baby and princes
Baby and Princess
.: Wild boys always shine :.
Percorrere a gran velocità
le strade ampie e desolate dell'Indiana in una notte di metà
luglio e ritrovarsi all'improvviso in un posto sconosciuto ed uggioso:
diamine, avrebbe proprio dovuto fermarsi a bere un caffè da
qualche parte invece di continuare a guidare senza sosta! Lui e la sua
fottuta frenesia di arrivare a destinazione il prima possibile: ora si
sono persi e chissà dove sono andati a finire!
Sbuffando, si gira verso il lato del passeggero per chiedere a
Sam cosa ne pensa, ma il coglione, come al solito, non gli è di
nessuna utilità: dorme beatamente rilassato contro il sedile, il
suo viso sembra quasi quello di un bambino.
«Hey, Dorothy, svegliati! Guarda un po'? Siamo finiti nel paese di Oz!», gli dice con tono sarcastico tirandolo bruscamente per il braccio.
«Uhm, ma che
diamine...», biascica Sam stropicciandosi gli occhi, «Ho
chiuso gli occhi per un minuto, cosa mai sarà successo, eh,
Dean?», protesta indispettito.
«Guarda un po' dove cazzo
siamo finiti, Sammy! Sembra un posto fuori dal mondo... ma come ci
siamo arrivati qui, mi chiedo! È vero, mi ero fatto un paio di
birrette prima di mettermi alla guida ma non ero così
ubriaco...», esclama esasperato il maggiore dei Winchester,
cercando invano di riuscire a trovare una spiegazione minimamente
razionale a quello che si trova davanti agli occhi.
L'altro cacciatore di demoni scende
dalla macchina e si guarda attorno con attenzione: si trovano vicino ad
un magazzino abbandonato. Tutto in quel posto parla di degrado ed
incuria: dal piazzale in terra battuta infestato dalle erbacce sul
quale la loro Impala è parcheggiata, alla vegetazione selvaggia
che ha praticamente preso il predominio sull'ambiente circostante,
all'olezzo di umidità e fogna che pervade l'aria.
«Non ho la più pallida
idea di che posto sia questo, fratello! Qui c'è di sicuro lo
zampino di qualche demone!», conclude, infine.
«Non mi meraviglierei se
dietro a tutto questo ci fosse quel figlio di puttana di
Crowley!», sbuffa Dean mentre esce dall'abitacolo della sua
adorata automobile e si appoggia contro il cofano.
L'attenzione dei due ragazzi viene
catturata da un rombo intenso e da un bagliore rosso in veloce
avvicinamento. Dopo pochi istanti il rumore acuto dello stridere di
pneumatici sovrasta l'atmosfera, mentre una fitta nube di polvere
oscura temporaneamente la loro visuale.
Quando il polverone si dirada, Dean
e Sam realizzano che a pochi passi da loro e si è bruscamente
fermata una macchina dalla carrozzeria squadrata di un rosso fiammante.
«Che mi prenda un
colpo!», esclama il più grande dei due, «Questa
è un'autentica Quattro del 1980, non ci posso credere!».
Lo sportello destro della vettura
si apre ed un paio di stivali in pelle di coccodrillo calpestano il
suolo arido di quel posto dimenticato da Dio. I due fratelli squadrano
con attenzione e non poca curiosità la figura imponente che ora
si staglia accanto alla Quattro: un uomo dai capelli chiari con indosso
un completo grigio ed una bizzarra cravatta a righe li tiene sotto tiro
con la sua Magnum.
«Molto bene, ma cosa abbiamo
qui? Chi siete voi due? Due fattoni in cerca di roba o due frocetti che
si sono nascosti per giocare al trenino ed il capostazione?», il
misterioso individuo rivolge loro parole di scherno in un rude accento
quasi incomprensibile per loro.
«Si può sapere chi cazzo sei, fratello?
