Des journées à Bruxelles

di labios rojos
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I passi corti e graziosi di Ambre lungo le scale ampie e sfarzose erano sottolineati dalle vesti lunghe, cerulee, trapunte di blu, e la portavano volteggiando come in una danza, sino all’ultimo piano del Drug Opera, celebre ristorante posto nel centro di Bruxelles. Bruxelles è una città misteriosa e frizzante. Bruxelles non sono solo palazzi entusiasmanti, e piazze, e parchi. Bruxelles è il cielo bianco o coperto, e la sua strana foschia che ricopre e aggira gli edifici, e accompagna i viandanti nelle lunghe strade, impregnate di umidità e di chiacchiericci. Lei è città senza un nome, le cui voci e mille lingue differenti si arrampicano sui muri mescolandosi, confondendosi, e poi stampandosi nell’aria come inchiostro su di un foglio bianco, e così, lentamente negli anni, sono diventate il caldo cuore della fredda e ventilata Bruxelles. Dietro le scarpette color castagno di Ambre si notavano Felicie e Marjolaine, due giovani donne raggianti e piene di freschezza, che percorrevano scale ricoperte di passatoie rosse estremamente linde e ben tenute, e ad ogni piano alzavano impercettibilmente le sopracciglia sottili, con lo stupore e la meraviglia di chi entra lì per la prima volta, vedendo quei lampadari abbelliti e quei tavoli, che evocavano con gioia gli anni 50’…




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