A
Margherita, Marghe e Asia che mi hanno spinta a questa ff demenziale
senza volerlo.
E a Sara, paziente lettrice di ogni mio aborto
letterario.
Ed infine a Marika che mi manca al punto da cercare
ogni scusa per sentirla.
We
accept the love we think we deserve.
«Sei bellissima.»
La
voce suadente di Zayn
Malik s'insinuò sotto la porta del suo camerino, risuonando
per
qualche istante nel corridoio. Bassa, vibrante, sensuale come le sue
labbra che si sfioravano l'una con l'altra durante quei baci che
amava soffiare agli amici quando lo prendevano in giro.
Una risata
argentina, all'apparenza poco intelligente, seguì
quell'affermazione
stuzzicando la curiosità di Harry e Louis che smisero di
pomiciare
per tendere le orecchie.
Per qualche istante non s'udì nulla
tranne il rumore umido di un bacio schioccato sulla carne.
«Oh,
Zayn...»
Un
sospiro, quella voce
stridula tenuta un po' troppo alta.
Una ruga si dipinse sulla
fronte del riccio che si divincolò dalla presa del suo
ragazzo –
premurandosi di fargli cenno di tacere – e si
avvicinò rapido alla
porta del camerino.
«Non
ho mai visto una
ragazza bella come te.»
Aggiunse
il cantante,
scatenando un nuovo accesso di risatine da parte della sua
interlocutrice.
Ancora una volta quel suono rimbalzò per le
pareti del corridoio fino a giungere alle orecchie di un Louis
parecchio contrariato che, seduto sul divano a braccia conserte,
fissava – guardava male – Styles, impegnato a
premere il più
possibile l'orecchio contro il legno della porta e a cercare la
giusta angolazione per spiare dal buco della serratura.
«I
tuoi occhi sono così
belli... Così profondi e intensi.»
Zayn
modulava la voce per
renderla accattivante, per far cedere la ragazza a quelle sue avances
così spietate... Come se ritenesse impossibile resistergli a
lungo.
Louis si alzò dal divano, stiracchiandosi lentamente alla
ricerca delle attenzioni del suo ragazzo, evidentemente troppo preso
dalla soap opera che stava svolgendosi al di là della porta
per
guardarlo.
Con uno sbuffo sonoro per non essere stato nemmeno
minimamente considerato, decise infine di avvicinarsi a propria
volta. Non fece nemmeno in tempo ad aprir bocca per richiamare
all'ordine il suo fidanzato che questo già si stava premendo
l'indice sulle labbra sensuali intimandogli il silenzio, gli occhi
verdi che saettarono per un solo istante su di lui prima di tornare a
cercare uno spiraglio.
«E
le tue labbra...»
Zayn
continuava
imperterrito e anche senza vederlo, Harry poteva intuire come stesse
facendo guizzare la lingua sulle labbra, sottolineando quelle parole
con studiata sensualità, esitando alla ricerca del continuo
giusto
per l'ennesima stoccata all'ego della fanciulla che presto sarebbe
caduta ai suoi piedi.
«Devono
essere così
morbide, sono disposto a scommetterci. Sono convinto che hanno pure
un buon sapore.»
Un'altra
risatina incerta,
di quelle che bene s'accompagnano al rossore diffuso su collo e
guance, all'imbarazzo piacevole che sale da un punto indistinto del
petto tra l'ego e il cuore.
«Ma
smettila!»
Uno
squittio lusingato che
riuscì a catturare l'attenzione di Tomlinson. Il giovane
posò una
mano sul fianco del fidanzato, chinandosi a propria volta in avanti
per premersi contro l'uscio: bisognava ammetterlo, l'ochetta stava
resistendo più del previsto.
Solitamente le ragazze resistevano
al fascino del tenebroso del gruppo il tempo di un sorriso e di mezza
frase pronunciata con quella calma – e sfacciata - sicurezza
che
faceva loro ribollire il sangue nelle vene.
Harry sorrise a Louis,
felice per la sua vicinanza, e poggiò la mano sulla sua,
stringendo
piano il palmo del compagno fra le lunghe dita.
«E
sembri così sicura di
te. Così fiera.»
La
voce di Malik era roca,
graffiante; arrivava alle orecchie dei due origliatori come la
sensazione piacevole delle unghie nella tenera carne della schiena
durante un amplesso particolarmente passionale.
Zayn sembrava
farci sesso con la voce e i due spioni già immaginavano la
giovane
con le mani premute sul petto florido all'incirca sul cuore –
probabilmente dal battito accelerato – e con un'espressione
stupita
e insicura dipinta sul bel volto al dargli torto.
Nessuna riusciva
a sentirsi all'altezza del bel giovane dalla pelle ambrata.
