A Titanic Story
A TITANIC STORY
by Kuno84
Prima di cominciare, voglio ringraziare Riccardo che ha
gentilmente visionato in anteprima questo capitolo, dandomi dei
suggerimenti preziosi. Ai vecchi lettori chiedo perdono per la
lunga pausa dall'ultimo aggiornamento, ai nuovi lettori spero di far
trovare una storia comica di loro gradimento. A tutti auguro, come
sempre, una buona lettura! ^__^
[RIASSUNTO DELLE
PUNTATE PRECEDENTI. Ambientazione: una crociera romantica in mezzo
all’oceano.
Ranma è una ragazza. Ranma ama Kuno. Kuno ama Ranma. Ma il
loro amore è
ostacolato dalla differenza di ceto sociale, nonché dalla
perfida e invidiosa
Kodachi, che ha rubato la Lacrima del Mare, simbolo del loro legame
eterno.
Come dite…? Non è esattamente così che
sono andate le cose? Boh, eppure il
senpai mi aveva assicurato che…]
ATTO SETTIMO –
La tragica resa dei conti (prima parte)
[Buio. Improvvisamente un riflettore si accende, rivelando
la figura minuta di un vecchietto sconsolato, piegato su se stesso.]
Happosai: Ranma, come hai potuto…
[Davanti al vecchietto si materializza la figura di Ranma
ragazza, vestita solo in biancheria intima.]
Ranma-chan: Maestro Happosai… [tendendo le mani verso di
lui per abbracciarlo]
Happosai: Oh gioia. Vieni dal paparino!
[Happosai si alza in piedi e si lancia tra le braccia di
Ranma ragazza, ma quest’ultima svanisce lasciando il
vecchietto ad afferrare
una manciata d’aria.]
Happosai: Ma cosa… cosa è successo?
Dov’è la mia
Ranma-chan?
Ranma ragazzo: [con corna e coda da diavolo] AH AH AH!
Vecchiaccio, purtroppo per te non la vedrai mai più! Una
volta che avrò
invocato il potere della Lacrima del Mare, la maledizione di Jusenkyo
sarà
annullata per sempre e rimarrò soltanto io!
Happosai: Non… non può essere vero!
Ranma
ragazzo:
[esibendo una lingua lunga e biforcuta e
assalendo Happosai in canottiera e boxer] Ma dove vai, vecchiaccio? Non
volevi
abbracciarmi? AH AH AH!
Happosai: [gli occhi trasformati in pozze di lacrime]
Noooo!
[Ranma si lancia verso un Happosai in preda al terrore
puro, solo per svanire all’ultimo momento. Il vecchietto
comprende, si è
trattato di un sogno a occhi aperti. Il riflettore si spegne e
l’ambiente
attorno ad Happosai torna alla luce naturale, rivelando il ponte
principale
della nave “Queen Kodachi”.]
Happosai: Devo impedire che questo incubo diventi realtà!
Ranma, come puoi essere così egoista, togliendo a un povero
vecchio una delle
poche gioie rimastegli nella vita? Fosse l’ultima cosa che
faccio… io,
Happosai, distruggerò quella nefasta pietra in grado di
spezzare la maledizione
delle sorgenti!
Genma: Il maestro si è perfino dimenticato della nostra
presenza…
Nabiki: Monologo piuttosto pittoresco. Però, fossi stata
nei suoi panni, invece di perdere tutto questo tempo prezioso avrei
seguito la
coppiettina.
[In quello stesso istante, la ‘coppiettina’ cui si
riferisce Nabiki sta percorrendo la nave in lungo e in largo, alla
ricerca
spasmodica della Lacrima del Mare.]
Ranma-chan: Se ripenso a tutti i guai che ho
passato finora, solo per impadronirmi di
un’imitazione… e la pietra
autentica ce l’ha sempre avuta Kodachi! Mi viene un
nervoso…
Kuno: Quella pazza di
mia sorella... come
ha potuto derubarmi del simbolo dell’amore che mi lega alla
ragazza col
codino?!
Ma i nostri sentimenti sono più forti, stanotte ce la
spasseremo alla faccia sua! [abbracciando Ranma]
Ranma-chan: Sempre questo hai in testa?! [picchiando Kuno] Almeno ora
so come
sfogarmi!
