Il braccialetto di smalto

di Lady Ligeia
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Il problema, concludeva la D’Aloè quando ripensava a tutto l’accaduto, si riduceva a un unico, semplicissimo fatto:la Codispoti non gliene aveva parlato in tempo. Perché non l’aveva fatto? Quale diabolica ragione…

- C’è poco da capire – aveva commentato la Biolcati, addolorata, dopo che la D’Aloè aveva raccontato a lei e a Bianchi ogni cosa. - La Codispoti è una carogna, tutto qui. Non mi pare ci sia bisogno di dire altro. -
Bianchi aveva rincarato la dose: - Voleva sfruttarti, Vi, e c’è riuscita. Voleva ingelosire il Magnifico, e c’è riuscita. -
- Quell’essere viscido… neanche se fosse l’ultimo uomo rimasto sulla terra… bah…-
- Sì, Biolcati, lo sappiamo… - sospirò Bianchi, esasperato. La Biolcati lo osservava intenta. Chissà se immagina, o mai immaginerà, che di qualsiasi uomo che non sia lui direi la stessa identica cosa?
- Altro non le importava, alla Codispoti, comunque. Lasciala perdere, D’Aloè, e tira diritto. Noi ci siamo comunque, e siamo dalla tua. E anche Gatti…-

La D’Aloè aveva preferito chiudere il discorso, ma sapeva perfettamente che i due avevano ragione. Per fortuna, i suoi genitori dovevano trasferirsi a Cambridge per un anno accademico e lei li avrebbe seguiti. Avrebbe frequentato una scuola inglese e preso lezioni supplementari per tenersi in pari con i corsi.
Avrebbe dimenticato presto, presa dalla propria nuova vita, tutta quella tristissima storia. Perlomeno, lo sperava, e con lei i suoi amici.
Aveva gustato un cucchiaino della coppa di gelato al melone che aveva davanti, galantemente offerta da quel ruvido gentiluomo che era Bianchi, e aveva contemplato per alcuni minuti un delicato cerchio di smalto bianco, decorato da sottili disegni azzurri, che le oscillava al polso sinistro.
Luca





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