Il ricordo della tua vita

di AnnabethJackson
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Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita

nell'istante prima di morire.

Ma per me quell'istante non è affatto un istante:

si allunga, per sempre, come un oceano di tempo.”

Lester Burnham

 

 

 

 

Papà, una volta, ti ha raccontato un detto Babbano che ricordi ancora bene.

Nel momento prima di morire, ti passa davanti agli occhi tutta la vita e, in un certo senso, è vero.

Qualcosa ti passa davanti.

Qualcuno.

Lei.

 

Intorno a te c'è solo caos.

Schiena contro schiena con tuo fratello, combatti contro un Mangiamorte e, nel mentre, cerchi di evitare le maledizioni che volano dappertutto.

Stasera si combatte per restare vivi.

Spostandoti verso destra, noti un rientranza poco sporgente a qualche metro da te, la indichi a tuo fratello e, sempre con la dovuta attenzione, cercate di sgattaiolare al riparo.

Troppa poca attenzione.

Ed è un istante.

L'istante in cui vedi lei.

 

Solo un ora prima la stringevi tra le tue braccia, sussurrandole all'orecchio quelle tre semplici parole che, ti aveva confessato una volta, nessuno le aveva mai detto.

“Ti voglio bene”

Lei ti aveva guardato con quei suoi occhi blu che ti scavano nel profondo, cercando di leggere nei tuoi se fossi sincero. Cercava sempre di nasconderlo, ma non le piaceva essere presa in giro.

Avevi riso della risposta che ti aveva dato, te lo aspettavi.

“Fred, un Nargillo ti sta mordendo l'orecchio.”

L'avevi stretta nuovamente tra le tue braccia poi, preso dall'improvvisazione -tu non programmi niente- le avevi posato un bacio casto sulla guancia. Esso poteva sembrare banale ma, sotto sotto, nascondeva segreti profondi. Ciò che neanche tu sapevi fino a quell'istante.

Lei aveva semplicemente sorriso, poi, con la stessa semplicità, ti aveva detto ciò che le veniva più naturale.

“Grazie”

Tra di voi aleggiava quel silenzio in cui nessuno sa cosa dire, ma la consapevolezza che, pochi minuti dopo, potevate essere entrambi morti, alleggeriva l'imbarazzo e aumentava la preoccupazione.

Ti eri deciso, glielo stavi per dire.

Un gruppo di Serpeverde del secondo anno, che stavano correndo per cercare un via di fuga da Hogwarts, vi separarono proprio in quel momento.

Per sempre.

Così, l'ultimo ricordo fotografico che avevi di lei, era di una ragazza trasportata via dall'onda di persone, che cercava di dirti qualcosa, sovrastando il rumore.

“Anch'io ti voglio bene, Fred!”

Il tuo sguardo era fisso sulla parete di fronte. Ti eri lasciato scappare l'occasione.

Pochi attimi dopo, un bagliore sul pavimento aveva attirato la tua attenzione. Ti eri avvicinato e avevi raccolto ciò che lei aveva perso.

La sua collana di tappi.

Ti eri concesso qualche attimo per guardarla, poi, ecco che era arrivato tuo fratello.

“Forza, Fred, dobbiamo andare. La battaglia sta per iniziare! Butta via quella cianfrusaglia, non servirà di certo ad evitarti di diventare un romano!”

Così, anche l'ultimo ricordo materiale che avevi di lei era stato buttato. Perché, una parte di te, sapeva benissimo che non l'avresti mai più rivista.

Sapevi anche che lei sarebbe stata il tuo ultimo ricordo.

Il ricordo della tua vita.

 

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