Salsero.

di exitwounds
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Salsero.









 

«Penso che l'unico tipo che balla la salsa con la testa all'indietro e il culo all'infuori l'ho beccato io.»
Scuoto la testa, accenno un sorriso e ridacchio tra me e me. Quando penso a te questa é la prima cosa che mi viene in mente, insieme al tuo sorriso e a quel bel paio d'occhi blu.
É passato un mese, ma non riesco a togliermi dalla testa quel sabato sera. Dio, quanto ho sbagliato quella volta.
E ancora me ne pento, sai? Chissà, magari tutto sarebbe andato diversamente, oppure no, oppure era destino toccarci il cuore a vicenda senza concludere nulla.
Io ci rido su, anche se fa male, tu sicuramente neanche te lo ricordi.
Ci siamo guardati, ci siamo sorrisi, ci siamo sfiorati, ed a modo mio forse ti ho anche amato.
E pensare che tutto é cominciato perché volevi che mi iscrivessi al torneo di burraco, anche se ti avevo detto di non saper giocare. Tu hai tirato fuori un sorrisetto e hai detto «a chi non gioca graffio il braccio, e ho le unghie lunghe» hai usato il mio povero braccio destro come "cavia" ed ho potuto constatare che avevi davvero le unghie lunghe, mi avevi lasciato tre bei segnetti rossi.
Da quel momento siamo andati avanti a sguardi, a sorrisi, a piccole chiacchierate, e all'inizio sembrava bastare. Poi ti sei sciolto, mi hai riempita di segnali, ci siamo sfiorati, abbiamo addirittura ballato insieme, senza musica, e sono stata io a sbagliare, a non rendermene conto in tempo. Neanche puoi immaginare quanto mi dispiaccia.
Non mi importava niente dei sei anni di differenza, mi scivolava addosso il fatto che saresti potuto essere il mio fratellone.
Ero pronta ad andare anche contro i miei genitori per te, avevo solo un po' paura della lontananza, anche se Roma e Napoli non sono poi troppo lontane. Ma per una diciassettenne con dei genitori come i miei, duecento kilometri diventano un'eternità. Per te non sarebbe stato più di tanto un problema, due orette di macchina e saresti arrivato.
Ma l'errore l'ho fatto io, e ora ne pago le conseguenze.
E adesso fa strano leggere su Facebook che sei tornato nella tua amata Napoli, anche se ora sei più vicino.
Ma che mi hai combinato? Mi hai mandata in confusione, Salsero.




myspace. 
Saaalve.
Ieri notte non riuscivo a dormire, ero - diciamo fin troppo - presa dai ricordi, ed é uscita fuori questa cosa.
É uno sclero/delirio/aiutatemisonopazza/aiutatemimimanca/nonsocosa che deriva da una storia vera che mi é capitata il mese scorso con un animatore del villaggio turistico a cui sono andata quest'estate. Mi sono tenuta un po' sul vago.
fabi.





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