Noi non abbiamo fatto niente di male, abbassa quella cazzo di
pistola!», protesta Dean Winchester, decisamente contrariato.
L'ufficiale di fronte a lui, per
nulla impressionato dalle parole dell'altro, continua a tenerlo
sotto tiro con la sua pistola mentre con la mano sinistra fruga nella
tasca interna della sua giacca per poi tirarne fuori il distintivo e
sventolarglielo sotto il naso: «Sono il DCI Gene Hunt del
commissariato di Fenchurch East, fratello! Fareste meglio ad alzare quelle cazzo di mani prima che mi venga voglia di riempirvi il culo di piombo!».
Sam intuisce che è meglio
che lui prenda il controllo della situazione, perché se lascia
dire anche solo un'altra mezza parola a suo fratello c'è una
buona probabilità per loro di morire in quell'angolo sperduto
del mondo, ammazzati da un piedipiatti che pensa di essere Gary Cooper
in Mezzogiorno di Fuoco. Alza quindi le mani in segno di resa ed impone
all'altro di fare altrettanto, prima di rivolgersi a quel burbero
poliziotto con il suo tono più mellifluo: «Ci scusi,
Detective Ispettore Capo Hunt, le assicuriamo che non abbiamo cattive
intenzioni. Crediamo proprio di esserci persi: potrebbe
cortesemente dirci dove ci troviamo?».
Gene gli rivolge uno sguardo fra il
curioso ed il diffidente prima di rispondergli in tono secco e allo
stesso tempo canzonatorio: «Beh, siete nelle Docklands, Londra,
Regno Unito, Pianeta Terra, capitano Kirk!».
Dean non riesce a trattenere il suo
shock: stavano percorrendo una highway dell'Indiana, come cavolo
è possibile che ora siano a Londra?
«Sei sicuro che siamo a Londra, amico? Non può essere!», domanda esasperato.
«Certo che siamo a Londra, amico, ci scommetterei i gioielli di famiglia!», gli risponde il detective.
«In che anno siamo?»,
chiede il minore dei fratelli Winchester percependo che c'è
qualcosa di profondamente sbagliato in quel posto.
«Siamo nel 1981. Oggi
è il 15 settembre 1981. Siete messi proprio male,
ragazzi!», commenta prima di aprire lo sportello della macchina
per rivolgersi all'agente che è rimasto in macchina, «Bolly, porta qui il tuo culetto ossuto, qui ci sono altri due spostati come te!».
Dopo pochi istanti, dal lato
passeggero della Quattro scende una donna molto avvenente, avvolta in
un paio di jeans strettissimi e con indosso un giubbotto di pelle
bianca, che attira immediatamente l'attenzione di Dean.
«Signori, vi presento il
Detective Ispettore Alex Drake!», comunica ai due, prima di
rivolgersi alla sua collega, «Lady B, il capitano Kirk e Spock qui si sono smarriti e non sanno dove si trovano: forse un po' delle tue psicostronzate potrebbero aiutarli!».
Completamente incantato da
Alex ed intenzionato a fare colpo su di lei, Dean mette in atto la
prima idea che gli viene in mente e così, avanzando con passo
deciso e sguardo da latin lover (o almeno lui lo ritiene tale) tende la
mano alla donna: «Io mi chiamo Dean Winchester e questo è
mio fratello Sam: siamo due agenti dell'FBI in incognito», le
dice mostrando il suo distintivo finto più velocemente che
può, «non volevamo rivelare di essere qui in missione e
per questo è nato uno spiacevole malinteso con il suo
collega...», conclude rivolgendole un sorriso abbagliante.
Sam, disperato, alza gli occhi al
cielo non riuscendo a capacitarsi di fin dove può arrivare suo
fratello pur di impressionare una ragazza. Lanciando una breve occhiata
all'ispettore Hunt, però, si convince della necessità di
supportare la bislacca copertura di Dean e così tende la mano
all'ispettrice e si presenta a lei: «Agente, Sam Winchester,
piacere di fare la sua conoscenza, Detective Drake».
