stevextony
Tony era grato al piano d'appoggio dietro di lui.
Le
sue gambe non avrebbero retto. Aveva intuito che avrebbero ceduto
non appena aveva sentito la voce che arrivava da dietro la porta. Lui
era in cucina a prepararsi un caffè: ne aveva proprio
bisogno
dopo i due giorni di isolamento nel laboratorio.Certo, se ne era fatti
recapitare parecchi in quelle interminabili 48 ore, ma come sempre, se
voleva qualcosa di fatto bene doveva provvedere da solo.
Quindi
si era deciso a uscire dal rifugio ed era andato in
cucina, senza pensare che una doccia potesse avere effetti terapeutici
quasi quanto il caffè.
E
in cucina Steve l'aveva trovato. Era sporco di grasso, spettinato,
con due occhiaie da far paura. Steve l'aveva guardato con aria
interrogativa, soprattrutto vedendo l'espressione di Tony che passava
dall'incredulità alla felicità allo stato puro.
"Steve..." balbettò Tony e Steve, prontamente gli si
parò
davanti, trovando ancora più strano che fosse prorpio Tony
Stark
ad aver apparentemente perso l'uso della parola. Ma sapeva anche che
non aveva bisogno di parole in quel momento. Erano solo 2 giorni che
non si vedevano, ma Steve aveva sentito la sua mancanza, e sperava che
anche per Tony fosse stato lo stesso.
Gli
si era avvicinato e aveva posato le sue labbra con dolcezza su
quelle di Tony. Qando aveva sentito che all'altro stavano cedendo le
ginocchia lo aveva spinto con dolcezza contro il piano della cucina,
facendo aderire perfettamante i loro corpi. Il bacio continuava. Ancora
casto, ancora come se non sentissero entrambi una voglia di qualcosa di
più. Steve si staccò dolcemente: aveva
bisogno di
ossigeno, ma potè solo fare un rapido rifornimento che Tony
gli
si arpionò alla maglietta e si strinse ancora di
più a
lui. Steve vide come Tony tenesse gli occhi chiusi, stretti, con tante
piccole
rughe che si formavano intorno, sotto le lunghe ciglia scure. Non c'era
più traccia del bacio casto e puro di prima, ma sentiva
tutta
l'urgenza che Tony gli stava trasmettendo, così senza
ulteriori
parole lo trascinò con sè fino alla sua stanza
dove si persero
l'uno tra le braccia dell'altro.
*************
"Forse
ora mi puoi spiegare cosa ti è preso" il tono di Steve
era dolce, e Tony, che stava per addormantarsi sfinito, si riprese
all'istante, con una forza che credeva di non avere
più.
"Ho
passato 48 ore di inferno per colpa tua!" rispose Tony acido,
tirandosi a sedere a gambe incrociare e incrociando anche le braccia al
petto. L'espressione di Steve era più che eloquante: il
vuoto
totale. Si accigliò, e gli si disegnò fra le
sopracciglia la solita ruga che gli veniva quando si perdeva nelle sue
riflessioni.
"Dacci
un taglio Cap, non è divertente!" "Tony....non capisco...."
e fu in quel momento che Tony realizzò tutto.
E
come sempre quando realizzava qualcosa assunse quell'aria sorniona che
mandava Steve su tutte le furie.
"E
di grazia, potresti rendermi partecipe? sono arrivato, mi sei
saltato letteralmente addosso, per poco non perdevi i sensi fra le mie
braccia, abbiamo fatto l'amore come se fossimo in astinenza da
settimane, mi voli agli occhi.....che mi sono perso?"
Il
sorriso di Tony si allargò ancora di più. Steve
era
seduto con la schiena appoggiata alla testiare del letto, e si vide
gattonare vicino l'altro, che prese posto seduto sulla sua pancia, a
cavlcioni. "Ora, caro il mio Capitan Brocco" e gli posò
subito
un altro dolce bacio sulle labbra per eliminare ogni traccia di
protesta che stava per fare Steve "lascia che io ti racconti una bella
storia."
*******
"Quando
l'altra mattina te ne sei andato mi avevi detto di essere stato
convocato da Fury" "Ed è vero..." Tony alzò una
mano per
fermare Steve: non aveva voglia di perdere il filo del discorso e
magari dovergli ripetere tutto una seconda volta.
"Da
quello che ho capito era per una missione semplice semplice, visto
che non aveva convocato tutta la squadra." Steve si
limitò
ad annuire con la testa. "Forse quello che non sai è che dai
rapporti dello SHIELD è emerso che Capitan America, che se
non
sbaglio sei tu, fosse stato ferito e trattenuto per accertamenti
medici" lo sguardo di Steve rivelò a Tony che qualsiasi cosa
avesse architettato quel maledetto monocolo, il biondino ne era del
tutto all'oscuro, e la cosa lo confortò un poco.
