Un soffio d’aria sfiorò il viso di Pein.
Quel viso che gli Shinobi di Konoha avevano ferito più e
più volte.
Chiuse gli occhi, come per cercare una pace che non aveva mai trovato.
Lo sapeva, tra pochi minuti sarebbe finito tutto.
Ma non se ne sarebbe andato da solo.
Ai suoi piedi, riversa su un fianco e immobile, c’era Konan.
Il fiore in mezzo ai suoi capelli era squarciato e sporco di sangue.
La guardò.
[ I can't remember when it was good
Moments of happiness in
bloom
Maybe I just
misunderstood
All of the love we left
behind
Watching our flash backs
intertwine
Memories I will never
find
In spite of whatever you
become
Forget that reckless
thing turned on. ]
Gli occhi di Pein si socchiusero, quasi non riuscissero a tollerare
quella vista.
Non riusciva a contare tutte le volte che gli avevano detto, con timore
reverenziale o con orrore, quella frase.
“Sei senza
cuore.”
Oh, magari lo fosse stato.
Non avrebbe sofferto, in quel momento, nel ricordare.
“Tornerai?”
“Sì.”
Avevano ripetuto quello scarno e misero scambio di battute per tanto,
tantissimo tempo.
Quando Pein andava a combattere da solo, perché diceva che
bastava lui, a sconfiggere il nemico, Konan glielo chiedeva sempre.
Con quegli occhi fiduciosi e pazienti.
Che ora erano chiusi.
Non lo guardavano, e non l’avrebbero fatto mai più.
Con quelle labbra da cui uscivano parole ferme, ma, per lui, di
incredibile conforto.
Che adesso erano
macchiate di sangue, socchiuse, da cui si sentiva il sibilo di un
respiro esile. Non si muovevano più, non gli si rivolgevano.
Con quel piercing sul labbro, che, ad ogni movimento, rifletteva nelle
iridi di Pein la luce proveniente da qualche punto illuminato.
La luce non vi si
specchiava più. Non poteva, il piercing era ricoperto da una
crosta di sangue coagulato.
“Non lo saprò mai, Konan. Non saprò mai
cosa sarebbe potuto accadere, se fossimo rimasti in vita più
a lungo.”
Il vento soffiò ancora, rabbioso.
Lo chiamava di nuovo, e sembrava essersi stancato di insistere.
Pein sentì che la terra sotto i suoi piedi stava cedendo.
Konan aveva definitivamente smesso di respirare.
Abbassò lo sguardo - che non era preoccupato o spaventato,
ma inespressivo come al solito - e fissò la roccia.
L’unica reazione che mostrò di avere fu data dalla
stretta convulsa dei pugni.
[ I think our lives have just begun
And I'll feel my world
crumbling down
Feel my life crumbling
now
Feel my soul crumbling
away
Falling away
Falling away with you.
]
Si inginocchiò accanto al corpo disteso di Konan.
Accarezzò il volto di lei, distrattamente, mentre i suoi
occhi assenti fissavano il cielo, senza in realtà vederlo.
“Non mi dovrai chiedere se tornerò. Stavolta
verrò con te.”
Le iridi iniettate di sangue di Pein si spostarono sul viso della sua
compagna, come aspettando un suo sorriso di sollievo a quella notizia.
Ma Konan non poteva più rallegrarsi, nemmeno per Pein.
Chiuse gli occhi, restando immobile vicino a lei.
Ascoltava il vento che lo chiamava ancora, instancabile.
E sentì il sangue sul suo volto e sulle sue braccia
rattrappirsi e seccarsi ad ogni folata.
Presto gli Shinobi sarebbero tornati.
In quel momento, però, c’erano soltanto lui e
Konan.
Le fronde degli alberi mosse da pacati refoli d’aria,
più in basso della roccia su cui stavano loro due, cullavano
la mente di Pein.
Il cinguettio degli uccellini rompeva il silenzio quasi assordante
della valle, e il sole scaldava anche le ossa delle persone
più gelide.
Com’era possibile che morisse della gente in un giorno
così?
