___________Nota
di iniziale
Questa storia
è ambientata verso la fine del 1700 ed è tratta,
come dice il titolo, da Orgoglio
e Pregiudizio, che è appena diventato il mio
libro preferito... (un elenco di personaggi all'inizio, per chi ha
letto il libro o visto il film^^)
La trama in
sè è quella del libro, ovviamente un po'
variata^^
Orgoglio e
Pregiudizio
Elizabeth Bennett:
Taylor
Jane Bennett:
Gabriella
Mary Bennett:
Kelsie
Kitty Bennett:
Martha
Lidia Bennett:
Amy (una Sharpettes)
Signor Darcy:
Chad (signor Danforth)
Signor Bingley:
Ryan (signor Evans)
Signorina Bingley:
Sharpay (signorina Evans)
Signor Wickham:
Troy (signor Bolton)
Signor Collins:
Jason (signor Cross)
Lady Catherine:
Darbus (Lady Darbus)
Colonnello:
Zeke (Colonnello Baylor)
Capitolo uno
Se la signora Bennett avesse avuto un figlio
maschio, il suo umore sarebbe stato senza dubbio migliore, e i suoi
nervi non sarebbero stati tanto tesi come lei stessa li lamentava. Se
avesse avuto un figlio maschio, infatti, alla morte del signor Bennett,
egli avrebbe potuto ereditare la loro tenuta, Longbourn, e permettere
che la famiglia continuasse a viverci. Invece, l’erede tanto
atteso non era arrivato, e Longbourn sarebbe passata a un lontano
cugino, il signor Cross, che nessuno di loro aveva mai conosciuto.
Come già detto, la signora Bennett
sosteneva con tutto l’ardore l’ingiustizia di
quella situazione, che non faceva affatto bene ai suoi nervi: cosa
avrebbero fatto le loro figliole se loro padre fosse morto prima che
loro fossero state maritate?
Infatti, pur non avendo alcun figlio, i signori
Bennett avevano ben cinque figlie.
Gabriella Bennett era la maggiore. Aveva
ventun’anni, lunghi capelli neri e occhi nocciola. Era
considerata tra le più belle ragazze del paese e il suo
carattere era assai dolce. Era inoltre sempre propensa a
evidenziare il buono nelle persone e nelle situazioni.
Taylor Bennett era nata due anni dopo Gabriella:
aveva dunque diciannove anni. Aveva ricci capelli castani e profondi
occhi neri, ed era meno disposta della sorella a considerare sempre il
meglio delle persone. Era senza dubbio la favorita del signor Bennett,
ma non si poteva dire lo stesso della madre.
Kelsie Bennett era la terza. Aveva
diciott’anni, capelli castani, ed era assai diversa da tutte
le sorelle. Era molto silenziosa, riteneva sciocchi i balli e le feste
in generale e passava il tempo a suonare il pianoforte, leggere spessi
volumi e sentenziare profonde verità.
Infine, c’erano Martha e Amy. Martha
aveva due anni in meno di Kelsie e uno più di Amy, che ne
aveva quindici. Le due erano esageramene entusiaste per la vita in
società, ed era impossibile per le due sorelle maggiori non
preoccuparsi, spesso, del loro comportamento davvero troppo spensierato.
-Oh, signor Bennett, non sia sciocco!-
esclamò la signora Bennett, seduta al tavolo col marito
–Pensi al bene delle nostre figliole,
all’importante occasione che potrebbe essere per loro!-
-Cosa, madre?- domandò Amy che era
entrata in quel momento in cucina con Gabriella, Taylor e Martha
–Cosa può essere un’importante
occasione?-
-Amy, non essere invadente!- la
rimproverò Taylor –Andiamo nell’altra
stanza, ad ascoltare Kelsie che suona…-
-Oh, non occorre, ragazze. Anzi, rimanete, e
aiutatemi a convincere vostro padre! Avete certo sentito che
Netherfield Park è stato affittato.-
-Oh, certo, Emma Lucas me ne ha parlato!-
annuì Amy –Si sa finalmente a chi è
stato affittato?-
-Al signor Evans, ho sentito al mercato.- rispose
la signora Bennett –E la miglior cosa di questa notizia
è la situazione del signor Evans: non solo è
giovane e pare molto bello, ma è anche scapolo e la sua
rendita, se le chiacchiere sono esatte, ammonta a 5000 sterline
l’anno! Eppure, il signor Bennett non vuole proprio saperne
di andare a trovarlo, sebbene sia consapevole che nessuna di voi
potrà conoscerlo se non lo farà!-
Impossibile non immaginare la reazione che ebbero
le figlie a questo: il risultato fu, ad ogni modo, che il giorno
seguente il signor Bennett si recò a Netherfield per dare il
benvenuto al signor Evans.