Kuno: [con un bernoccolo sul capo] Hai ragione, mia adorata.
Prima di tutto dobbiamo fargliela pagare... Preparati, Kodachi, tuo
fratello sta
venendo a punirti!
Ranma-chan: Secondo la registrazione che ci ha lasciato, ci sta
aspettando nella sua cabina. Dobbiamo sbrigarci!
Kuno: Ti faccio strada!
[Ranma
e il senpai attraversano un corridoio, quindi
salgono di corsa le scale. Percorrono un secondo corridoio, girano a
sinistra,
poi a destra, quindi scendono lungo un’altra rampa di scale.
Sono così rapidi
che sfrecciano senza accorgersene davanti a una certa ragazza con i
capelli
corti. Lei, però, se ne accorge eccome.]
Akane:
[tra sé] Era Ranma?... Ma non mi interessa cosa sta
combinando, non più.
[Flashback.]
Ranma-chan: Ma
scherzi, come potrei essere geloso di una racchia dai fianchi larghi e
con la sensualità di una balena?
Akane:
Ah,
è così che mi vedi? Ed io che mi sono data tanta
pena perché tu potessi tornare normale... [dando un violento
schiaffo a Ranma] Sei... SEI SOLO UNO STUPIDO! [corre via]
Ranma-chan:
[con la guancia arrossata] A... Akane...
[Fine
flashback.]
Akane: [tra sé] Non merita che mi preoccupi più
per lui. Però...
[Intanto Ranma e Kuno superano la sala biliardo, la sauna,
il salone da ballo. Ignorando la stanchezza crescente,
s’incamminano verso un
ulteriore corridoio. Infine scorgono una nuova stanza, e lo sguardo di
Kuno
s’illumina.]
Kuno: Siamo arrivati!
Ranma-chan: Ma… ma questo…
[Una signora avanti con gli anni e dall’aspetto molto poco
piacente si fa incontro a Ranma-chan. Improvvisamente infila una mano
in tasca
e sfodera penna e taccuino.]
Signora: Desiderate, giovanotti?
Kuno: Salve, signora Atsuko. Per me una coppa gelato alla
vaniglia, grazie. Ragazza col codino, tu cosa prendi?
Ranma-chan: Un… un bar?!
Kuno: Un bar intero mi sembra eccessivo. Dovresti
restringere la scelta, mia adorata.
Ranma-chan: Voglio dire… questo è un bar?!
Kuno: Il migliore della nave. Per concludere in bellezza
la serata.
Ranma-chan: Idiota! Non volevi farla pagare a Kodachi?!
Kuno: Ma certo. Infatti intendo addebitare le nostre
ordinazioni sul suo conto!
Signora Atsuko: Allora, signorinella, cosa ti porto?
Kuno: Vediamo, la ragazza col codino è un po’
indecisa.
Facciamo così, cambio la mia ordinazione in una maxi coppa
gelato multigusto.
Con due cannucce. [ammiccando a Ranma ragazza]
Ranma-chan: [dando un pugno a Kuno] Nei tuoi sogni!
Portami subito alla cabina di Kodachi!
Kuno: [con un nuovo bernoccolo e l’aria contrariata] Ma
non voglio uscire con Kodachi.
Ranma-chan: Tu non esci con
nessuno! Ti ricordi o no che la Lacrima del Mare è finita in
suo possesso e che
bisogna recuperarla?!
Kuno: Questo è un modo velato per dirmi che non sei
pienamente soddisfatta del nostro appuntamento?
Signora Atsuko: Scusatemi un momento, sento gli altri
clienti lamentarsi di qualcosa.
[Kuno e Ranma-chan si voltano nella direzione indicata
dalla signora Atsuko. Gli ospiti sono incuriositi e spaventati da un
animaletto
entrato nel locale. I camerieri provano a catturarlo, ma
l’esserino riesce
puntualmente a guizzare via.]
Signora Atsuko: Ma è un maialino nero?
Ranma-chan: [tra sé] Ryoga…
Kuno: Ci penso io, vi do una mano.