"Una tua
cartella medica è comparsa nel loro archivio e veniva
aggiornata
costantemente ogni 2 ore. La situazione era sotto controllo, ma le
informazioni risultavano un po' vaghe"
"Ti
sei di nuovo intriufolato nei loro archivi? Sai benissimo che non
dovresti..."
"E
piantala di fare il guastafeste Capitano! Ho cercato di avere
informazioni sulla tua salute per le vie lecite, ma loro mi hanno
ignorato di proposito....non potevano certo sperare che me ne stessi
con le mani in mano!"
"Tony..."
"Senti
la paternale fammela dopo....Allora che hai fatto in questi 2
giorni?" Il tono era accusatorio, anche se sapeva dell'innocenza del
compagno.
"Dopo
un paio d'ore di missione sono tornato alla base e Fury mi ha
chiesto se potevo buttare giù un paio di programmi di
allenamento per le nuove reclute e mi ha assicurato che ti avrebbe
avvisato. Ho finito a notte fonda, così mi sono fermato
lì per la notte, e il giorno dopo io e Fury abbiamo
controllato
il mio programma, apportato qualche modifica ... abbiamo programmato
una serie di corsi intensivi e cose del genere. Mi ha poi chiesto se
potevo concedergli il pomeriggio per dare un'occhiata alle nuove
reclute e così mi sono fermato ancora un po'. Stavo per
tornare
ma sono tornati Clint e Nat da una missione e mi hanno voluto fare un
resoconto dettagliato fino a tarda sera. Ho accettato di passare
lì una seconda notte e poi stamattina sono subito
rincasato...."
"E
a te tutti questi impegni non sono sembrati per nulla sospetti..."
quella di Tony non era una domanda, ma un'affermazione. Sapeva che
Steve non avrebbe mai dubitato del suo superiore o dei suoi colleghi
(maledetti anche loro!).... Era stato un perfetto e ignaro coplice per
i loro sporchi giochetti!
"E
io come facevo a sapere che...."
"Certo,
certo...l'importante è che sia tutto ok"
"Ma
tu non saresti dovuto entrare nel loro archivio" gli disse Steve,
puntando l'indice sul petto di Tony
Tony
prese tra le mani quella di Steve e si portò alle labbra il
dito accusatore, iniziando a riempirlo di baci. "Mi hai fatto
spaventare. Non farlo mai più" il tono di voce di Tony era
grave
e la cosa fece sorridere il biondino.
La
mano libera di Steve salì in una lenta carezza dal petto di
Tony fino al suo collo, e con forza controllata lo attirò a
se,
fino a che le loro fronti si toccarono, gli occhi azzurri di Steve in
quelli dorati di Tony "E adesso fila a farti una doccia: puzzi di
grasso" L'altro si scostò e si alzò dal letto,
poi ci
ripensò un attimo e si abbassò verso Steve "E tu
puzzi di
SHIELD, perciò...."si girò e andò
verso il bagno,
con passo lento. Steve rassegnato lanciò il lenzuolo da una
parte "Ho capito, arrivo".
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Fecero
mezz'ora di doccia insiema poi Steve uscì per primo. Si
mise un asciugamano in vita e prese l'accapatoio di Tony. Glielo fece
infilare come se fosse un bambino, poi glielo chiuse e lo
legò
in vita. Gli alzò il cappuccio e gli fregò un po'
i
capelli per asciugarli.
Steve
aveva capito quanto fosse stanco Tony, e quelle coccole gli
sembavano il minimo dopo tutta la preoccupazione che aveva patito,
anche se indirettamante, per colpa sua.
"Mettiti
sul divano, ti preparo qualcosa da mangaire" Stranamente Tony
non protestò e andò a coricarsi sul divano, con
lo
sguardo al soffitto. Quando Steve tornò dopo 5 minuti di
orologio lo trovò già bello e addormantato. Si
sedette
sul tavolino che stava lì di fronte e rimase a gurdarlo, le
braccia appoggiate alle gambe e le mani giunte sotto il mento. Tony era
uno spettacolo che Steve sentiva di poter contemplare per ore. Aveva
un'espressione serena che da sveglio Steve gli aveva visto ben poche
volte e sperava che quelle ore di sonno gli cancellassero quelle
orribili borse che gli erano comparse sotto gli occhi.
Steve
si alzò sospirando. Senza sforzo lo prese tra le braccia e
lo portò in camera. Lo fece distendere sul letto e lo
coprì.
"Jarvis?
cortesemente oscureresti la stanza?"
Nel
giro di pochi secondi i vetri erano diventati neri e non filtrava un
solo raggio del sole che splendeva in cielo. "Grazie"
"Per
fortuna è tornato presto Signore. La prego di non assentarsi
più senza dare notizie di sè personalmente al
signor Stark"
"Ok,
Jarvis....ho imparato la lezione". Ed era vero. Non avrebbe
più lasciato che qualcuno riferisse qualcosa a Tony al suo
posto.
Nessuno.
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