Alla Via Battuta

di Revalis
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 Alla via battuta ho dedicato
 le mie parole e calde speranze
 lungo il sentiero di buio ammantato.

 Per la via battuta e le sue stanze
 ho pregato e meditato sul mondo
 per rimediare alle mie mancanze

 Cipressi, ombra d'eterno ritorno;
 strade di sassi, sabbia e sudore,
 cuscini di sogno dove io affondo.

 Esattrice di ginocchia, crudele
 è la via battuta; maestra dura
 in bagni d'acqua e sangue, fedele.

 Sempre accetta ogni mia abiura
 e si stende qualche metro più in là;
 mi spaventa la sua cupa frescura.

 Mi spaventa la sua testra maestà
 e mi affascina la sua luce
 che sempre mi avrà in potestà.

 Ho provato a portare la mia croce
 alla luna, all'erba, alla vita:
 della chiarezza ho sentito la voce.

 E in gloria e in terrore d'asceta
 e in sintonia con questa pulsazione,
 in questa esplosione, la via finita.

 Addio, sfumature d'illusione,
 brina sui prati, ruscelli anziani,
 uggia autunnale piena di passione.

 Addio, aria carica di profumi strani,
 nuvole stese sui campi di grano,
 albe di pesca, canti mattutini.

 Vedo il tagliente profilo amiatino,
 la calma atavica di questa valle,
 della notte il mistero adamantino.

 Sento il peso portato sulle spalle
 e sento il vento che l'ha sollevato,
 la pioggia, Chiara, questo fresco scialle.

 Alla via battuta io ho offerto
 Lacrime e sorrisi come pedaggio
 Sì che io possa divenire esperto

 Lungo il mio ineffabile viaggio.




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