[Kuno si lancia contro il porcellino, però questo
è
più
veloce e gli salta in faccia, coprendogli la vista. Il senpai corre
alla cieca
e infine va a sbattere con violenza contro la porta che dà
alle cucine, così il
maialino ne approfitta per entrare.]
Signora Atsuko: Povera me, cosa dirà l’ufficio
d’igiene se
lo scopre?!
[Pochi istanti dopo, dalla stessa porta esce un Ryoga
Hibiki ancora avvolto dai fumi di vapore.]
Ryoga: Ho ascoltato tutto, Ranma! [assumendo un ghigno
diabolico] E ora che so che il talismano si trova nella cabina di
Kodachi, tu
non mi servi più! [si scaglia contro la ragazza col codino
con il pugno chiuso
proteso in avanti]
Ranma-chan: Aspetta, Ryoga. Non ti ricordi che…
Ryoga: Taci! Le parole sono inutili e questa volta non ti
salveranno!
Signora Atsuko: [arrossendo] Ohibò! Che svergognato!
Ranma-chan: Ecco, io ci avevo provato ad avvisarlo…
Ryoga: Che cos…
Bambino: [alzandosi in piedi e indicando Ryoga] Mamma,
mamma! Perché quel buffo signore va in giro tutto nudo?
Madre: Kentaro, quante volte devo dirti che è
maleducazione indicare gli svitati?
[Improvvisamente Ryoga si rende conto di non avere nulla
addosso e copre imbarazzato le parti intime. Lesto, si avvicina a un
tavolo e
tirando via una tovaglia la avvolge intorno al bacino.]
Ryoga: Questo piccolo contrattempo ha semplicemente
ritardato di qualche secondo la tua fine! Uno solo di noi
tornerà normale e
quello sarò io! Preparati a morire!
Ranma-chan: [tra sé] Dannazione, non posso permettermi di
perdere altro tempo prezioso con un combattimento! [ad alta voce] Ti
assicuro
che non volevo, Ryoga, ma mi costringi a usare le maniere forti!
Ryoga: [lanciandosi addosso a Ranma] Fai pure del tuo
peggio, non ti temo! [afferra Ranma con le braccia, come per
stritolarla]
Ranma-chan: Devo… fare presto! [voltandosi verso
l’uscita
e indicando] AH! MA QUELLA NON È AKANE?!
Ryoga: Akane?! [si arresta, mollando la presa]
Ranma-chan: [in lacrime] Oh, Akane, per fortuna sei qui…
Ryoga è fuori di sé! Si è denudato,
poi mi è… mi è saltato addosso
e…
Ryoga: No-non ascoltarlo, Akane-san! Il mio animo è
rimasto puro e innocente, lo giuro! [sbracciandosi]
Ranma-chan: [balzando alle spalle di Ryoga e colpendolo
con un martello gigante] Ops, in effetti non era Akane. Errore mio!
Ryoga: Gaah!
Ranma-chan: [emettendo una sonora risata in posa tronfia]
Buhahaha! Ancora una volta ho avuto la meglio!
Ryoga: [riemergendo con il martellone ancora incastrato in
testa] Brutto… bastardo… me la paghi…
Ranma-chan: Ah! Ancora non sei al tappeto?!
Ryoga: Ci vuole ben altro… per sconfigger…MIIII!
[venendo
colpito di nuovo e cadendo finalmente al suolo]
Signora Atsuko: [comparendo in scena con una padella
deformata] Maniaco, non ti permettere più di avvicinarti a
noi povere fanciulle
indifese! Tutto bene, signorinella?
Ranma-chan: [sgranando gli occhi] Ehm… penso di
sì.
Signora Atsuko: Ne sono lieta, anche perché devo
assentarmi di nuovo. Del porcellino non c’è
più traccia, ma ora bisogna pensare
al papero appena entrato nelle cucine…
Ranma-chan: Anche il papero, eh? Chissà come mai, la cosa
non mi sorprende.
Mousse: [uscendo fumante – e vestito – dalla
cucina] Già,
ma io al contrario di certi stupidi porto sempre con me degli abiti di
ricambio… Ora è tra noi due, Saotome!
Ranma-chan: [atterrandolo con un calcio volante] E ora
sono di nuovo solo io!