A Gene, però, questa
improvvisa rivelazione non quadra del tutto, così, sospettoso e
un po' indispettito chiede loro: «E di grazia, si può
sapere cosa ci fate nel mio regno voi yankees?».
Il maggiore dei Winchester,
completamente intento a divorare con gli occhi Alex, è colto
alla sprovvista e non sa cosa rispondergli. A salvargli le spalle
interviene prontamente l'altro: «Stiamo svolgendo, ehm, una
delicata indagine su un traffico di opere d'arte rubate e la vostra
discrezione sarebbe ampiamente apprezzata...», dichiara cercando
di sembrare il più possibile credibile e sperando con tutto se
stesso di non aver esagerato ed essersi guadagnato l'(ulteriore) odio
dell'ispettore.
Quest'ultimo lo squadra con attenzione per diversi silenziosi istanti prima di emettere un sospiro: «E va bene, 'agenti Winchester'»,
dice agitando le dita in aria nel nominare i due, «Spero per voi
che mi stiate dicendo la verità perché altrimenti vi
verrò a cercare anche in capo al mondo e vi ammazzerò
come cani. E sappiate che quando cerco qualcuno lo trovo sempre. Per questo mi pagano. Comprende?».
«Hey, hey! Se Sam qui ti ha assicurato che siamo in missione segreta, puoi fidarti di lui. È
un bel tipo mio fratello... Ah sì, perché non te l'avevo
detto, ma il capo qui è mio fratello. Insomma a Roma c'è
il Papa e qui c'è mio fratello!», replica Dean citando con baldanza un'altra battuta de Il Buono, il Brutto ed il Cattivo.
«Mi sembra di capire che
anche a te piacciono i film Western, agente Winchester...»,
commenta Gene, cominciando a rilassarsi e mettendo finalmente via la
sua pistola.
«Che
bella vita! Si rischia la pelle per acciuffare degli assassini, i
giurati li mandano assolti, quelli tornano e ti fanno la festa», gli risponde l'altro, citando a memoria Gary Cooper in Mezzogiorno di Fuoco, «E a proposito, chiamami solamente Dean».
«Hey Dean, quello è il
mio film preferito», esclama il poliziotto porgendo al cacciatore
di demoni la sua fiaschetta di whiskey in una muta offerta di pace,
«E tu puoi chiamarmi Gene!».
Dean manda giù un grosso
sorso di liquore, poi si avvicina alla Quattro e ne accarezza il
cofano: «Quest'auto è una meraviglia, Gene! Chissà
quante soddisfazioni che ti dà...».
L'ispettore Hunt raggiunge l'altro
e, appoggiandosi alla sua macchina, gli risponde con aria compiaciuta:
«Non ne hai idea, amico! Lei è la cosa più sexy sulla quale abbia mai posato gli occhi: non appena l'ho vista è stato amore a prima vista e l'ho dovuta far mia!».
«Non faccio fatica a
crederti! Se non ricordo male, questa è la prima Audi ad avere
la trazione integrale permanente e la prima auto in assoluto con
trazione integrale e motore turbo...», commenta il maggiore dei
Winchester facendo sfoggio delle sue conoscenze da maniaco del metallo
veloce.
«Ricordi bene, Dean. La mia Principessa
ha sospensioni frontali e posteriori indipendenti, un motore di 2.1
litri, cinque cilindri in linea, dieci valvole ed iniezione turbo;
produce una potenza di 147 kW a 3500 giri al minuto e passa da 0 a 100
km all'ora in 7.1 secondi raggiungendo la velocità massima
di 220 kilometri orari», declama Gene, recitando a memoria
la brochure della sua Quattro.
L'americano non riesce a staccare
gli occhi dall'automobile, rivolgendole sguardi quasi più
appassionati di quelli indirizzati all'ispettrice Drake: «Hai
ragione, amico: lei è proprio sexy... quanto vorrei
guidarla!».
