Prompt:
Incubo
Note: Questa
fic partecipa alla Challenge Multifandom indetta dal gruppo Fanfiction
Challenges. E' ambientata quando volete. C'è solo
un piccolo spoiler che mi fa morire sempre dal ridere... io dovevo
usarlo di nuovo contro Law... concedetemelo, almeno questa volta, poi
prometto che sarò più parsimoniosa ^_^
My
Nightmare and my Dream
C’erano delle volte in cui Law perdeva la sua naturale
compostezza.
Certe notti urlava, dimenandosi e gemendo, il suo viso ambrato si
corrucciava in espressioni singolari alle quali non si abbandonava
spesso.
A volte sulle sue labbra si tracciavano sorrisi d’infantile
piacere, altre volte il dolore e il panico gli tendevano i lineamenti
all’inverosimile.
Kidd poteva restare ore a fissarlo, a studiarlo.
Era raro vedere Law intimorito da qualcosa. O meglio, vederlo
manifestare il terrore così apertamente, perché
era così, come lui del resto, tremendamente orgoglioso.
Una notte urlò e annaspò, preda di un incubo, e
rimase, poi, per interminabili minuti immobile, con lo sguardo fisso
sul muro.
-Cos’hai sognato?- gli chiese Kidd, sempre curioso di sapere
chi poteva ottenere quell’effetto, quando lui, indiscusso
terrore dei mari, riusciva solo a farlo ridere a crepapelle.
-Ero l’uomo focaccina e mi stavo assaggiando…-
rispose Law, senza distogliere lo sguardo dal muro, i suoi occhi erano
fissi e spiritati.
Kidd storse la bocca in una smorfia. Capiva il disgusto per il pane, ma
da qui a farci incubi terrificanti ce ne voleva!
-Un giorno dovrai spiegarmi che cazzo di trauma hai subito…
- disse rimettendosi a dormire di fianco.
Law, qualche minuto dopo, quando lo sentì russare
sommessamente, si girò di fianco a sua volta e poggiò la
testa sulla sua schiena pallida e muscolosa. Avvolse le braccia intorno
al suo busto e lo strinse forte a sé.
L’idea che Kidd si era fatto di lui era esatta: era troppo
orgoglioso per ammettere di essere debole, di avere paura. Di essere
innamorato.
Lo amava, lui lo sapeva… ma dirgli di aver sognato la sua
morte era troppo. Non pensava, Law, di amare Kidd al punto da temere di
vederlo morire, di provare tanta angoscia.
Erano belli i tempi in cui per scaramanzia ci si augurava di non crepare
durante la lontananza. Si sperava di rivedersi per passare belle e
insane notti di delirante lussuria ma…
Quei tempi erano finiti ed entrambi n'erano fin troppo consci. Non
potevano più tornare indietro e cancellare tutto
ciò che, giocando come bambini troppo cresciuti e psicotici,
avevano costruito.
Mattoncino dopo mattoncino, il loro castello era divenuto troppo solido
per esser demolito senza far troppi danni.
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