hidantemari
Clearly
Harsh
Bloody Mary
Temari girò il cucchiaino nel bicchiere vuoto, ascoltando
disinteressata la canzone che si diffondeva nell’aria del
locale.
Sbuffò, alzando lo sguardo sul cameriere che, sormontandola,
poggiò il nuovo drink sul tavolo.
- altro, signorina?- chiese, sorridendo
sornione.
L’altra negò con la testa, specchiandosi nel
liquido rossastro del suo terzo Bloody Mary
- no grazie – aggiunse,
accavallando le gambe tornite, facendo sollevare pericolosamente la
mini cortissima.
Il cameriere distolse rapidamente lo sguardo dalla scollatura
pronunciata, osservandole i ciuffi chiari sfiorarle le guance paffute,
prima di voltarsi, scomparendo all’interno del locale
La ragazza si portò alle labbra il liquido scuro assaporando
l’aroma intenso del liquore
- aspetta
qualcuno?- Temari socchiuse gli occhi, riconoscendo il
suono di quella voce.
Inconfondibilmente
sgradevole.
- uhm – mormorò,
leccandosi via con la punta della lingua una goccia del Bloody Mary
dalle labbra
Il ragazzo si guardò intorno, sul viso la solita
inequivocabile espressione – angolino appartato –
rise di quella risata che Temari aveva imparato ad odiare.
Inconfondibilmente
sgradevole.
- allora sei arrivato – disse,
con una nota di rimprovero.
L’altro scosse le spalle, agitando i lunghi capelli
– sono qui – la fissò assottigliando gli
occhi – ma credevo che fossi tornata ad essere la fottuta
fidanzata puttana di quel coglione – sputò via,
nello sguardo una punta di ironica malizia
- Cerca di moderare il linguaggio
imbecille- sibilò lei - …e, già,
sono ancora
la sua fottuta fidanzata, non scordarlo, Hidan –
Il ragazzo reclinò la testa, sorridendo sornione –
sicura?- chiese, osservando gli occhi cerchiati di lei
Temari distolse lo sguardo, irritata – smettila –
rispose con voce ferma
Hidan giocherellò con il ciondolo.
Lo stesso ciondolo che la notte prima aveva corso sulla sua pelle,
ardente.
Quel ciondolo che Temari odiava.
Inconfondibilmente
sgradevole.
Hidan si lasciò ricadere sullo schienale della sedia di
metallo, continuando a seguire famelico le curve della ragazza.
Temari strinse inconsciamente le gambe.
In fondo era il primo posto dove Hidan cercava di infilarsi.
In quel modo che Temari non riusciva ad odiare, seppur fosse…
Inconfondibilmente
sgradevole.
- mi hai detto di venire –
spezzò il silenzio Hidan, poggiandosi mollemente su una
mano, lasciandosi sfuggire un sorriso malizioso
- pensavo non arrivassi più,
bastardo – replicò lei, abbassando gli occhi
arrossati
- dovevo dire le mie
preghierine… – sibilò lui, conciliante
– …ma scoparti è il mio rosario, Temari-
La ragazza rabbrividì ascoltano il suono frusciato del suo
nome – ma smettila – rispose, gelida
Hidan scoppiò in una risata sinistra mentre il ciondolo
ondeggiava ritmico sul torace glabro.
Temari sentì il sangue affluirle rapido nelle vene al
ricordo di quel torace, ora coperto da una sottile camicia rossa,
sfiorarle la schiena
Inconfondibilmente sgradevole.
- ti ripeto, troia, perché mi hai fatto
venire qui?- Hidan la fissava, nessun sorriso sulle labbra
sottili e pallide.
Temari scolò le ultime gocce, impassibile
- perché no?!- rispose,
sorridendo, anzi, ghignando.
Hidan inarcò un sopracciglio, stupito.
Ricordava la prima volta che l’aveva vista, nel suo ufficio,
dopo l’orario di chiusura.
E come dimenticarlo, si disse, mentre il ricordo gli frustava rapido la
mente.
A cavalcioni su Nara, quell’insulso
coglione del suo collega Nara, lo aveva fissato,
sorridendo con le labbra dischiuse.
Ed era stato in quell’attimo che Hidan aveva deciso.
Avrebbe portato via qualcos’altro a Nara, oltre il suo
inseparabile mentore nonché capo.
- vado a vivere da Shikamaru –
disse Temari, lasciando che una goccia di liquore le scivolasse lungo
il mento.
Hidan storse per un secondo le labbra sottili, facendo stridere i
denti. Sorrise poi, algido.
- dovremmo farlo solo da me…
– si scompigliò i capelli chiarissimi –
bene –
Temari abbassò lo sguardo – è finito il
tuo gioco – disse, con un sibilo – finito
– alzò lo sguardo lucido, ondeggiando i ciuffi
chiari, specchiandosi nei suoi occhi viola.
Un colore assurdo, un colore che anche se a Temari piaceva, troppo, ora non
poteva fare a meno di odiare.
Inconfondibilmente
sgradevole.
Hidan non si scompose, osservandola alzarsi – non sono quella
che credi – disse, aggiustandosi la spallina sottile.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un ghigno –Dici?!
Eppure mi sembri tanto una puttana, e neanche costosa –
Temari si morse il labbro, aprendo il pugno.
Uno schiaffo, sarebbe bastato.
E invece no.
La lingua di lui era nuovamente nella sua bocca.
E nonostante Temari volesse urlare, non faceva che rispondere a quel
bacio. Quel bacio così…
Inconfondibilmente
sgradevole.
- Non vorrai lasciarmi senza la mia
preghiera serale, Temari – le sibilò
nell’orecchio.
Lei fremette, il suo corpo ormai attaccato a quello di lui.
In un modo talmente… Inconfondibilmente
sgradevole.
Lei annuì, sgusciando via senza sforzo.
Lasciò alcune banconote sul tavolino, chinandosi
nell’abito cortissimo.
Hidan rise maliziosamente osservandole la curva tornita delle gambe.
- andiamo?- chiese, porgendole il braccio.
Temari lo fissò, trattenendo tra le labbra carnose un
colorito insulto.
Si voltò, uscendo dal locale, ticchettando negli alti tacchi
dello stivale.
E Hidan sorrise di quel suo sorriso…
Inconfondibilmente
sgradevole.
Spero vi sia piaciuta…pair angst, tendenza omicida da parte
mia…XD fatemi sapere se vi è piaciuta.
Un bacio!
X le mosche nere:
Ok. Lo so.
*Roberta evita il terzo pomodoro e il quinto peperone*
…mosche nere non mi aggredite! XD
Sapete come la penso: Shika è esclusiva proprietà
si Temari…ma scusate, la nostra povera Tem deve lottare
contro Ino in quasi tutte le ficcy…perchè non
farla sentire un po’, ecco, desiderata?!...e soprattutto:
Shika guadagnati la pagnotta!
E comunque…OMN!
Dedicata
a Kaho:
allora…? Superato lo stress
shikatema…è tua sempai. Sperando di commuoverti
tanto da influenzare le tue future decisioni. Un bacio e grazie di
sopportare i miei tentativi di esorcism…emh, conversione! XD
Dedicata
a Cami:
perché stiamo sclerando con Hidan e Temari XD e
perché lo sai che questa fic è nata – e
pubblicata – solo grazie a te.
E forse anche grazie al nostro jacob, muscoloso e
umidiccio…ecco, sto sbavando!
Ti voglio bene Cami!
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