Mousse: [rialzandosi dolorante] Ancora non sono vinto…
Ranma-chan: Ah no? Quante altre volte dovrò darti una
lezione nel corso di questa storia, perché tu capisca
l’antifona una volta per
tutte?!
Mousse: Capire?! L’unico che non capisce sei tu…
vedi,
Ranma, potrai essere anche più forte, più abile,
nonché il protagonista della
serie. Ma io ho qualcosa che ti manca a sostenermi, e cioè
la forza dell’amore!
Shan-pu, comprendi che sto facendo tutto questo per te, per tornare un
vero
uomo e dimostrarmi degno di stare per sempre al tuo fianco?
[inginocchiandosi e
afferrandole le mani] Hai capito bene, amore mio… sposami e
farai di me la
persona più felice di questa terra!
[Per tutta la sala si leva un mormorio di sorpresa.]
Signora Atsuko: Ma ma… così
all’improvviso?! [arrossendo
nuovamente e scansando la presa di Mousse, scagliandolo con una spinta
micidiale contro la parete] Ma daiiii!
Mousse: [incastrato alla parete] Che… che cosa è
stato?
Ranma-chan: [tra sé] Però, che forza bruta!
L’hai capita
la vecchina!
Signora Atsuko: Ohibò come sono confusa, prima quel
maniaco nudo e ora pure la dichiarazione! Per tanti anni niente di
niente, e
adesso avviene tutto in pochi minuti!
Ranma-chan: [ad alta voce, con fare civettuolo] Oh ma che
cosa deliziosaaa! Avete sentito, gente? EVVIVA GLI SPOSIII!
[I passeggeri presenti nel bar si alzano in piedi e
cominciano ad applaudire.]
Signora Atsuko: Ma noooo… [tutta rossa in viso]
Così su
due piedi non so cosa rispondere! Sei molto dolce, bel giovanotto, ma
un fiore
delicato come la sottoscritta ha bisogno di tempo per pensare, non
posso
sentirmi costretta dall’enfasi del momento. [raccogliendo da
terra un Mousse
ancora intontito e stringendolo a sé] Dopotutto ho bisogno
dei miei spazi.
Mousse: [provando a sfuggire alla presa] Ecco, io
veramente…
[Improvvisamente una risata stridula riecheggia per le
sale della nave.]
Ranma-chan: L’inconfondibile “richiamo”
di Kodachi… allora
la sua cabina era proprio di fianco a questo bar, devo sbrigarmi! [si
avvia]
[Cambio di scena. In quel preciso istante, nel soggiorno
di casa Tendo.]
Presidente del comitato di quartiere: Signorina… Kasumi,
giusto? Allora, le piacerebbe spiegarmi cosa ci fa vestita in quel
modo?
[indicando il completino da infermiera, con tanto di scollatura
vistosissima e
minigonna sexy]
Kasumi: [portandosi una mano alle labbra] Ho sbagliato?
Eppure ho seguito alla lettera le istruzioni di mia sorella Nabiki.
[mostrando
un foglio di carta] Mi ha raccomandato, se ci fossero stati problemi
‘medici’,
di non farmi trovare impreparata, mi ha mostrato dove è
tenuto il kit di pronto
soccorso e soprattutto mi ha raccomandato di indossare questo vestito.
Forse
stava scherzando? In effetti somiglia tanto al costume dello scorso
carnevale…
Soun: [la sua voce in lontananza, su per i tetti] Pesca
grossa, pesca grossa!
Presidente: Non importa, ora dobbiamo pensare al maniaco
che volteggia sui tetti… ma cosa dico, quello è
il signor Tendo! Perché diamine
si comporta in quel modo?
Kasumi: Oh, hanno suonato alla porta. Vado a rispondere.
Presidente: Dev’essere la persona che ho chiamato al
telefono pochi minuti fa. [agitandosi] No, no, lasci, faccio io. Anzi,
non
metta proprio il naso fuori di casa, la situazione è
delicata, delicatissima,
non vorrà correre rischi inutili!
Kasumi: Se proprio crede…
[Il presidente del comitato di quartiere apre la porta di
casa e con un movimento fulmineo la chiude bruscamente dietro di
sé, non permettendo
l’ingresso al nuovo arrivato.]
Dottor Tofu: [con aria un po’ confusa] Buonasera…
è lei
che mi ha fatto chiamare?
