Tempesta e Diamanti

di lykke
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Vicktoria  se ne stava immobile nelle fresche acque del mare , il suo abito di seta le disegnava il corpo rendendolo ancora più armonioso ed etereo. Sciolse i boccoli color cenere e li lasciò in balia della brezza marina. Aprì gli occhi color nocciola per godere ancora una volta di quel meraviglioso paesaggio che sin dalla sua nascita l'aveva affascinata . Imprigionò gelosamente le immagini di quelle acque cristalline e del piccolo villaggio di pescatori dove era cresciuta. Aveva diciassette anni ed era il momento di partire, forse per sempre. L'aspettava il ruolo che le apparteneva di diritto, come sua madre prima di lei avrebbe dovuto abbandonare tutto per diventare una sacerdotessa dell'acquario. Le avevano descritto la bellezza algida del cavaliere che avrebbe servito e della sua forza, ma poco le importava, non era nè felice , nè infelice e per questo non ce la faceva più. 
Si voltò verso riva e vide le anziane che la aspettavano coi vestiti da cerimonia e con quelli per il viaggio. In Siberia avrebbe fatto molto freddo, ma in ogni caso le pellicce non erano per scaldarla, ma per affascinare il cavaliere dell'acquario, Camus.




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