Bianconero

di Evanne991
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Non aveva versato una lacrima. Lei non piange. L’ha sempre ritenuto un atto di debolezza. Lei è sempre stata forte. Forte della sua bellezza, della sua ricchezza, della sua intelligenza. E’ una di quelle ragazze che ottengono tutto quello che vogliono, sia grazie alla sua fisicità che al portafoglio di papà. Si guarda riflessa nello specchio. Indossa un jeans ed una camicia nera. Raccoglie i lunghi capelli biondi.
Presto sarò fuori di qui.
Sua madre entra in camera. Si assomigliano moltissimo. Le sta chiedendo dove andrà stasera a festeggiare il suo ventitreesimo compleanno. Lei di rimando le dice che andrà a cena fuori con Christian. Bugia. Ma è troppo brava a mentire, è tutta sua madre. Fuori inizia a piovere. Con rabbia quasi. Quasi il cielo piangesse al posto suo.
Guarda sua madre, le sorride, le da un bacio.
-Ci vediamo dopo, non far troppo tardi- le dice con voce calda.
Lei si limita a sorriderle amaramente. Sua madre le rivolge uno sguardo indagatore, quasi ci fosse stato un momento in cui avesse capito che quel sorriso non è tale.
Passando davanti lo studio di suo padre si sente chiamare. Si ferma. Si volta. Lui è uscito dallo studio. Le sta dando uno scatolino, il suo regalo di compleanno. Lei sorride sempre. Apre lo scatolino.
-Anche il mio amore per te è per sempre, tesoro. Buon compleanno!- le sta dicendo suo padre. Lo scatolino contiene un solitario. Lei continua a sorridere. Né sua madre né lui si sono chiesti perché lei sorrida soltanto e non parli. Da un bacio veloce a suo padre, poi se ne pente quasi subito, quasi avesse mostrato un segno di debolezza. Indossa l’anello. Curioso.
 
Accende la settima sigaretta, mentre la pioggia incessante si abbatte sulla sua Mercedes. Di rimando fissa il test di gravidanza sul sedile accanto al suo. Accelera sempre di più e imbocca una strada di campagna. Butta il mozzicone, non sa da che parte dell’auto l’ha lanciato. Preme il piede, fasciato da belle scarpe col tacco, sull’acceleratore.  Fissa per un attimo il diamante che suo padre le ha regalato. Spegne i fari e continua a correre. E’ una strada desolata. Che finisce con un dirupo. Chiude anche gli occhi. E’ solo buio, è solo nero, adesso. Lo è sempre stato e non lo sapeva. Una lacrima le solca il viso. Brucia. Si morde le labbra. Sembra tutto così lento. L’eternità che può avere qualche secondo.





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