Presidente: [ansimante] Caro dottor Tofu, non sapevo a chi
altri rivolgermi. Non crederà mai a quello che sta
accadendo.
Tofu: Se allude al signor Tendo intento a rubare
biancheria intima per il quartiere, è passato anche da me
poco fa. Si è preso i
miei boxer appesi ad asciugare, prima di rendersi conto
dell’errore e gettarli
via schifato.
Presidente: So che non è propriamente il suo campo medico,
ma lei per caso si è fatto un’idea di cosa gli sia
preso?
Tofu: Da quello che ho potuto constatare, sembrerebbero
essere i sintomi di un esaurimento nervoso. Anche se peculiare.
Presidente: Esaurimento nervoso? Cioè da stress? Ma io
continuo
a non capire, le ultime quarantotto ore sono state le più
tranquille che Nerima
ricordi da infinito tempo a questa parte.
Tofu: Ecco perché dicevo ‘peculiare’, si
tratta di uno
stress da… troppa quiete. Il signor Tendo deve aver compiuto
uno sforzo
notevole per adattarsi alla vita movimentata degli ultimi tempi,
così non ha
saputo sopportare il ritorno improvviso alla calma di queste ore. E
dentro alla
sua psiche, per – diciamo – ristabilire
l’equilibrio, si è convinto di dover
essere lui stesso a portare il caos che mancava.
Presidente: Insomma, ha perduto il senno e ha preso le
veci del vecchio maniaco. È terribile…
Tofu: [sorridendo sicuro] Non si preoccupi, a questo punto
penso di poter intervenire io. Adesso raggiungerò il signor
Tendo e premerò
alcuni punti nevralgici del suo corpo che dovrebbero permettergli di
rilassarsi
e tornare normale. Non c’è alc--ggggghhh!
Presidente: Dottore, che le succede?... Oh, no! Non mi
dica che… [si volta e scorge Kasumi alla porta di casa] Le
avevo detto di non
uscire!
Kasumi: Ma mi ero dimenticata di chiederle se per caso
gradiva qualcosa da bere… oh, c’è anche
lei, dottor Tofu. Buonasera.
Tofu: Ka-ka-ka-ka…
Kasumi: Karma? Kappa? Kant? Scusi ma non capisco…
Tofu: KA-KA-KASUMIII!
[Alla vista di Kasumi tanto poco vestita, le lenti del
dottore si appannano istantaneamente. Il volto assume un colore rosso
acceso e
all’improvviso si ode un sonoro ‘crack’.]
Kasumi: Oh cielo, i suoi occhiali si sono crepati.
Aspetti, vedo cosa si può fare. [si avvicina, sporgendo
pericolosamente la
scollatura, e infine gli sfiora il viso per prenderglieli]
Tofu: GAAAAAH!
[Il volto del dottore comincia a fumare. Improvvisamente
Tofu schizza via, saltellando come un matto.]
Presidente: E ora dove se ne sta andando?
Kasumi: Sta arrampicandosi su un palazzo, forse vuole
aiutare mio padre.
Presidente: Pare di no. Adesso si è messo a saltellare di
tetto
in tetto.
Kasumi: Oh, proprio come papà. Anche lui sta saltellando
di tetto in tetto, ma in direzione opposta.
Presidente: Ora sono entrambi sullo stesso tetto. Non sarà
che…
[Un rumore sordo riecheggia nell’aria.]
Kasumi: Cielo, che capocciata.
Presidente: Andiamo a raccogliere i resti di quei
poveracci. [si avvia]
[Tornando alla nostra nave da crociera. Kodachi è
appostata fuori della porta della propria camera, con le braccia
conserte.
Ranma ragazza la sta osservando con aria di sfida.]
Ranma-chan: Dunque siamo giunti allo scontro finale.
Kodachi: Ti piacerebbe, smorfiosetta, ma ho di meglio da
fare che sporcarmi le mani con te… Vuoi davvero prendere
quella pietra blu che
aneli tanto? Prego, si trova in bella vista al centro della stanza,
accanto
alla mia preziosa collezione di farfalle. Te
la regalo, è tua… se
sopravviverai, ovvio, alle trappole letali che
ho disseminato tutt’intorno.
