=[CIOCCOLATO AD UN AMORE
SCOMPARSO]=
Devo dire che non è la mia coppia preferita di Yu Yu ma mi
piacciono comunque Shizuru e Sakio. Penso che questa
sia l’unica ff malinconica delle 14 che ho creato. Se le volete leggere le
troverete in altri anime, tutte dedicate al S.
Valentino.
Era una gran tristezza vedere il
fratello così emozionato per quella stupida festa che era San Valentino.
Avrebbe voluto solo prenderlo a pugni.
Lei, Shizuru Kuwabara, era davvero una
bella ragazza e aveva una grandissima schiera di corteggiatori pronti a fare
qualunque cosa per lei.
Ma lei li rifiutava tutti, uno ad uno,
senza guardare se erano belli, ricchi o intelligenti.
Tutti la rimproveravano per questo, le
dicevano che in questo modo non avrebbe mai trovato ciò che definivano “l’amore
vero”.
Ma cosa ne
sapevano loro?
Pensavano di sapere tutto su quel
sentimento e sbandieravano ai quattro venti quanto fosse
bello e quanto rendeva felici.
Ma loro non
sapevano.
Non sapevano cosa voleva dire incontrare
l’amore vero… per poi perderlo per sempre qualche ora dopo.
Shizuru aprì il “cassetto del dolore”,
come lo aveva ribattezzato, e tirò fuori quell’oggetto.
Quell’accendino.
Era tutto quello che le rimaneva di lui.
Sakio, con quegli occhi azzurro mare e
quel fare da signorino per bene, che nascondeva una personalità completamente
diversa.
Suicida.
Una lacrima le cadde dagli occhi.
Si sgridò mentalmente di ritrovarsi a
piangere dopo quasi un anno che se n’era andato.
Tirò fuori una sigaretta e l’accese con quell’accendino.
Aspirò a lungo e poi rilasciò una grossa
nube di fumo grigio: -Sto arrivando, amore mio.-
Andò in cucina e tirò fuori una scatola
a forma di cuore, al cui interno stava del profumato cioccolato, comprato alla
pasticceria che prediligeva.
-Io esco, torno tardi.-
gridò al fratello e, senza aspettare risposta, uscì di casa.
Accese la macchina
e partì, destinazione: l’isola del Torneo.
Ci arrivò dopo ben cinque ore di viaggio
dove rimuginò sui giorni passati a piangere e le giornate grigie senza di lui.
Si promise di non piangere fino
all’arrivo.
-Fammi
arrivare all’isola!- ordinò senza timore ad un demone
traghettatore.
-Ma non sai che sull’isola non c’è più
niente ormai?-
-Ti ho detto di portarmi là!- ripeté a denti stretti; il demone fu convinto con poco.
Arrivata sull’isola osservò il panorama
che le si parava
davanti: mucchi di cenere, rottami e pezzi di cemento bruciato ovunque.
Era un paesaggio desolante.
Shizuru camminò fra le macerie
incenerite finché scorse una gigantesca macchia nera, provocata
dall’esplosione.
Era il punto in cui la bomba era
esplosa, il punto in cui Sakio le aveva rivolto il suo ultimo
sorriso.
Appoggiò tremante la scatola al centro
della macchia e grosse gocce cominciarono a cadere.
-Sta cominciando a piovere.- mormorò mentre si allontanava.