“Non c’è la pioggia. La pioggia non
è venuta, non vuole vedermi morire. Me ne andrò
solo con nient’altro che te, Konan.”
[ Staying awake to chase a dream
tasting the air you're
breathing in
I hope I won't forgot a
thing
I wish to hold you close
and pray
watching our fantasies
decay
nothing will ever stay
the same
and all of the love we
threw away
and all of the hopes
we've cherished fade
making the same mistakes
again. ]
Pein aprì gli occhi.
Sistemò il vestito di Konan, ripulì come
poté il fiore dal sangue e le si sedette accanto, con le
forze che lo stavano abbandonando.
“Se tu, ora, ti risvegliassi e mi trovassi morto, che cosa
faresti?”
Improvvisamente colpito da questo assurdo pensiero, voltò lo
sguardo verso il volto dolce di Konan.
“Tutte le volte che mi hai chiesto se tornassi, io
l’ho sempre fatto.”
Estrasse lentamente il kunai dalla manica.
“Se tu me lo chiedessi nei miei ultimi istanti di vita, mi
ritroverei a risponderti di no. E non voglio farlo.”
Lo levò nell’aria, liscio e lucente.
E lo affondò nel petto di Konan.
Una sola, unica volta.
Perché sapeva che sarebbe bastata.
Le macchie di sangue fresco che impregnavano le sue mani non sembravano
dargli fastidio.
[And I'll feel my world crumbling
down
Feel my life crumbling
now
Feel my soul crumbling
away
And falling away
Falling away with you.
]
Con il respiro che iniziava a mancargli, si sdraiò accanto a
Konan.
Fissò il cielo azzurro, e avvertì per la seconda
volta l’instabilità di quella roccia su cui erano
stesi.
Aggrottò la fronte.
Gli Shinobi stavano per arrivare, li sentiva.
[ All of the love we left behind
Watching our flash backs
intertwine
Memories I will never
find
Memories I will never
find. ]
“Questa vita non ci ha offerto niente. L’abbiamo
passata a combattere, e alla fine abbiamo anche perso.”
“Pein non
è mai stato sconfitto.”
Nel momento in cui la stava pronunciando, Konan non poteva ancora
sapere che quella frase sarebbe risultata falsa, da lì a
poco tempo.
E, anche quando era vera, Pein non aveva mai saputo che farsene.
Perché lui, in realtà, era stato sconfitto molte
volte: il suo cuore aveva subito tante di quelle ferite che non si
rimarginava neanche più.
Pein stava morendo.
E cosa poteva affermare di ricordare con nostalgia? Cosa lasciava di
importante, in quel mondo?
Quali istanti della sua esistenza erano degni di essere rivissuti,
sapendo che di lì a poco non avrebbe più avuto la
possibilità di farlo?
Nessuno.
Felicità, divertimento, amore... non aveva conosciuto
nessuno di questi sentimenti.
Amore.
Guardò Konan, per quella che sarebbe stata
l’ultima volta.
-Quando ci ritroveremo... Dall’altra parte...
Le strinse la mano.
-... Te lo dirò.
Pein morì, con le labbra socchiuse e sanguinanti vicine alla
spalla di Konan.
E lo sperone di roccia, che fino a quel momento aveva resistito,
franò, trascinandosi dietro i loro corpi.
A Helen Lance.
Misero tentativo di
regalare alla mia Lupacchiotta preferita la "Pein/Konan" che
tanto desiderava leggere.
_________________________________________
Ecco.
E ne approfitto anche per chiederti, Elenuccia, se mai dovesse
capitarti sott'occhio questa one-shot: ma ti è arrivata
l'ultima mail? xD
Comunque, riprendendo il discorso...
... è esattamente così che mi immagino la morte (
be', dovranno pur morire anche loro, no? ) di Pein e Konan. Un po'
folle, un po' romantica, un po' triste, com'è giusto che sia.
Anche se non sappiamo ancora niente di loro, praticamente. Anche se
sono appena comparsi. Anche
se.
Ah, e la canzone usata è, appunto, Falling Away With You,
dei Muse. E siccome io, con l'HTML, sono più che impedita, mi limito a dire che la traduzione si può trovare su Angolotesti.it.
|