Ranma-chan: Te lo scordi, se pensi che mi arrenderò giunto
così vicino alla metà. [tra sé] Grazie
alle parole di Kodachi, dovrei essere
finalmente protetto dalle reazioni di quella pietra…
però ci sono ancora le
trappole di quella matta, e ne ho abbastanza di beccarmi esplosioni e
scosse
elettriche.
Kodachi: Entra pure, allora. Oh oh oh oh!
Ranma-chan: Eh no! Questa volta ho un’idea migliore! [ad
alta voce] Kodachi, puoi aspettare un momento qui?
Kodachi: Come? Ah, va bene… [estrae dalla tasca un pezzo
di carta nera e comincia a intagliare una rosa, fischiettando un
motivetto]
[Ranma-chan corre via e torna nelle cucine della nave,
passando di nuovo vicino ad Akane appena sopraggiunta.]
Akane: Ran… [venendo sorpassata] …ma.
[Pochi istanti dopo Ranma corre in direzione opposta, nei
soliti abiti cinesi e nella sua forma maschile.]
Akane: [tra sé] Non mi ha visto nemmeno stavolta. Ma se si
è ‘cambiato’, forse significa che ha
trovato la Lacrima del Mare?
[Davanti all’ingresso della cabina di Kodachi.]
Ranma: Finalmente nei miei veri panni, dopo tutti questi
capitoli! In barba all’autore, e per la gioia delle lettrici!
Kodachi: [portandosi le mani al viso] Sogno o son desta? È
il mio adorato Ranma!
Ranma: [rivolto a Kodachi con sguardo seducente] Sono
proprio io, giunto apposta per incontrarti!
Kodachi: [arrossendo] Oh caro, allora la stella cadente
(cfr. capitolo 2) ha avverato il mio desiderio!
Ranma: Kodachi… ho sentito tanto parlare della tua
rinomata collezione di farfalle, perché non me la fai
vedere?
Kodachi: Mio amato, davvero ti interessa il mio misero
hobby? La tengo dentro la mia stanza… ma un attimo, avevo
attivato le trappole
per gli estranei!
Ranma: Questo è un problema. [con tono affranto] Eppure
tenevo così tanto a soddisfare la mia
curiosità…
Kodachi: Ho la soluzione, posso disattivarle con questo
telecomando. [mostrando un telecomando e spingendo un bottone] Ecco,
adesso
possiamo entrare senza pericolo.
Ranma: [tra sé] Tutto secondo il piano! [ad alta voce,
sorridente]
Come sono felice! Cosa aspettiamo, allora?
Kodachi: Solo una cosa… mio amato, siamo nel bel mezzo
dell’oceano e tu non eri salito a bordo! Come sei riuscito
mai a raggiungermi?
Ranma: [grattandosi il capo dubbioso] Oh ecco, questo…
[ricomponendosi] Vedi, nulla può fermarmi, specie se
sospinto dalla forza di
Cupido. Sono salito in groppa a un unicorno alato e apposta per te ho
varcato
l’arcobaleno dei sogni…
Akane: [entrando in scena e colpendo Ranma con un pugno in
testa] Ma l’autore non si vergogna a scriverti queste battute
idiote?!
Kodachi: Ah, ma è Akane Tendo!
Ranma: [con un bernoccolo gigante] Stupida, cosa ci fai
qui?! Stai rovinando tutto!
Akane: Ah, scusa tanto! Dato che non t’è importato
nulla
di fare pace, pensavo che stessi almeno cercando la Lacrima del
Mare… ma vedo
che hai interessi più urgenti al momento…
Ranma: Sempre a fraintendere! Non stavo facendo nulla di
compromettente!
Kodachi: Esatto, smorfiosa! L’adorato Ranma mi ha
solamente chiesto di mostrargli la mia collezione di farfalle!
Akane: E questo non sarebbe compromettente?! [irradiando
un’aura rossa]
Ranma: [indietreggiando spaventato] A-aspetta un momento…
v-vuoi combattere?!
[Improvvisamente l’aura si spegne, Akane sospira e si
allontana a passo svelto.]
Ranma: [tra sé] Non… non mi ha colpito? Strano.
