Angel

di redeagle86
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ANGEL

 

Una scia di sangue attraversa Tokio. Criminali, delitti, killer, una spietata organizzazione e una kxh.

Leggete e commentate, mi raccomando!!!

 

Il genere “sperimentale” non c’era fra le opzioni…diciamo che è una fan fic diversa da quelle che scrivo di solito: avete presente il film “Era mio padre” (Fantastico! Guardatelo se non lo conoscete perché è veramente favoloso: ve lo dice una che non ha mai amato i film di mafia, gangster… NdAutrice)?! Ecco la mia storia potrebbe essere anche un’ispirazione a quel film: mescolerò gangster, amore, efferati omicidi…in una Tokio stile Al Capone.

Dimenticate i bey perché qui non li troverete: i nostri amici non sono blader…tutt’altro.

Ripeto che è un esperimento quindi scrivetemi i vostri commenti e ditemi se volete che la continui.

Bhe, che altro aggiungere?! Buona lettura…

 

Cap. I°

Prologo

 

L’uomo alla scrivania sfogliava senza interesse le scartoffie che aveva davanti al naso. Non era nemmeno tornato a casa: non aveva senso.

La sua vita era agli sgoccioli: presto sarebbe arrivato l’Angelo (*)… Avrebbero mandato sicuramente lui, il miglior killer dell’Organizzazione.

Era stato un pazzo a tradirli, a parlare con la polizia: immaginava sul serio di scampare alla vendetta di Spyro?

Gettò uno sguardo alla foto sulla scrivania: sua figlia…il suo solo rimpianto…non voleva che restasse sola, in balia di quei pazzi. Se ne era occupato per diciotto anni, facendole da padre e madre. Non voleva che Spyro se la prendesse anche con lei.

Improvvisamente avvertì qualcosa di freddo sulla tempia. La canna di una pistola.

-Silenzioso come un felino. Proprio come ti descrivono- disse alla figura nell’ombra. –Non sono solo leggende, Angelo.

-Odio quel soprannome- ribatté l’altro.

-Angelo della morte…è il tuo lavoro: donare il sonno eterno.

-Ciò non toglie che io non lo sopporti.- Si udì il rumore del caricatore.

-Solo una richiesta: risparmia mia figlia…lei non sa niente di questa storia…

-Non sono io a decidere, lo sai. Io eseguo soltanto.

Uno sparo.

L’uomo si accasciò sul tavolo con un foro fumante; pezzi di cranio e di cervello si sparpagliarono sul tavolo, mentre il sangue tingeva di rosso le carte.

 

(*) Citazione dal film “Era mio padre”.

 

 

Ringrazio tutti i miei appassionati lettori…

Lenn

BenHuznestova

Iria

Padme86

Eagle Fire

Vampirosolitario91

Nissa

Medea90

…e tutti quelli che leggono anche senza commentare!

 

La vostra Redeagle86!! ^^





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