«Mi spiace, ma nessuno guida la mia Quattro a parte lo zio Gene. Se vuoi, però, posso farti fare un giro su Bolly, eh?», replica irremovibile il poliziotto inglese.
Sentitasi chiamata in causa, Alex,
che fino a quel momento era rimasta tranquilla a chiacchierare con Sam
del più e del meno, protesta vivacemente: «Gene Hunt, come
ti passa per la mente di passarmi ai tuoi nuovi amichetti? Credi forse
di essere il mio ruffiano?».
«Non ti arrabbiare Lady B,
altrimenti ti vengono le zampe di gallina!», la canzona il
capo, indisponendola ancora di più al punto da indurla a mettere
in atto una piccola "rappresaglia".
Con sguardo seducente e movenze feline si avvicina al cacciatore di
demoni fino quasi ad annullare ogni distanza fra loro, sussurrandogli a
fior di labbra: «Scusa se sono stata brusca, Dean»,
poggiando una mano sul petto dell'uomo nel chiamarlo per nome,
«il fatto è che questo misogino ed egocentrico uomo
completamente privo di tatto riesce sempre a farmi perdere le staffe!
Ciò non toglie il fatto che un giretto su un agente dell'FBI
affascinante come te me lo farei volentieri...», conclude infine
ammiccando e prendendo il suo viso fra le dita per poi stampargli un
bacio sulla guancia.
Voltandosi verso l'ispettore, Alex nota immediatamente che sul suo viso
ha fatto la sua comparsa quel broncio distintivo: soddisfatta della
reazione che ha provocato nel suo capo, si allontana dai due
lasciandoli attoniti a guardarla ancheggiare verso Sam.
«Wow, che donna, amico!», esclama Dean rivolgendo a Gene un'occhiata di complice cameratismo.
«Vorrai dire che continua rottura di palle, amico!», replica l'altro, piuttosto seccato.
«Dì un po', ma tu non te la sei mai... insomma, hai capito, no?», chiede l'americano, curioso.
«Sei completamente fuori
strada, amico: Drake è un tipo snob e si toglie le sue mutandine
francesi solo di fronte ai segaioli tatcheriani!», esclama Hunt
sarcasticamente e a voce alta con il preciso intento di essere sentito
da lei.
«Sarà come dici tu,
Gene, ma a me le vostre mi sembrano scaramucce fra
innamorati...», commenta laconico il cacciatore di demoni.
«Stronzate, Dean! Tornando
alle cose serie, sai che anche la tua Impala non è affatto
male?», dice l'ispettore, cambiando con forza l'argomento della
conversazione e cercando di distogliere la sua attenzione dalla morsa
di gelosia che - con suo sommo stupore - gli attanaglia il petto.
«Eh, sì, la mia Baby
è davvero un gioiellino!», esclama orgoglioso Dean,
« Ce l'ho da quando ho sedici anni ed è il mio orgoglio!
È una Impala Super Sport del 1967 con sospensioni ad alta
resistenza e motore Turbo Fire 327pollici cubici V8...»
La dettagliata descrizione delle specifiche dell'auto viene interrotta
dalle proteste di Sam: «Ora basta con queste noiose conversazioni
da fissati di motori! Io e l'ispettore Drake qui ci siamo stancati di
sentirvi parlare di sospensioni e valvole: possibile che non conosciate
altri argomenti di conversazione?».
Gene rivolge al minore dei
Winchester uno sguardo perplesso ed incredulo, come se si trovasse di
fronte ad un alieno verde con le antenne appena uscito dalla sua
navicella spaziale, mentre Dean emette un profondo e rassegnato sospiro
prima di sentire la necessita di scusarsi con l'altro: «Non ci
fare caso, amico, mio fratello proprio non riesce ad apprezzare la
meraviglia di un'auto veloce! È una vergogna, lo so, ma che ci
posso fare io?».
