Una
giornata in piscina
Quella mattina era davvero
assolata, insomma, era perfetta per stare in piscina proprio come
stavano facendo loro.
Il caldo di quella
giornata era ben mitigato dall'acqua fresca, che risplendeva tersa
tra gli schizzi dei bagnanti spensierati.
Non tutti però
erano a rinfrescarsi saggiamente in acqua.
Shikamaru trovava troppo
faticoso stare in piscina e preferiva dedicare la sua attenzione alle
nuvole; Choji , accanto a lui, non poteva entrare, visto che il suo
ultimo spuntino risaliva a dieci minuti prima; Ino, invece, preferiva
arrostirsi al sole, come una lucertola, sfoderando il costume nuovo;
la timida Hinata stava poco più in là, non trovando il
coraggio di mostrarsi in costume di fronte a Naruto; Shino,ancora
tutto incappucciato, sedeva impermalito a braccia incrociato, perché
Naruto si era dimenticato di chiedere, solo a lui, che pizza volesse;
Temari stava ancora spalmando la crema solare a quell'albino di
Kankuro; Gaara, invece, si limitava a guardarli, a braccia
incrociate, con fare paterno.
Naruto non riusciva a
capire perché tutta quella ciurmaglia si fosse intestardita a
rimanere fuori, l'acqua era fantastica e sarebbe stato un peccato non
entrarvici, quindi per lui era un opera di carità buttaceli
dentro a forza. Il più vicino a lui era Gaara.
Si era avvicinato quatto
quatto al Kazekage prendendolo per un gamba e scaraventandolo, ancora
incredulo, nell'acqua. Lui si era ripreso subito, riaffiorando in
superficie, sempre con le braccia incrociate
“Perché l'hai
fatto?” aveva chiesto.
Ma Naruto si era già
diretto verso Hinata e le aveva domandato:
“Perché sei
ancora vestita? Senti freddo?”
Hinata era già
arrossita vedendolo avvicinarsi, ora, quella domanda era stata un
colpo fatale. Quindi aveva cercato di balbettare una risposta
comprensibile ma il risultato era stato : “Ehm... no, ma...”
Naruto le aveva risposto
subito: “Bene, allora entra in acqua!”
Neji, già dentro la
piscina, con una massa informe di capelli 'appuntati' sulla testa, la
stava fissando come a dire: “Non ci riuscirà mai.”
Dall'altra parte della
piscina Sasuke stava schizzando Itachi, senza pietà, era
ancora arrabbiato con lui per la sua geniale idea di invitare i suoi
compagni di team per una giornata in piscina. Doveva socializzare,
diceva. Poi quel dobe di Naruto aveva invitato tutti gli altri nella
'piscina di Sasuke'. Sapeva già che Naruto era irrecuperabile,
ma con Itachi si doveva proprio vendicare. Itachi, grazie all'uso del
Mangekyou e per gli schizzi, non vedeva più nulla e non poteva
difendersi. Quindi cercava di patteggiare dicendo: “Otouto, se
continui così non ci sarà più acqua in piscina.”
“Tanto meglio, così
dovranno andarsene.”
Itachi aveva scosso la
testa di fronte alla chiara incapacità sociale dell'otouto.
Ancora mezzo annorbato, quasi non si era accorto di quel tornato di
Rock Lee che si era ripromesso di fare dieci vasche di seguito, pena
altre venti portandosi Neji sulle spalle- ovviamente senza prima
chiedere il permesso si quest'ultimo.
Sakura guardava
affettuosamente Sasuke litigare, come al solito, col fratello.
Naruto, dopo aver fallito
il suo tentativo di convincere Hinata, aveva visto una strana massa
lanuginosa avvicinarsi ai confini della piscina. Quindi,
interpellando Sakura li vicino aveva detto: “Ma quella è
una capra!”
“L'avevo detto io
che mangiare ramen stamattina non era una buona idea” aveva
detto Sakura senza dargli troppa importanza.
“No, ti dico che è
una capra! Una capra!”
Akamaru si era messo ad
abbaiare, facendo così voltare il suo padrone.
“Hey, ma c'è
una pecora laggiù!”
“No, è una
capra!” aveva replicato Naruto. “Ha la lana, quindi è
una pecora.” ribatteva convinto Kiba.
A questo vociare,
inizialmente, nessuno aveva fatto caso: era una cosa normale.
Ma dopo incuriositi dalla
stranezza del discorso, si erano voltati in direzione di quello
schiamazzo scoprendo che, sì, c'era una capra, anzi, come
qualcun altro aveva precisato meglio: “Veramente è un
ariete” aveva detto Temari, saccente.
Kiba e Naruto si erano
voltati a fissarla per un attimo, astiosi.
“Capra!” “No,
pecora!” e avevano ripreso a battibeccare.
Sakura, irritata dalla
loro stupida discussione, l'aveva interrotta regalando ad entrambi un
pugno in testa. Le loro zucche vuote avevano emesso un suono cupo,
come quello di una campana.
“Piuttosto che cosa
ci fa un ariete qui?” aveva ripreso la bionda esprimendo la
curiosità di tutti.
“Non saprei. Qui non
ci sono pascoli.” aveva risposto il maggiore degli Uchiha.
Choji guardava famelico
l'animale. “Potremmo farlo arrosto.” aveva proposto.
“NO! Non
uccidetela!” aveva intimato Itachi “Siete dei ninja e
quello è un ariete, non può difendersi.”
Sasuke aveva sbuffato
annoiato, Itachi e i suoi discorsi da pacifista!
