Premetto che questa è la prima fan fiction che pubblico in
vita mia. Non è nulla di che, lo ammette anche io, ma ci
tenevo ad iniziare con questa.
Credo anche di aver combinato qualche pasticcio con l' HTML. Scusatemi
in anticipo!
Comunque, NON siate clementi, e criticate (costruttivamente, please) se
trovate
qualche tipo di errore. O anche solo se non vi è
piaciuta, fatemelo sapere.
Aggiungo in extremis che non ci sono spoiler di alcun tipo. E' solo
ciò che penso possa accadere. Quindi non preoccupatevi, non
vi rovinerò il finale! Ed ora dopo questi preamboli
necessari, potete (finalmente) passare alla lettura della mia prima
one-shot:
Tutto
ciò che rimase
Un guscio vuoto.
Inizialmente fu quello l’ aspetto. Un involucro spesso di
membra senza vita, al tocco gelido e dal carattere appassito.
Poi si trasformò.
Rinacque.
Ma fu incompleta già dal principio. Fu inevitabile
diventarlo, allorché la sua vita era stata riempita e
arricchita nel corso della crescita grazie alla presenza di una
persona, che assunse infine un ruolo così importante nel suo
sviluppo da risultare indispensabile, e di cui poi, al momento della
rinascita, al momento della nuova presa di coscienza, il ricordo
scomparve.
Passarono i giorni e le piume volarono.
Massicci dosi di ricordi felici o tristi all’ occorrenza
invasero la sua mente, popolandola di dubbi e rimorsi. Sogni confusi di
una vita passata la assediarono la notte, rendendole impossibile il
sonno ristoratore, che la prendeva in momenti strani e inopportuni con
improvvise ed acute fitte di stanchezza.
Passarono i giorni e le piume volarono.
Lui si impegnò sempre con ardore in ogni sua impresa, la
protesse, la tenne stretta tra le sue braccia quando credeva che lei
stesse dormendo, le fu vicino e l’ aiutò, eppure
di lui nessun ricordo serbava.
Fu turbata profondamente quando ammise con se stessa che lui era stato,
prima della sua rinascita, un individuo se non l’ individuo
più importante della sua vita, e si intristì
quando capì che lei l’ aveva amato come lui la
desiderava ancora, e che doveva aver covato un sentimento
così forte che ancora si ripercuoteva in quel presente.
Passarono i giorni e le piume volarono.
Si sparsero nell’ aria, giocando con il vento, ignare o forse
pienamente coscienti del potere che denotavano; impazienti o forse
diligenti di tornare dalla loro padrona.
I due uomini provennero da mondi diversi ed ebbero differenti desideri,
ma furono legati da uno stesso destino. Avevano un passato oscuro alle
spalle e vegliarono insieme, nascosti nell’ ombra con
incomprensibile affetto, alla sorte di lui e di lei.
Passarono i giorni e le piume volarono.
Lei continuò a ricordare.
Lui continuò a proteggerla.
Loro continuarono a vegliare.
Passarono i giorni e le piume volarono.
Sakura infine riebbe sana la mente, seppur incompleto il suo spirito
rimase fino alla morte.
Shaoran rimase col suo amore sconfitto dal prezzo del desiderio, un
essere reo e reietto privo di vero affetto.
Kurogane tornò al suo mondo con il cuore infranto ed i
pensieri consacrati ad un’ unica persona.
Fay alla sua dimensione non riuscì più a tornare
ed ora ha residenza eterna in una realtà estranea ai
mortali, accompagnato nel suo ultimo ed infinito vagare da fantasmi
simili a lui.
L’ esito del viaggio fu infelice per la compagnia, che non
ebbe mai fortuna nella ricerca, e li lasciò tristi e
sconfitti benché l’ obbiettivo venne raggiunto.
La principessa soleva dire:
“Nulla fu davvero portato a termine, e l’ unico
risultato fu solo una grande, incolmabile solitudine”
Tutto si
esaurì nell’ inevitabile
Fine
|