Anna, la compagna di Nick, era veramente fuori di se "sto
via 15 giorni per portare Tommy al mare e al mio ritorno trovo
che
hai preso un cane! E senza dirmi niente!! Vengo qui e trovo quella
bestia in casa mia; Nicholas questa volta mi devi delle spiegazioni!";
"Vedi, Annie, il fatto è che, poverino, il suo compagno di
lavoro e padrone è morto e lui non aveva
più
nessuno che si prendesse cura di lui. E' un cane poliziotto piuttosto
avanti con gli anni e non può più stare in
servizio. Ma
in casa può esserci utile: sarà il compagno di
giochi di
Tommy e lo proteggerà da ogni tipo di malintenzionato e da
ogni
pericolo. Poi può fare la guardia alla casa e...."
".....E bisognerà portarlo fuori a fare i bisognini,
portarlo dal
veterinario, fargli il bagno, dargli da mangiare.....cose che farai tu,
Nicholas, perché io non lo faccio di certo e....gli hai mica
dato il permesso di dormire sul nostro letto, vero?"
"Eeeergh, no....certo che no. Ma perché me lo chiedi?"
"Così, proprio perché tu mi sembri il tipo da
farlo, di dormire col cane (che
schifo) ....guarda
Nick che se lui non si comporta più che bene, lo mando al
canile! di filato! e tu insieme a lui! Ci siamo capiti?!!!"
Anna sbuffava impietosamente guardando quell'intruso peloso
rannicchiato
in un angolo del soggiorno, ma suo figlio non era dello stesso avviso.
"Bubu!"
esclamò Tommy
dirigendosi verso l'animale, abbracciandolo con impeto; per
tutta
risposta la bestiola gli diede una grossa leccata sul viso ed il
piccolo, passato l'iniziale stupore, scoppiò in una risata
divertita.
"Vedi?" osservò Nick "sono già amici"
"Va bene" rispose la sua compagna scuotendo la testa "sola contro due
non ce la posso fare. Mi arrendo......lo teniamo. Come si chiama?"
"Si chiama Sam" rispose Nick e poi, rivolto al cane
"Sam sàlut la dame!"
"In francese? perché gli parli in francese?"
"Perché è stato addestrato in Francia e capisce
solo il francese"
"Aspetta un po', fammi capire.....hai adottato un cane al quale si deve
parlare in francese? Ma il mio francese è terribile....non
potevi trovarne uno che capisce l'inglese, normalmente?"
"Oh, insomma Annie, è un cane! Gli devi dare due o tre
ordini,
mica discutere sui massimi sistemi! Il tuo francese scolastico
andrà benissimo.....del resto il mio non è
certamente
migliore"
Nel frattempo Sam si era avvicinato a Anna e le aveva porto, molto
garbatamente, la zampetta anteriore destra, lei aveva stretto la zampa
nella propria mano dicendo, rivolta al cagnone "Okay amico, sei il
benvenuto in casa mia ma...comportati bene, altrimenti sono casini,
inteso?" e gli fece una carezza sul capoccione.
"Brava, così ti voglio! Pace?" chiese Nick speranzoso;
"Pace" rispose lei "E adesso dammi un benvenuto di tutto rispetto che
non vedo l'ora di abbracciarti e di baciarti". Per tutta risposta lui
la prese fra le braccia per darle un sonoro ed appassionato bacio sulla
bocca
"E, stasera, a letto, ti darò il resto" aggiunse
maliziosamente;
"Non vedo l'ora" fu la risposta.
Alla fine risultò che il grosso cane non dava poi noia
più di tanto, anzi era ben addestrato ed educato: non
sporcava in
casa, non si era mai azzardato a salire sui letti o sul divano,
mangiava tranquillamente dalla sua ciotola senza lasciare cadere una
briciola di cibo o una goccia d'acqua. Tommy lo adorava, voleva sempre
giocare con lui: gli saliva in groppa, gli tirava la coda, le orecchie
e poi rideva divertito e la bestiola lo lasciava fare pazientemente,
fino a che uno dei due genitori non interveniva: "Tommy, non fargli
male.....non è di pezza, è di carne, come te",
gli dicevano; allora il
bambino smetteva e cominciava ad accarezzarlo lentamente sulla groppa "'cusa Sam.....'cusa" gli
diceva, facendo vedere di essere pentito....per poi ricominciare con i
soliti giochi qualche minuto più tardi.
Quella notte Nick era di turno, Anna aveva messo a letto Tommy, lo
aveva fatto addormentare con la solita fiaba, gli aveva dato il bacino
della buonanotte e poi era andata a dormire anche lei; Sam se ne stava
accucciato nel suo solito angolo, probabilmente anche lui addormentato.