«Hai
un portamento
regale: sembri quasi una principessa.»
La
bocca di Styles si
spalancò all'improvviso, seguita a ruota da quella di Louis
mentre
una bottiglietta precipitava dalle mani del povero Niall entrato in
quel momento nella stanza: mai – mai
– nessuno aveva sentito Zayn rivolgere tali complimenti a
qualcuno.
Cocci di vetro vennero ignorati bellamente mentre anche
il biondo cercava un posto per il proprio orecchio sulla porta in
legno massiccio.
«Che
sta succ-...»
Horan
provò a farsi aggiornare sull'accaduto, venendo tacitato dai
due con
un brutale 'shh' che risuonò con decisione fin troppo vicino
al suo
viso. Saggiamente decise di tacere e di tendere – come gli
altri –
le orecchie, sperando che Zayn non si fosse accorto di nulla e
continuasse a parlare.
«Mio
Dio... Sei perfetta. Sei la donna della mia vita.»
Fuori
dalla stanza ancora bocche spalancate e occhi sgranati, all'interno
un sospiro sommesso ormai prossimo alla resa ma dal sapore di
vittoria per entrambe le parti.
«Scommetto
che lo dici a tutte.»
Una
voce lamentosa, una punta di speranza ben nascosta in quella frase.
Occhi scuri abbassati a fissare il pavimento, ciglia del colore
dell'ebano che sfioravano pelle di seta nel consueto atteggiamento di
ogni ragazza in attesa di vedere le proprie speranze disillluse.
«No,
a nessuna!»
La
voce accorata di Zayn risuonò con forza, facendo sobbalzare
i
ragazzi fuori dalla porta, ormai abituatisi al suono sommesso di quei
doci mormorii che avevano il sapore dei sussurri fra le lenzuola e la
stessa peccaminosa dolcezza dei baci rubati di nascosto.
«Davvero?»
Nuova
speranza, nuova attesa.
Nell'immaginazione collettiva occhi da
cerbiatto che cercavano fiduciosi quelli dell'esperto cacciatore ben
attento a non mostrare il fucile.
«Che
ci fate lì?»
Con
tono cospiratorio, la domanda venne posta da Liam. Incurante dei vari
sobbalzi ottenuti, il nuovo arrivato affondò i denti in una
pesca,
la peluria delicata del frutto che gli sfiorava la lingua.
«Zayn
sta parlando con qualcuno, una ragazza.»
Niall,
felice di essere riuscito a capire, mise anche l'ultimo componente
del gruppo a parte di quel segreto. Gli occhi di Payne luccicarono
per un solo istante di curiosità mentre scansava gli altri
per
appropriarsi del posto migliore.
Mugolii sommessi da dentro la
stanza e da fuori mentre una lite silenziosa ma decisa infuriava:
nessuno voleva permettere all'ultimo arrivato di scalzarlo dal posto
abilmente conquistato; primo fra tutti Harry, il più vicino
alla
serratura e alla maniglia, lottava con le unghie e con i denti
–
letteralmente, visto il morso che lasciò all'amico che
provava a
spingerlo via – per mantenere la posizione.
Gemiti soffocati,
imprecazioni sibilate a basso volume fra i denti tenuti stretti, un
colpo che fece ruzzolare il povero Niall che si aggrappò
istintivamente alla maniglia.
Quattro
identiche espressioni di orrore mentre la porta si apriva,
evidentemente non chiusa a chiave come avevano creduto.
Qualche
secondo e un nuovo scalpiccio per contendersi lo spiraglio venutosi a
creare e la possibilità di vedere Zayn che... Un momento....
Zayn
era vestito da donna.
Un
battito di ciglia e l'immagine si mise meglio a fuoco per tutti e
quattro i ragazzi, raggruppati nell'angolo, ammucchiati come cani
attorno all'osso solo per vedere l'amico con una parrucca fluente, un
vestito a fiori e i tacchi alti impegnato a pomiciare con lo
specchio.
NdA
Ed
eccomi con la mia prima storia in questo fandom. Ovviamente
è
ispirata al video 'Best Song Ever' degli One Direction e al fatto che
erano secoli che
volevo scrivere una selfcest. In questo caso mi pareva si
prestasse.
E' una ff demenziale, probabilmente OOC e senza alcuna
intenzione di offendere o ledere in alcun modo la figura di Zayn o
degli altri componenti del gruppo, quindi take
it easy. Non
ha senso offendersi per
una ff che avrei scritto altrimenti sul fandom di Harry Potter
utilizzando come protagonista Blaise Zabini.
Ovviamente la storia
non è stata scritta a fini di lucro.
Haesbich.
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