E passa, dai vetri
opachi. La gioia di averti.
Non rispetta l’oscurità, non rispetta il silenzio.
Arriva, veloce. Fiori di ginestra. Profumo di buono…
E poi se ne va. Lenta, lenta. E lascia dietro sé.
Quella scia, che ipnotizza.
E rende ciechi.
Accecati, da quello splendore.
Che sei tu.
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