Kodachi: La smorfiosetta ha capito e ha tolto il disturbo,
ora siamo solo noi du… ma dove sei, mio adorato?
Ranma: [cercando di forzare la porta della cabina] Ehm… la
tua collezione, ricordi?
Kodachi: Ah, giusto. Aspetta che apro con la chiave
magnetica. [passando un tesserino su una striscia magnetica] Ecco, ora
la porta
è aperta. La collezione si trova al centro esatto della
cabina, tra la pietra
che ho sottratto all’odiata ragazza col codino e la vaschetta
dei pesci rossi.
Ranma: È quanto mi basta sapere. [accennando ad entrare,
ma poi fermandosi di scatto] Un istante… non sarà
che i pesci rossi di cui
parli sono, che so, degli squali famelici?
Kodachi: Oh oh! Ma che fervida immaginazione hai, mio
caro! Certo che no, hai mai sentito parlare di squali di color rosso? E
poi i
miei tesorini sono dei pescetti piccini picciò.
Ranma: [tra sé] Meglio così, con Kodachi non si
sa mai.
[entra]
Kodachi: [fermandosi all’ingresso] Ho come
l’impressione
di essermi dimenticata di dirgli qualcosa. Ah, ecco. [ad alta voce] Mi
raccomando, Ranma-sama, stai attento a non sfiorare in alcun modo la
pietra: al
minimo contatto un sistema meccanico di contrappesi ti farebbe
rovesciare
addosso la vaschetta dei pesci, quale ultimo
“antifurto” contro la ragazza col
codino.
[Puntualmente dall’interno si ode un grido disperato, poi
un rumore di vetro infranto.]
Kodachi: Povera me, spero che i miei pesciolini siano
salvi.
[In un corridoio poco distante, Tatewaki Kuno arresta il
suo cammino.]
Kuno: [voltandosi] Un rumore di vetro infranto… che
proveniva dalla cabina di Kodachi. E riconoscerei ovunque
l’autore di quel
grido. La ricerca della ragazza col codino dovrà aspettare.
[sguainando il
bokken]
[Kuno raggiunge la cabina di Kodachi.]
Kodachi: [sempre davanti all’ingresso] Tatewaki, come mai
corri così trafelato?
Kuno: [ignorandola] Maledetto Ranma Saotome, come hai
osato?! Ti sei intrufolato di nascosto nella mia nave, dunque eri tu il
clandestino di cui mi avevano parlato i marinai. E adesso, non pago,
sei
entrato nella camera di mia sorella per assalire i suoi fragili e
delicati
piranha rossi… Non la passerai franca!
[Kuno accenna ad attaccare con il suo bokken, ma proprio
in quel momento dalla cabina esce fuori una Ranma ragazza inzuppata
dalla testa
ai piedi e morsicata dai piranha.]
Ranma-chan: Aaah! Toglietemi questi cosi di dosso!
Kuno: La… ragazza col codino?
Kodachi: Quella smorfiosa da dove spunta fuori? E ha anche
rapito le mie creaturine indifese! Tatewaki, fa’ qualcosa!
Kuno: Naturalmente. [lanciandosi di nuovo all’attacco]
Maledette bestiacce immonde, smettetela di aggredire la ragazza col
codino o vi
ridurrò a sushi!
Kodachi: [guardandosi attorno] E ora è sparito anche il
mio amato Ranma!
[Kuno insegue Ranma-chan, che sta correndo forsennata per
il corridoio.]
Ranma-chan: Almeno ho preso la Lacrima del Mare! [uscendo
sul ponte] Forse all’aria aperta riuscirò a
sbarazzarmi dei piranha, fuori
dalla loro vasca stanno già indebolendo la presa!
Kuno: [rincorrendola] Non andare da quella parte, stasera
si tiene un concorso di bellezza!
Ranma-chan: E dovrebbe importarmene qualcosa?!
[Ma appena girato l’angolo, Ranma si scontra con un
cartellone. L’insegna reca scritto “Concorso di
bellezza felino: elezione di
Mister Miao” e tutti i gatti partecipanti, che stavano
“sfilando” sul ponte, si
voltano immediatamente verso la ragazza piena di pesci.]