Il signor Bennett era, tuttavia, un uomo alquanto
taciturno, nonché poco interessato alle persone in generale.
Dunque le figlie non furono in grado di avere da lui tutte le
informazioni che avevano desiderato ricavare da quella visita: il padre
riuscì solo a dar loro la soddisfazione che sarebbe stato
presente alla festa da ballo organizzata il giorno seguente dal signor
Lucas, che viveva poco lontano da loro.
Fu dunque con estrema cura che le giovani Bennett
trascorsero il pomeriggio seguente a prepararsi per il ballo, e ci fu
un gran scambio di nastri, scarpette e gonne finché la
signora Bennett non ebbe personalmente approvato
l’abbigliamento di ognuna.
La festa iniziò piacevolmente come
sempre.
Taylor aveva appena concluso una danza col minore
dei figli dei Foster e aveva deciso di fermarsi per un giro di danze.
Il giovane Foster aveva appena invitato Amy e Taylor aveva appena
raggiunto Gabriella e Kelsie, quando gli ospiti più attesi
della serata giunsero, finalmente.
Erano in tre, e subito Sarah Lucas si
affiancò alle tre sorelle Bennett per illuminarle sulla loro
identità, poiché lei aveva già avuto
il piacere di fare la loro conoscenza.
-Chi tra loro, dunque, è il nostro
signor Evans?- domandò Taylor.
-Quello più a sinistra.- rispose Sarah,
e le Bennett studiarono immediatamente il giovane: aveva
l’aria simpatica e affabile, con bellissimi occhi azzurri,
capelli biondi e un sorriso aperto –La damigella al suo
fianco, invece…- continuò Sarah indicando con un
cenno la suddetta mentre attraversava la sala con i suoi due compagni:
simile al fratello, era anch’essa molto bella, non fosse
stato per l’aria di lieve disprezzo che nascondeva sotto il
suo sorriso -…è sua sorella, la signorina Sharpay
Evans.-
Lo sguardo di Taylor si spostò sulla
terza persona. Un bel giovane, senza dubbio. Aveva forse, un paio di
anni in più dei suoi compagni. I capelli ricci legati dietro
la nuca, e gli occhi scuri. Ciò che più
colpì Taylor fu però l’espressione,
così glaciale e sprezzante al contempo, con cui guardava
fisso davanti a sé.
-E quell’uomo dall’aria tanto
afflitta?- domandò a Sarah.
-Il signor Danforth.- rispose questa –Un
amico di Evans, è ospite.-
-Ha l’aria triste, povero cuore.-
commentò Taylor ridendo tra sé.
-Triste, è vero. In quanto al povero
però non direi… possiede metà
Derbyshire, pare.-
-Dev’essere la metà triste.-
decise Taylor.
Senza dubbio sarebbero scoppiate a ridere, non
fosse stato che i tre erano giunti appunto alla loro altezza. Fecero un
lieve inchino, e Taylor osservò il signor Danforth per
vedere se quell’espressione era perenne o se si sarebbe
lasciato andare a un sorriso.
Incrociò il suo sguardo, ma egli fece
in modo che questo contatto durasse solo un secondo e Taylor, di nuovo,
dovette trattenersi dal ridere.
Quando i tre furono giunti al fondo della sala, le
danze ripresero.
____________Nota
di Herm90
Alluraaaaaa? Che ve ne
pare come inizio? Non ero certa di pubblicarla ora, ma poi mi sono
accorta di una cosa sulle altre ficcy che sto scrivendo e... ho
ritenuto che questa potesse calmare i bollenti spiriti XD capirete cosa
intendo non preoccupatevi^^
In realtà, in
questa ho tenuto molto conto del film, rispetto al libro: il motivo
è che altrimenti l'avrei riscritto pari pari,
perchè lo adoro troppo per cambiare anche solo una virgola!
Ditemi che ne pensate
e... VVB come sempre!
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