Ciao a tutti!^^
Ho deciso di pubblicare anche qui la mia prima ff perchè
grazie ai vostri commenti e alle vostre critiche spero davvero di
riuscire a migliorare. Quindi mi raccomando, siate spietati!XD
Buona lettura!
«Non avrete difficoltà a capire,Signorina Bennet,
perché sono qui.»
Nel momento in cui percepii questa frase, giurai a me stessa che mai e
poi mai avrei rivelato ad Edward quello che stavo sognando.
Figuriamoci. Come sempre mi avrebbe fatto capire, con una gentilezza e
dei modi da fare invidia persino all’impeccabile Signor
Darcy, che era giunto il momento di dedicarsi ad altre letture.
La sera precedente, avevo infatti riletto per l’ennesima
volta quel romanzo che mi aveva tanto fatta sognare prima che mi
rendessi conto che uomini perfetti non erano una prerogativa delle
eroine dei libri. Conoscevo a memoria la parte del libro che stavo
vivendo in prima persona, quindi decisi di stare al gioco e di recitare
la parte di Elizabeth. Chissà,forse sarei stata anche
più brava dell’originale nel far infuriare Lady
Catherine. Ci sarebbe stato da divertirsi.
«Siete in errore,madama,non so affatto spiegarmi questo
onore.».Non ero mai stata brava a mentire e temetti che la
mia interlocutrice avesse capito che non trovavo alcun piacere nel
conversare con lei. Ma lei sembrò non curarsi della mia
risposta e proseguì.
«Signorina Bennet, vi avverto, con me non si scherza. Mi
è arrivata una voce oltremodo allarmante, che voi vorreste
unirvi in matrimonio con mio nipote, il Signor Darcy».
Sorrisi a questa affermazione. L’indomani, infatti, mi sarei
unita in matrimonio con un “ragazzo” la cui vista
avrebbe fatto impallidire anche l’affascinante Signor Darcy.
Dire che volevo trascorrere la mia vita al fianco di Edward non era
un’affermazione propriamente corretta. Desideravo infatti
molto, molto di più. Lady Catherine,tuttavia mi distolse dai
miei pensieri e proseguì,spietata.
«So che è una scandalosa menzogna, e
benché non volessi fargli il torto di ritenerlo possibile
sono venuta sull’istante a farvi conoscere il mio
animo».
«Se non lo ritenete possibile mi chiedo perché vi
siate scomodata a fare la strada» risposi io, maliziosa.
«Per una smentita, Signorina Bennet».
Solo allora fissai con attenzione la donna che avevo di fronte. Era
alta e imponente, con una carnagione molto chiara e lineamenti austeri.
I capelli, fili argentati resi tali dagli anni, erano raccolti in una
semplice acconciatura nascosta in parte da un buffo cappellino.
“Curioso”, pensai. “Neanche Rosalie mi
metterebbe così in soggezione in condizioni
normali”. Sorrisi all’idea e proseguii.
«La vostra sarebbe piuttosto una conferma se una simile
notizia fosse vera».
«Sì? Fingete di ignorarla forse? Non è
stata maliziosamente messa in circolazione da voi?».
«Io non l’ho mai sentito dire».
«E potete affermare che sia priva di fondamento?».
«Non pretendo di possedere la stessa franchezza di
Vossignoria». “Parole sante”,dissi tra me
mentre ripetevo automaticamente le parole di Elizabeth. Forse Edward
non aveva tutti i torti. In effetti, avevo imparato il romanzo a
memoria a furia di leggerlo.
«Non è tollerabile. Mio nipote vi ha mai chiesto
di sposarvi?». Be’, una proposta di matrimonio che
si sarebbe concretizzata entro poche ore l’avevo ricevuta, ma
certamente non da suo nipote. Avrei voluto esternarle i miei pensieri
per farla finita. Cominciavo infatti ad innervosirmi, ma non pronunciai
neanche una parola, desiderosa com’ero di vedere in che modo
si sarebbe concluso quel colloquio.
«Vossignoria lo ha appena dichiarato impossibile».
«Cercate di capirmi. Il Signor Darcy…».
E cominciò ad elencarmi quelli che lei riteneva
“buoni motivi” perché questo fantomatico
matrimonio non avvenisse.
Ma io pensavo ad altro. La discussione con Lady Catherine aveva
risvegliato in me quel tormento che mi perseguitava da mesi. Questa
volta, il mio turbamento non era causato dal timore di essere
l’oggetto del desiderio di un vampiro allettato
dall’idea di trasformarmi in un prelibato bocconcino.
Sicuramente il mio vampiro non era desideroso di trasformarmi in nulla,
e questo mi preoccupava.
Il modo sprezzante e superbo con cui la nobile signora mi guardava
alimentò le mie antiche paure. Cominciai a supporre di nuovo
che Edward desiderasse tenermi con sé solo finchè
la mia morte non ci avrebbe separati. In fin dei conti, non avevo
proprio nulla di speciale e la perfezione di Edward gli permetteva di
ambire a qualcuno di livello superiore. La bellezza mozzafiato di
Rosalie mi balenò davanti agli occhi e mi fece rabbrividire.
Quando sollevai gli occhi, che avevo abbassato mentre Lady Catherine
sfogava tutta la sua rabbia e il suo disappunto su di me, quella
situazione mi apparve così reale che pensai di non essere
più la sventurata protagonista di un semplicissimo sogno.
Temetti che Edward non avrebbe dovuto scomodarsi a vivere accanto a me
nemmeno un altro giorno. Sbigottita,notai infatti un terribile
cambiamento nel volto e nelle fattezze della donna che mi stava
davanti. I ridicolo capellino che indossava era scomparso per lasciare
fluire una meravigliosa chioma corvina. La pelle, antica e rugosa,
aveva conservato solo la prima caratteristica, ma era diventata
estremamente più chiara. Il fisico tipico di una donna di
età avanzata era stato sostituito da una corporatura snella
e scattante. Inoltre, la figura che avevo di fronte era molto
più ridotta rispetto a quella dell’imponente
signora.
Non volevo vedere gli occhi della “nuova“
creatura,ma mi costrinsi a posarvi lo sguardo. Erano rossi, ardenti dal
desiderio e dalla sete. Avevo già visto
quell’espressione crudele, che mi aveva terrorizzata e
atterrita per la prima volta solo l’anno precedente. Quella
che giaceva in piedi a pochi centimetri da me era l’unica
vampira che aveva disegnato sul volto di Edward i segni di un atroce
dolore fisico. Jane avanzò con grazia e avvicinò
lentamente il suo volto perfetto al mio fragile collo.
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