Ranma-chan: AAAAAH! [fugge in direzione opposta, in preda
al panico, lasciando cadere la pietra di sotto]
Kuno: Resisti, amore mio, ti salverò! [affonda una raffica
di colpi] Maledetti pesci, prendete questo! Maledetti gattacci,
prendete
questo! E questo!... Giustizia è fatta. Ti ho salvato, dimmi
qualcosa.
[Ranma ragazza non risponde, è svenuta insieme a gatti e
piranha,
con i vestiti mezzi stracciati.]
Kuno: [in lacrime] Povera cara, com’è ridotta.
Quanti
segni di morsi e graffi… e soprattutto quanti lividi e
bernoccoli…
Kodachi: [sopraggiungendo] Quegli ultimi non glieli hai
appena procurati tu?
Kuno: [issando Ranma-chan in braccio] La porterò nella mia
cabina e mi prenderò cura di lei.
Voce fuori campo: Parbleu! Ma cosa sta succedendo?
[Picolet Chardon osserva sconvolto la scena.]
Picolet: Tu sei le garçon
che ha rubato il cuore a mademoiselle Ranma… si è
fidata di te ed è così che la
ripaghi, cercando di approfittarti di lei!
Kuno: Non so cosa tu voglia, ma non intrometterti tra me e
la ragazza col codino, se non vuoi subirne le conseguenze…
Picolet: [con sguardo severo] Non sai con chi hai a che
fare. Se c’è da combattere per salvare la
virtù di mademoiselle Ranma, non mi
tirerò certo indietro.
[Pochi istanti prima, qualche ‘piano’
più in basso.]
Ryoga: Sono così sfortunato, il cielo non ha
pietà del
povero Ryoga Hibiki. Vivo un’umiliazione dopo
l’altra, prima mi ritrovo nudo
davanti a tutta quella gente e poi…
[Flashback.]
Madame Saint Paul: [entrando nel bar] Cosa sono queste
sconcezze? Non si gira per il ponte di prima classe super-extra-lusso
senza un
abbigliamento adeguato!
Ryoga: Ma veramente…
Madame Saint Paul: Niente ma!
[Fine flashback]
Ryoga: E così, per colpa di quella pazza, ora mi trovo
conciato in questo modo ridicolo. [osservando il suo completo
all’ultima moda e
alzando le braccia al cielo, esasperato] Perché non riesco
mai ad avere la
meglio su Ranma?! [sentendo qualcosa cadergli in mano] Ecco, si mette
pure a
grandinare… Non ne posso più, voglio vincere
almeno una volta! E soprattutto
VOGLIO TORNARE NORMALEEE!
Bambino: Signore, vuoi giocare? [spruzzando Ryoga con la
sua pistola ad acqua] Ti ho colpito!
Ryoga: Grunt, grunt, grunt!
Bambino: Mamma, e ora perché il buffo signore si
è messo a
fare quei versi strani?
Madre: Kentaro, quante volte devo dirti che non si rivolge
la parola agli estranei, specie quelli svitati?
Ryoga: Grunt, grunt… ma un momento, io sono ancora umano!
[osservando ciò che ha in mano] Ma questa è la
Lacrima del Mare, allora ho
sconfitto la maledizione di Jusenkyo! [commosso] La fortuna ha
finalmente
deciso di girare dalla mia parte… mi sento in grado di fare
qualunque cosa,
perfino… perfino… chiedere ad Akane di prendere
un gelato con me! AH AH AH!
Akane: [spuntando dalle sue spalle] Ehm, ciao Ryoga…
Ryoga: [ritraendosi spaventato] AAAAAH! A-Akane-san…
Akane: Sai cosa ti dico? Accetto volentieri la tua
offerta. [sorridendogli]
Ryoga: [tra sé] Qu-questo dev’essere un sogno. Non
sono
mai stato tanto fortunato in vita mia… tutto sta finalmente
andando a gonfie
vele… niente può rovinare questo momento felice!
[In quel preciso istante, presso la sala di comando.]
Sasuke: Da quando quei due stralunati sono scomparsi dalla
circolazione e ho rimesso in funzione il pilota automatico, la
navigazione
procede perfettamente. Ma cos’è
quell’ombra che si scorge all’orizzonte?
[sbiancando] Ma è… UN ICEBERG!
Continua…
|