«Non preoccuparti Dean, anche io ho avuto a che fare con un Sam problematico!
Ad occhio e croce anche il tuo deve essere una bella gatta da
pelare...», commenta con tono casuale Hunt, «magari un giro
sulla Quattro insieme a Gene il Genio
potrebbe fargli cambiare idea...», conclude invitando
implicitamente i fratelli Winchester a salire a bordo della sua auto.
«DCI Hunt, DI Drake,
mi sentite?», dalla radio della macchina la voce distorta di Viv
richiama l'attenzione dei due poliziotti metropolitani.
Prontamente Alex e Gene si dirigono verso la Quattro e prendono la chiamata: «Che succede, Skip? Hai notizie della Escort di quegli spacciatori?», chiede l'ispettore in tono autoritario.
Quando, dopo una frazione di
secondo, rivolgono nuovamente lo sguardo di fronte a loro, però,
l'Impala ed i due agenti dell'FBI sono svaniti nel nulla.
«Ma dove cazzo sono finiti, Bolls?», chiede Gene, perplesso.
«E cosa vuoi che ne sappia io, ero qui con te!», replica l'ispettrice, seccata.
«Ah, devo proprio smetterla
di portarmi dietro te e le tue mutandine: finirete per farmi diventare
un completo svitato!», esclama avviando il motore della sua
Quattro, dando ad Alex appena il tempo di saltare in macchina e
chiudere lo sportello al volo.
Dopo
aver finalmente trovato il coraggio per arrivare alla fine della terza
serie di A2A, credevo sarebbe accaduto come per il season 7 finale di
DW, ovverosia che i feels mi avrebbero bloccato ogni idea ed
iniziativa, invece a quanto pare non è andato
così… E non che la 3x08 non mi abbia sconvolto e fatto
commuovere: ho pianto tanto per ogni membro del CID e per il
povero Gene che è di nuovo rimasto solo nel suo mondo,
l’unica guida per le anime smarrite dei poliziotti di Sua
Maestà morti violentemente.
Contrariamente a quanto è
accaduto con Doctor Who (ho ancora quella Master x River in
sospeso…), però, questa volta, la voglia di scrivere non
mi è passata, anzi, mi è venuta l’ispirazione per
buttare giù questo crossover fra Ashes to Ashes e Supernatural,
una storia leggera e divertente, proprio quello che mi ci voleva!
L’idea mi è venuta
dopo aver rivisto alcune puntate di Supernatural ed aver riflettuto su
alcune somiglianze che legano Dean e Gene: la passione smodata per le
auto, quell’atteggiamento da sceriffo ed una certa goffaggine
nelle relazioni sentimentali, per dirne alcune.
È stato così che ho
iniziato a scrivere questa oneshot ad alto contenuto di testosterone,
all’insegna di automobili veloci e film western… A
proposito, per quanto riguarda le specifiche tecniche della Quattro e
dell’Impala, da totale imbranata di meccanica quale sono, mi sono
rifatta alle informazioni della wikipedia anglofona.
Ci sono due o tre citazioni tratte dai due film Western preferiti di Gene: Mezzogiorno di Fuoco ed Il Buono, il Brutto, il Cattivo… non ho saputo resistere!
Questa è la prima volta che
mi cimento – sebbene parzialmente – con il fandom di
Supernatural: spero davvero di non aver fatto troppo casino con le
caratterizzazioni dei fratelli Winchester!
Mentre Dean chiama la sua Impala
“Baby”, Gene, nel piano originario degli sceneggiatori,
avrebbe dovuto chiamare la quattro “Princess”: questa idea
mi piaceva troppo e l’ho voluta utilizzare!
Come avrete senza dubbio intuito,
questa fan fiction si colloca temporalmente all’interno della
prima stagione di Ashes to Ashes.
Bene, vi ringrazio per aver letto fin qui!
Alla prossima,
~reilin
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