Pesca
Note:
come ogni cosa che
scrivo, non ha molto senso, ma spero vi possa piacere comunque. Non
è
esattamente comica, però è leggera e
“ironica” quindi ho messo anche quel
genere lì.
Il prompt (che mi ha dato la mia migliore amica,
una grande stronza, comprendetemi – scherzo, tivibi)
è pesca.
Buona lettura!
Dedicato
(di nuovo) ad Alessandra,
per
il nostro anniversario.
Ti
voglio bene.
Se
Zayn Malik dovesse descrivere Liam Payne, il suo compagno
di band castano – no, non la primadonna del gruppo, l'altro
castano – con un
frutto, direbbe sicuramente la pesca.
"Perché?"
gli avevo chiesto una sera Niall Horan, quello irlandese
risata-dipendente e
unica persona che conoscesse la cotta di Zayn per Liam, durante una
partita
alla play nell'appartamento del biondo.
Zayn
aveva sorriso – uno dei suoi sorrisi magnetici e silenziosi
per cui era famoso –
e si era stretto nelle spalle.
Perché,
beh, perché Liam era dolce, bellissimo, aveva la voce
morbida e le labbra da
mordere, la pelle liscia, un corpo da mangiare; ma non aveva il
coraggio di
dirlo: dirlo sarebbe stato ammettere che Liam non era solamente una
cotta
passeggera, era di più.
E
Zayn
sapeva che non poteva esserci nulla tra loro.
Era
seduto sul divano di casa Stylinson – battezzato
così dai due coinquilini –
perso nella contemplazione del profilo di Liam, che occupato a parlare
di
partite con Niall, quando Harry Styles – il ragazzo con il
cespuglio in testa e
due buchi nelle guance chiamate comunemente fossette, per intenderci
– fece la
sua entrata trionfale in salotto con una smorfia di terrore.
"Non
c'è più" sussurrò tragicamente e tre
teste si voltarono verso di lui.
"Di
che parli, cocco bello?" indagò il suo amabile fidanzato
Louis Tomlinson –
la primadonna citata qualche riga sopra – sbucando dalla
cucina con un
bicchiere di succo all’ananas dietetico in mano.
Harry
gli rivolse un'occhiata piena di paura. "L'abbiamo perso."
"Ma
cosa?" sbottò Zayn, seccato per essere stato interrotto
nella sua
contemplazione dell'Angelo Pesca.
"Il
lubrificante" soffiò
Harry.
Niall
rise sguaiatamente, come al solito, bloccandosi quando vide le facce
serie del
cespuglio e della primadonna. "Aspetta, dici sul serio?"
Liam
scosse la testa, divertito.
"Urge
una spesa, qui" Louis schioccò le dita, infilandosi le
scarpe.
"Non
posso crederci..." mormorò Zayn, basito, mentre Harry
sorrideva rincuorato
e usciva di casa con Louis.
"Sono
incredibili" concordò Liam, girandosi verso di lui con un
sorriso; Zayn
sperò di non essere arrossito.
Niall
osservò prima l'uno e poi l'altro, si schiarì la
voce. "Ho promesso a Josh
di cenare con lui, meglio che vada, salutatemi gli altri due quando
tornano."
Zayn
trasalì, sbarrando gli occhi. Come poteva
il suo amico fidato e idiota lasciarlo solo con Liam?
"Ci
vediamo domani alle prove" lo salutò quello, Niall
annuì e con
un'espressione soddisfatta uscì, chiudendosi la porta alle
spalle.
Liam
si alzò da terra, sedendosi vicino a Zayn sul divano, che
fissava con
insistenza un punto impreciso tra la televisione enorme e un mobile.
"Devo
parlarti" disse infine Liam, posando una mano su quella di Zayn; il
moro
deglutì.
"Di
una cosa importante" precisò il castano, Zayn si decise a
distogliere lo
sguardo dal muro.
Non
l'avesse mai fatto.
Liam
lo guardava con i suoi occhi grandi e liquidi, piegato appena verso di
lui, e
le sue dita incominciarono a diventare bollenti.
"Di
cosa?" si decise a chiedere Zayn a bassa voce, incastrata in gola.
Liam
abbassò lo sguardo. "Io ti voglio bene."
Zayn
aggrottò la fronte, però non disse nulla.
"Ma
non come voglio bene a Niall..." continuò l'altro.
Zayn
temette che Liam gli confessasse di essere innamorato del biondo; si
morse il
labbro inferiore, preparandosi psicologicamente.
"Non
come dovrei volere bene a un migliore amico" Liam prese a disegnare
cerchi
concentrici sul dorso della mano di Zayn con il medio.
"Perché ho capito
che non voglio solo essere il tuo migliore amico."
Zayn
quasi si strozzò.
No,
aveva sentito male. Non poteva essere vero.
"Tu
mi piaci" sussurrò Liam. "Ma se tu non provi lo stesso
dimmelo, non
avere paura di ferirmi. Non voglio illudermi."
Zayn
prese un respiro profondo.
Fallo
sibilò la voce della sua coscienza.
Perché
la voce della sua coscienza era quella di Niall?
Fallo,
fallo, fallo.
E
Zayn
per una volta lo ascoltò.
Prese
il mento di Liam con la mano libera e avvicinò il suo volto
al proprio,
baciandogli appena le labbra.
"Cosa
significa?" mormorò Liam, la bocca che sfiorava quella di
Zayn.
"Che
anche io voglio essere più di un migliore amico per te" Zayn
sorrise,
afferrandolo per i fianchi e spingendolo contro il divano per baciarlo
meglio;
la schiena di Liam toccò qualcosa di duro, il castano
infilò la mano dietro un
cuscino, perplesso, e quando la tirò fuori
scoppiò a ridere.
"È
alla pesca, dovremmo provarlo!" esclamò, piazzando il
tubetto di
lubrificante sotto il naso di Zayn.
Zayn
arrossì.
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