It was destiny

di ki_ra
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Eccomi giunta all’ultimo capitolo di questa storia.

Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei ringraziare tutti coloro che l’hanno seguita, recensita o soltanto letta.

Un ringraziamento speciale va a Kimberly Heiwa, che con le sue recensioni e, soprattutto, con i suoi consigli mi ha aiutato, spero, a migliorare il mio modo di scrivere e questa storia, ed un grazie anche ad Angiej, per la costanza e l’entusiasmo.

Alla prossima …

 

 

- … I think it was

 

La stai aspettando, sono ore ormai che l’aspetti.

Il libro che tieni tra le mani non ti è mai sembrato così scontato. Deve essere perché “Per chi suona la campana”, l’hai già letto almeno cinquanta volte, o forse, perché negli occhi di Maria, dolcissimi ed intensi, riesci a vedere solo gli occhi della donna che ti ha stregato, solo gli occhi di Rory.

Ti ci sono voluti dieci minuti ed un libro, a diciassette anni, per innamorarti di lei, ed ora sai che non ti basterebbe il resto della vita per dimenticarla; hai impiegato mesi ad accettare che era di un altro e due parole al telefono, per inchiodare di nuovo mente e cuore al desiderio di lei.

Il sole cala, inesorabile, alle tue spalle, ma la speranza di lei non si spegne con la sua luce.

Questa volta, più delle altre nella tua vita, ti sei giocato tutto, il destino questo non lo può ignorare.

Perché, se è vero quello che senti, siete fatti per stare insieme … e neanche questo, il destino può ignorare.

Il suo profumo si affaccia alle tue narici e, quando ti siede accanto, si mischia al salmastro del mare.

- Ciao … - ti dice, mentre guarda davanti a sé, e tu confondi i suoi occhi col colore dell’acqua.

- Come sapevi che sarei venuta? – domanda, giocherellando con le dita tra la sabbia.

- Non lo sapevo … - confessi, - … ma lo speravo! - continui, tormentandoti il labbro inferiore, per trattenere un sorriso.

- Allora … - cominci - … hai sistemato tutte le cose?  - e la voce, finalmente, ti trema.

- Sì è tutto a posto! – risponde, senza smettere di sorridere.

Annuisci, ma non vuoi ancora guardarla.

- Sono contento che tu sia qui! – le sussurri con gli fissi ancora sul mare.

- Sì, anch‘ io – confessa e si fa più vicina.

- Era destino … - continua e porta le braccia intorno al tuo torace e la testa sul tuo petto.

- Sì, lo credo anch’ io … - rispondi, mentre lasci che il tuo braccio le fasci le spalle, stringendola ancora di più a te.

- Era destino! – ripeti, con un sorriso, e le baci la testa.





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