IL VIOLENTATORE(prima parte)
C'era
un prepotente,considerato il violentatore nella classe di jak;si
chiamava Barney Timberland.Non aveva l'aria da violento.Non era di
quelli sempre sporchi;non aveva una faccia brutta ,e neppure lo sguardo
da intimorire le persone o le croste sul suo corpo,e non girava
armato.Non era poi tanto grosso.Ma nemmeno di quei tipi piccoli,ossuti
e nervosi che quando fanno la lotta possono diventare cattivi.Come
succede spessos ai violenti a casa non lo picchiavano e non era neanche
viziato.Aveva genitori gentili ma fermi,che non sospettavano nulla.La
voce non ce l'aveva nè acuta nè rauca;gli occhi non
troppo cattivi,e non era neanche troppo stupido.Anzi,a guardarlo era
bello morbido e tondo,pur senza essere grasso;la sua faccia era
illuminata dall'apparecchio dei denti.Spesso metteva su un'aria triste
e innocente che a certi grandi piaceva e che gli tornava comoda quando
doveva togliersi dai guai.
Come si spiega allora che Barney TImberland riuscisse a immedesidarsi
cosi bene nel ruolo di violento?Jak utilizzava molto del suo tempo per
tentare di rispondere a questa domanda.Ed era giunto alla conclusione
che il successo di Barney avesse due spiegazioni.La prima era che
Barnye sembrava capace di ridurre al minimo i tempi tra il volere una
cosa e ottenerla:ovvero se vedeva un gioco che gli piaceva di qualche
bambino,non faceva altro che strappargliela di mano;in classe se aveva
bisogno di una matita,si girava e la "prendeva in prestito";se c'era da
fare una coda lui partiva per primo;se aveva dei problemi con
qualcuno glielo diceva in faccia e poi lo picchiava senza
pietà.La seconda ragione di Timberland era che tutti
avevano paura di lui.Ma nessuno sapeva bene il perchè.
Bastavo sentirlo nominare per provare una specie di pugno gelato alla
bocca.La paura sembrava un virus,la gente se la passava.Era Barney che
aveva la reputazione di uno che faceva paura.Vedendolo arrivare la
gente se ne stava alla larga da lui,e se chiedeva caramelle o
giocattoli,era sicuro di riceverli da chiunque.Ormai era un processo
logico per lui che la gente facesse cio che volesse e non c'era un
alternativa diversa a questa.
Barney Timberland era potente in tutta la scuola.Nessuno poteva
impedirgli qualcosa.Nemmeno lui.Era una forza cieca.A volte Jak pensava
che fosse un robot costruito per eseguire ordini e basta.Era strano per
lui che Barney fosse senza amici e fosse odiato da tutti,ma che a lui
non importasse nulla.
Naturalmente Jak si teneva lontano da quel tipo violento,ma provava per
lui un interesse speciale.Barney era un mistero.Quando compì
undici anni,Barney invitò a casa sua una dozzina di compagni.Jak
cercò di salvarsi, ma i suoi genitori furono irremovibili.Dal
canto loro trovavano simpatici la mamma e il papà di Barney e
perciò,in base a una logica adulta,Jak doveva trovare simpatico
il figlio.
Il festeggiato tutto sorridente accolse i bambini sulla porta di
casa.-salve Jak!Grazie!Ehi mamma,guarda che cosa mi ha regalato il mio
amico Jak!
Quel pomeriggio,Barney fu cortese con tutti i suoi ospiti.Partecipava
alle gare,senza pretendere di vincere sempre,soltanto perchè era
il suo compleanno.Rideva con i suoi genitori e versava da bere.e
aiutò addirittura a rimettere in ordine e a lavare i piatti.A un
certo momento della festa,Jak sbirciò nella camera di
Barney.C'erano libri dappertutto,una pista da trenino montata sul
pavimento,un vecchio orso di pezza sul letto appoggiato al cuscino,una
scatola del piccolo chimico,un gioco elettronico:una stanza identica in
tutto e per tutto alla sua.
Alla fine del pomeriggio,Barney saltutò Jak con una pacca sul braccio e gli disse:A domani Jak.