Solo amore.

di Shariss_
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~ Solo amore.



Patrick si stese sul letto quasi disfatto ed osservò il soffitto.
Lo faceva ogni sera o quasi, era come un rituale, come se con quel gesto volesse fare un punto della situazione, un riassunto della sua vita.

Pensava a Brad,al loro amore complicato.

E poi, con la gola secca e gli occhi arrossati iniziava a piangere.
Le lacrime lasciavano solchi sulle sue guance, per posarsi sulle sue labbra e intridergli i capelli un po’ troppo lunghi e in disordine.

Posò lo sguardo su una fotografia appesa alla parete di fronte a se, era un po’ vecchia e ingiallita nel tempo.
Sorridevano tutti, c’era lui, Sam, Mary Elizabeth, Alice, Bob e il suo quarterback.
Mancava Charlie, ed era strano vedere quel gruppo senza di lui, era il suo migliore amico.

Pensava a Brad e a quella volta al Big Boy, quando tutto sembrava non avere importanza,quando le loro mani erano così vicine da potersi sfiorare.
Illusione, perché tutto riacquistò importanza all'improvviso; la mano di Brad che si ritraeva a velocità elevata.
Come a voler evitare quel contatto con lui.

“Perché in fondo Brad ha solo paura.” Pensava. “Paura di me,di quello che sono. Di quello che siamo insieme”.

Un piccolo segreto, da custodire tra quattro mura rivestite di carta da parati.

Patrick si strofinò un occhio cercando di scacciare via le lacrime, portava la camicia a quadretti, quella della loro prima volta.
Amava quella camicia, e l’odore di Brad indelebile nelle fibre, nonostante l’avesse lavata più e più volte.

Ma quello era l’odore del loro amore. Quello che la gente avrebbe definito errore per lui era amore.
Solo amore.
Solo baci rubati e sguardi di sottecchi.
Solo incontri all’ombra del campo da golf.

Sentì il campanello suonare, e pensò che forse doveva essere già tardi; che di li a qualche minuto da quella porta chiusa sarebbe entrata Sam, e che con un sorriso gli avrebbe detto che Charlie,il piccolo Charlie,era arrivato.
E pensò che nessuno dei due avrebbe dovuto vederlo così,in quelle condizioni,nessuno dei due meritava quell'orribile visione di se stesso.

Si alzò dal letto e osservò la sagoma un po’ aggrinzita delle lenzuola.

Sorrise pensando che, se sua madre fosse stata li, non gli avrebbe permesso di uscire se prima non avesse sistemato il letto;
e che probabilmente se non lo avesse fatto, quando sarebbe uscito, lei avrebbe chiuso la porta di camera sua, per impedire a eventuali ospiti di vedere il disordine che si celava all'interno.

Quella visione le sembrava lo specchio della sua anima, si sentiva esattamente così.

Un qualcosa di usato, come le lenzuola;
e un qualcosa da nascondere, come la sua camera in perfetto disordine.





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