Non
voglio anticipare nulla, sappiate solo che la mia mente stà
generando pensieri folli per questa ff, non so cosa ne verrà fuori.
Intanto
la solita tiritera “ I 30STM non mi appartengono ( non ancora! Stò
allestendo un bunker appositamente per loro muahahaha ) e tutti i
fatti narrati sono di fantasia “
Vi
auguro buona lettura.
Servizio
in camera?
Tamara
sbadigliò nervosamente, il turno sarebbe iniziato di lì a pochi
minuti e ancora non aveva preso il caffè, la mattinata stava
iniziando decisamente male.
“Tam
la porti tu la colazione alla 308?” domandò Gloria dalla stanza
accanto con aria supplichevole “Io stò preparando i tavoli in sala
e contemporaneamente devo cucinare, non ho proprio tempo”
La
ragazza alzò gli occhi al cielo, al peggio non c'era mai limite.
Lavorava da due anni come cameriera all'Hotel Principe di Savoia di
Milano e la cosa che aveva imparato ad odiare di più era la
presunta inabilità di certi ospiti a scendere in sala per la
colazione come tutti gli esseri umani normali. L'unico lato positivo
erano i 10 euro in più al giorno per il servizio che facevano sempre
un gran comodo ma a fine giornata il risultato era solo quello di
avere le gambe doloranti ed i nervi a pezzi.
Ripassò
mentalmente la piantina dell'albergo per ricordare dove si trovasse
esattamente la stanza. La 308, terzo piano seconda porta a destra,
era una delle 5 lussuose suite deluxe di cui disponeva l'albergo,
raramente ne veniva prenotata più di una contemporaneamente visto il
costo folle di 1500 euro/notte, invece stranamente quella settimana
ne erano state occupate 3 tutte insieme ma nelle cucine nessuno
sapeva esattamente da chi.
Solitamente
il servizio di pulizie ed il servizio in camera per le deluxe erano
erogati da uno staff a parte che quella settimana, per una serie di
coincidenze, era in carenza di personale.
L'ordine
per la colazione era segnato su un cartoncino in bella vista vicino
ai telefoni, lo prese per controllarlo.
“
Uova strapazzate con bacon a parte, pancakes con
sciroppo d'acero e zucchero alla cannella, succo d'arancia e un caffè
espresso” Annunciò pomposa leggendo l'ordine .
“
Poche chiacchiere e prepara il vassoio “ Ribattè
finta scocciata la cuoca passandole le uova strapazzate “ Maledetti
americani obesi, una briochè con cappuccino non è abbastanza alle 8
del mattino??? No loro devono fare il pranzo nuziale!”
“ Dai
Glo, se tutto va bene ha problemi di colesterolo così gravi da
giustificare la sua incapacità di muovere le gambine per venire a
mangiare giù” Ipotizzò mentre versava lo sciroppo sui pancake “
Almeno i soldi per il servizio me li metto da parte per le tasse
universitarie, è già qualcosa”
Gloria
deglutì a vuoto: Tamara la stupiva sempre di più per la sua
dedizione e buona volontà, era fuori posto in quell'albergo, troppo
seria e troppo intelligente. A 22 anni era in procinto di laurearsi
in lingue, lavorava dodici ore al giorno senza mai
fermarsi e non sorrideva quasi mai.
“ Buon per te tesoro”
chiocciò Gloria mentre il bacon sfrigolava nella padella “
Comunque tu porta sopra questa roba e ricordati che devi essere
praticamente invisibile, per questi clienti ci hanno chiesto una
particolare discrezione”
“ Chi sono gli ospiti?
Spie russe?” Domando Tamara inarcando scettica il sopracciglio
“ A quanto ho capito i
soliti musicisti da ragazzine allupate ma il tizio della reception
non mi ha voluto dire altro” Aggiunse lei mettendo le ultime cose
sul vassoio del carrello.
Tamara trattenne un sorriso
e si lisciò il grembiule candido sui fianchi snelli. Per il servizio
in camera era preteso un aspetto impeccabile, quindi divisa linda e
perfettamente stirata e capelli coperti interamente dalla cuffietta,
nonostante dovesse praticamente lasciare un vassoio e andarsene.
“Allora
vedo di dare una sbirciata ma dubito che riconoscerei qualcuno, non
guardo MTV da un bel pezzo ormai” Osservò tristemente spingendo il
carrello fuori dalla cucina.
Arrivata
davanti alla 308 si schiarì la voce, sistemò il colletto della
camicia ed infine bussò lievemente alla porta.
“Servizio
in camera” Trillò in maniera professionale come ormai era abituata
a fare
Sentì
dei rumori di coperte spostate e parole sbiascicate che sembravano
imprecazioni.
“Che
cosa? Non ho ordinato nulla” Rispose una voce baritonale dall'altra
parte della porta
“Abbiamo
un ordine a suo nome per una colazione americana alle 8 e 15, se non
la vuole posso rimandarla giù” Aggiunse Tamara cortesemente,
trattenendosi dal rispondere in maniera sgarbata nonostante la forte
tentazione.
“
Lascia lì” Ribattè scocciata la persona dall'altra
parte.
Tamara
lasciò il carrello e si allontanò.
“Ma
tu guarda questo Yankee maleducato, nemmeno la decenza di aprire la
porta! Come se a qualcuno freghi qualcosa di vederlo in faccia appena
sveglio!” pensò malignamente tra sé e sé .
Mentre
si allontanava sentì aprire la porta della suitè ma non fece in
tempo a girarsi che l'ospite l'aveva già richiusa con un tonfo dopo
aver preso il carrello.
“Che
gente strana che c'è in giro!”.
Spero
di avervi incuriosite/i a sufficienza :P al prossimo capitolo
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