Era già notte inoltrata, quando Anna si svegliò
di
soprassalto, disturbata forse da un rumore sommesso, una specie di
fruscio e da uno strano presentimento.....seguendo il
presentimento
si diresse verso la cameretta di suo figlio.
E lì vide..... vide
un uomo, in piedi vicino al lettino di Tommy che lo stava guardando
intensamente, per poi chinarsi e prendere il piccolo, ancora
addormentato, in braccio:
"E così tu se il figlio del mio amico Nick" stava dicendo
l'uomo, con una strana cantilena, aveva un tono di voce che faceva
rabbrividire: la voce di un pazzo; "io e il tuo papà siamo
buoni
amici.....lui si è preso cura di me una volta.....proprio
cura
di me. Mi ha fatto mettere in un ospedale dove mi hanno curato; mi
hanno curato a lungo, a lungo....."
Nigel Crane.....
Anna ne aveva
sentito parlare come dello stalker che aveva tentato di uccidere Nick
tempo prima, arrivando, comunque, a ferirlo abbastanza seriamente per
avergli fatto fare un volo dal secondo piano.
"Lascia stare mio figlio!" gridò la donna, come una furia;
ma l'uomo non le diede retta;
"Lascialo stare, ti prego ..... farò quello che vuoi, ma
lascialo stare";
"Chi sei tu donna?" fu la risposta "cosa vuoi da me? Questo bambino ora
è mio, lo porto via con me"
"NOOOO" gridò lei terrorizzata "no, no ti prego".
Il suo grido aveva svegliato Tommy il quale si era messo a piangere
spaventatissimo, "Mama, mama" gridava fra i singhiozzi;
"Guarda, lo hai fatto piangere, lascialo stare lascialo stare!" Anna si
era avvicinata all'uomo per afferrare il bambino ma si era fermata,
raggelata: l'uomo aveva un coltello. Aveva sentito però come
un fruscio dietro di se, un
leggero passo.
Capendo cosa stava accadendo alle sue spalle gridò:
"Sam! Allez! Allez, Sam!"
Il cane si lanciò verso l'uomo mordendogli il
polpaccio
in modo da affondare bene i denti, Crane gridò di dolore
e lasciò cadere il coltello.
Anna fu lesta ad afferrare suo figlio e Sam ebbe via libera per
avventarsi sull'uomo. In breve tempo gli fu addosso e lo
buttò a
terra, poi gli mise le grosse zampe sul petto e cominciò a
minacciarlo da vicino digrignando i denti con la mandibola pronta ad
azzannarlo sulla giugulare, se necessario.
"Nick.....hanno chiamato per un'emergenza e......la chiamata riguarda
casa tua!" DB Russel era seriamente preoccupato;
"Oh, mio Dio......Anna, come sta?"
"Non lo so non me lo hanno detto....andiamo, non c'è un
minuto da perdere"
Signore, fa che non le
sia successo niente, fa che stia bene, fa che stiano bene lei e il
bambino! Nick
non riusciva a pensare ad altro mentre, a bordo della SUV, insieme a DB
che guidava e a Greg, seduto insolitamente taciturno sul
sedile
posteriore, si stava recando verso il proprio appartamento.
L'immagine che si presentò, una volta entrato in casa, ai
suoi
occhi era di quelle che non si dimenticano tanto facilmente: da una
parte Nigel Crane steso a terra terrorizzato con Sam che lo inchiodava,
ringhiando con fare minaccioso, al terreno; dall'altra parte
la sua
compagna, seduta a terra, con il loro bambino piangente in braccio
mentre lo cullava cercando di calmarlo.
Nick sospirò, piuttosto pesantemente, poi si rivolse al cane;
"Sam, lassaiz tombeur!" e l'animale abbandonò la presa sullo
stalker in modo che potesse essere ammanettato e condotto via
da Greg.
"Okay, fottuto idiota! Adesso te ne ritorni da dove sei venuto e spero
che non ne uscirai tanto facilmente" esclamò Sanders al
quale la
scena cui aveva assistito aveva fatto ritornare la voce e piuttosto
incazzata, peraltro.
"Nick, noi portiamo questo disgraziato in centrale per interrogarlo. Tu
rimani pure con la tua famiglia, hanno bisogno di te", Russel aveva ben
chiare quali fossero le priorità del suo agente in quel
momento,
lui stesso aveva una famiglia e capiva bene come ci si sente in casi
del genere.
Stokes, frattanto, si era inginocchiato a terra per abbracciare Anna e
il loro bambino.