Hinata si era avvicinata
all'animale. “Cosa ci fai qui piccolino? Ti sei perso?”
aveva usato il suo tono più dolce. L'ariete, per tutta
risposta, aveva cominciato a ringhiare.
“Hinata-sama,
allontanati! È pericoloso!” aveva detto Neji, che nel
frattempo era uscito e le si era avvicinato per proteggerla.
Itachi aveva guardato
l'animale negli occhi, tentando un Tsukuyomi, ma l'ariete ne era
uscito imperturbato.
“Evidentemente i
Genjustu non funzionano con le menti degli animali” aveva detto
Rock Lee vedendo la situazione come la perfetta occasione per
mostrare i risultati del su allenamento.
“Non essere
impulsivo, aspetta. Dobbiamo elaborare un strategia.” aveva
detto Kankuro, muto fino a quel momento.
Tutti si erano voltati
nello stesso istante verso Shikamaru, che aveva esclamato: “Che
seccatura! Non c'è bisogno di un genio per scacciare un
ariete. Ino, pensaci tu!” si era tirato indietro, pigro.
“Stai forse dicendo
che io sono stupida?” aveva gridato l'interpellata, per poi
mettersi all'opera quando l'ariete si era pericolosamente avvicinato
alla sua rivista di moda abbandonata a terra. Ino aveva tentato un
Shintenshin no jutsu, ma aveva fallito poiché l'animale si
era spostato ad annusare la giara di sabbia di Gaara. Questi era
rimasto impassibile. “Sente l'odore del sangue.”
“Dev'essere stupida
questa capra per mangiarsi la sabbia. Non deve avere un buon sapore.”
aveva commentato Naruto.
“Come al solito, non
hai centrato il punto, dobe.” aveva detto Sasuke, piatto.
Dell'intera faccenda non gli interessava nulla.
“Sii più
gentile con i tuoi amici, otouto.” lo aveva rimproverato
Itachi. Sasuke lo aveva guardato storto e l'aniki aveva sorriso.
Nessuno si era accorto
dell'intervento di Shino fino all'addensarsi di una nube di insetti
intorno all'ariete. L'animale aveva incominciato a scalciare
innervosito.
“Ma non vedi che la
pecora si sta incazzando ancora di più?” lo aveva
rimproverato Kiba, senza tatto, offendendo a morte – di nuovo –
Shino.
Ino, nel frattempo, era
tornata in sé e aveva intimato a Shikamaru di tener fermo
l'ariete. La Shintenshin no jutsu era riuscita e l'ariete finalmente
allontanato.
Temari, per sicurezza,
aveva creato uno sbarramento piazzando il suo ventaglio, aperto,
davanti al sentiero utilizzato dall'ariete.
La situazione era tornata
tranquilla.
“Non sono riuscito a
fare 10 vasche, l'ariete mi ha interrotto!” si era ricordato
Lee “Neji, sali sulla mia schiena e riprendiamo l'allenamento!”
“Il caldo ti ha dato
alla testa se pensi che io lo voglia fare!” si era lamentato
Neji.
“Naruto, almeno tu
non mi deluderai!”
“Puoi contarci,
Sopracciglione” e gli era salito in groppa, ridendo come un
matto tra gli schizzi.
“Che gruppo di
idioti” stava pensando Sasuke guardandoli.
L'attenzione
di tutti fu catturata da un rumore metallico. Il terribile ariete era
tornato e con una poderosa testata aveva fatto cadere a terra il
pesante ventaglio. Aveva poi caricato Shino, che se ne stava ancora a
bordo piscina, d'umore nero. Quello era caduto in acqua ancora
vestito, affondando per il peso dell'inappropriato abbigliamento.
Naruto, ignorando l'ariete con nonchalance, si era
rivolto a Hinata:
“Hai
visto, se si è buttato lui coi vestiti, puoi farlo anche tu!”
e l'aveva tirata per un braccio, buttandola in acqua.
“Idiota!
Non sa nuotare!” aveva urlato Neji.
“Davvero?”
si era rivolto verso un'Hinata color peperone “E perché
non me l'hai detto?” le aveva passato un braccio intorno alla
vita, reggendola a galla. Lei non rispose, troppo imbarazzata per far
altro che respirare.
Sasuke, con
l'ennesimo sospiro annoiato, era uscito dalla piscina. Si era chinato
di fronte all'ariete e gli aveva sussurrato un gelido: “Addio”
prima di lanciargli contro una Gokakyuu no jutsu. Itachi si era
coperto il viso con una mano.
“Stupido
fratellino... Avevo detto di non ucciderla!”
Sasuke si
era limitato ad alzare le spalle, impassibile.
“Evvai!
Carne grigliata!” aveva esultato Choji.
Poco dopo,
tornarono Sai e Tenten, che erano andati a comprare le pizze.
“È
successo qualcosa?” aveva chiesto Tenten.
Angolo
delle Autrici
E
così il nostro Rock Lee non è riuscito a fare le sue 20
vasche di punizione! Questa fanfiction è la cosa più
stupida che abbiamo mai scritto, ma ci teniamo a precisare che ci
siamo divertite a scriverla, sperando che possa piacere anche a voi e
che vi strappi un sorriso e poi... una recensione non sarebbe male!
Avremmo
voluto sviluppare meglio alcuni personaggi, come Gaara, ma ogni volta
che lo volevamo far intervenire non sapevamo cosa fargli fare!
Thera
e thyandra
P.S:
Se il fatto che una capra entri in una piscina vi è sembrato
assurdo, ricredetevi, perché a noi è successo!
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