"Annie, stai bene? sei ferita?";
"Sto bene, Nicky, stiamo bene sia io sia Tommy ma se.....se non fosse
stato per quell'adorabile cagnolone.....non so come sarebbe finita" e
alzò la mano ad indicare Sam il quale si era avvicinato con
fare
tranquillo ai suoi padroni; Anna prese ad accarezzarlo fra le orecchie;
"Bravo, Sam, ottimo lavoro" gli disse Nick e la bestiola se ne
ritornò alla sua cuccia uggiolando tutto contento.
"Nicky, penso che dovremmo riportare Tommy a letto. Mi aiuti a farlo
dormire?"
"Certamente" fu la risposta.
Il bimbo era ancora molto, molto scosso dalla faccenda e non la
smetteva di piagnucolare; entrambi i genitori erano inginocchiati
vicino al lettino: Anna gli accarezzava la testolina facendo scorrere
la propria mano sui sottili capelli castani, mentre Nick gli teneva la
manina e gli cantava la canzone di John Lennon, quella che gli piaceva
tanto (Beautiful boy - ne parlo nella storia intitolata
"Tenera è la notte"- nda).
Finalmente Tommy chiuse gli occhi e si
addormentò.
Nick si era alzato in piedi ed era già uscito dalla stanza,
Anna
lo stava seguendo ed era appena sulla soglia della cameretta quando
l'improvviso calo dell'adrenalina che aveva in corpo le fece quasi
mancare le forze.
Chiamò il suo compagno con voce tremante "Nicky! Nicky,
credo
di avere bisogno io di coccole, ora". Lui le si avvicinò
lestamente e fece in tempo a prenderla fra le braccia un attimo prima
che le gambe le cedessero......
La teneva stretta fra le braccia e la sentiva abbandonata, senza vita
come se fosse stata una bambola di pezza. La prese in braccio (com'è leggera,
leggera come una piuma) e la portò in camera
da letto.
L'aveva adagiata fra le lenzuola e si era steso anche lui, al suo
fianco, e la stava accarezzando piano; la sua mano, grande, un po'
ruvida scivolava dolcemente sulla pelle di velluto, sfiorando il viso,
le spalle, il seno, l'addome i fianchi fino alle gambe, e mentre la
accarezzava le dava piccoli baci sul viso, sulle palpebre, sulle labbra
socchiuse, sfiorandole appena.
"Nicky?" la voce di Anna era debolissima, Nick si sentì
stringere il cuore;
"Dimmi"
"Quando ho visto quell'uomo, quel folle con il nostro bambino in
braccio.....io......non lo so.....mi sono sentita morire....il mio
piccolo, la mia creatura e poi, quando ha detto che lo avrebbe portato
via....Dio Mio, lo avrebbe portato con se, il mio piccolo.....il mio
Tommy....il nostro
Tommy. Oh, Nicky, sono morta, in quel momento, sono morta cento volte!"
E poi vennero le lacrime, tante lacrime; fu come quando si rompe una
diga e
l'acqua straripa dagli argini e non si può più
fermare.
La ragazza piangeva col viso affondato contro al petto del suo uomo,
mentre lui le accarezzava piano i capelli, le massaggiava la schiena,
le spalle.
"Perdonami, Annie, perdonami"
"Non è colpa tua, Nicky";
"Sì, invece, è colpa mia, è colpa del
mio lavoro. E' colpa di questo
maledetto schifosissimo lavoro se questa sera sei stata in
pericolo.....siete stati in pericolo......"
"No, Nicky, non maledire il tuo lavoro" Anna aveva smesso di
piangere e tirava su col naso "so benissimo quanto ci tieni....";
"Però se vi fosse successo qualcosa, a te o al
bambino......non so cosa avrei fatto,
non lo so proprio".
Ora era lui che piangeva: lente, silenziose lacrime
scivolavano sul suo viso, ed era lei che cercava di
confortarlo asciugandole con la punta delle dita e baciandolo
dolcemente.
Rimasero abbracciati a lungo a piangere e coccolarsi a vicenda fino a
che, esausti, furono vinti dal sonno.
Il mattino li avrebbe trovati abbracciati, come sempre, e
innamorati più che mai.
Finale romantico e
strappalacrime, in perfetto stile Jessica!
Allora una piccola avvertenza: in stagione 13 Nick in effetti adotta un
cane lupo di nome Sam, col quale parla in francese ma a parte questo
dettaglio (e il fatto che, in effetti, lui ci dorme col cane)
il
resto è tutta farina del mio sacco e non ci sono spoiler di
sorta (il telefilm è tutta un'altra cosa)
Un'altra cosa: perdonate il mio pessimo francese, di sicuro ho scordato
qualche accento!
Saluto tutti, soprattutto
il mio kiwi, e spero che comunque continuerete a seguirmi
Baci
Love
Jessie
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